Jacobus Cornelis Mattheus RadermacherDedicatario di Radermachera Se ne parla nel post La lista delle piante di Giava di J. C. M. Radermacher Jacobus Cornelis Mattheus Radermacher (1741-1783) nacque all'Aja da Johann Cornelis Radermacher, tesoriere del principe e grande maestro di una loggia massonica, e Susanna Ignatia von Schinne; entrambe le famiglie erano molto influenti e connesse con le Compagnie delle Indie orientali e occidentali. Jacobus, che era uno dei figli cadetti, rimase orfano a sette anni. Ciò forse spiega perché a soli sedici anni fu inviato a Batavia come sotto mercante, presumibilmente per interessamento dello zio Samuel Radermacher che era uno dei direttori della VOC. Nelle Indie fece rapidamente carriera, fino a diventare capo commerciante ad appena 21 anni. Nel frattempo si sposò con Margaretha Verijssel, figlia di un consigliere delle Indie Orientali, e di Sophia Francisca Westpalm, che, rimasta vedova, si era risposata con Reinier de Klerk, all'epoca consigliere straordinario del Consiglio delle Indie. Nel 1762 creò la prima loggia massonica dell'Asia orientale.
Nel 1763 ritornò in Olanda con la moglie e si laureò in legge a Harderwijk. Grazie ai contatti della famiglia ottenne anche la nomina a pensionario onorario di Vlissingen, e per breve tempo esercitò l'avvocatura ma, non riuscendo ad inserirsi nella società olandese come aveva sperato, chiese si essere rinviato a Batavia. Ottenuto il permesso di partire, ma a proprie spese, alla fine del 1767 si imbarcò per le Indie con la famiglia e raggiunse Batavia solo otto mesi dopo, con un viaggio difficilissimo il quale perse tra l'altro il più piccolo dei figli. Il secondo soggiorno nelle Indie lo vide scalare i gradi della carriera amministrativa (balivo di Batavia nel 1768, consigliere straordinario nel 1776 e commissario per le Terre Alte, commissario dell'esercito e della flotta nel 1781, consigliere ordinario nel 1783). Studioso dilettante di molti argomenti, compresa la botanica e le scienze naturali, si batté per la creazione domina società erudita; dopo una lunga battaglia, grazie anche al sostegno del suocero che nel 1778 divenne governatore generale, la Società batava per le arti e le scienze nacque ufficialmente il 24 aprile 1778; Radermacher ne fu il primo presidente e donò alla Società le proprie collezioni e una casa per allestire il museo, Negli anni '70, come commissario delle Terre Alte, Radermacher fece diversi viaggi nell'interno di Giava, nel corso dei quali fece raccolte botaniche, che in parte trasmise al naturalista olandese Martinus Houttuyn con il quale forse era stato messo in contatto da Thunberg, che conobbe durante il breve passaggio da Batavia alla volta del Giappone. Trasmise a Houttuyn invii di piante e animali giapponesi raccolti da Thunberg e, in occasione del secondo soggiorno di questi a Giava, lo assistette e cercò di convincerlo a trattenersi nell'isola. Tra il 1780 e il 1782 pubblicò una lista delle piante di Giava (Naamlyst der planten, die gevondenworden op het eiland Java). Rimasto vedova nel 1781, si risposò con la giovanissima Anna Bosch; con la dote della seconda moglie contava di ritirarsi in Olanda, ma durante il viaggio fu vittima di un ammutinamento dei marinai cinesi, rimanendo ucciso il 24 dicembre 1783. |
Fonti
M. Kok, Een Indische erfenis, Jacobus Radermacher (1741-1783) en het Vosmaerarchief, "Jaarboek van de Maatschappij der Nederlandse Letterkunde", 1988, pp. 95-107.
Radermacher, Jacobus Cornelis Mattheus, https://www.nationaalherbarium.nl/FMCollectors/R/RadermacherJCM.htm
A. Zuiderweg, Jacobus Cornelis Mattheus Radermacher (1741-1783). Een notabel wetenschapper te Batavia, "Indische Letteren", 6, 1991, pp. 161-174
M. Kok, Een Indische erfenis, Jacobus Radermacher (1741-1783) en het Vosmaerarchief, "Jaarboek van de Maatschappij der Nederlandse Letterkunde", 1988, pp. 95-107.
Radermacher, Jacobus Cornelis Mattheus, https://www.nationaalherbarium.nl/FMCollectors/R/RadermacherJCM.htm
A. Zuiderweg, Jacobus Cornelis Mattheus Radermacher (1741-1783). Een notabel wetenschapper te Batavia, "Indische Letteren", 6, 1991, pp. 161-174