Pierre Simon de LaplacePierre Simon de Laplace (1749-1827) nacque a Beaumont-en-Auge, in Normandia, figlio di un contadino o di un piccolo proprietario terriero (le notizie sulla sua origine sono incerte per una precisa volontà di Laplace stesso, che nella sua scalata sociale badò a cancellare le tracce della sua modesta origine); probabilmente poté studiare grazie a ricchi vicini, colpiti dalla sua intelligenza e dal suo gradevole aspetto. In ogni caso, dopo aver seguito gli studi presso il collegio di Beaumont e l'università di Caen, nel 1769 si trasferì a Parigi, dove grazie a una lettera di raccomandazione di uno dei suoi insegnanti conobbe d'Alembert, che gli procurò un posto come professore di matematica alla Scuola reale militare.
Già l'anno successivo inviò la sua prima comunicazione all'Accademia delle Scienze, dove sarebbe stato ammesso come membro aggiunto nel 1773, come membro associato nel 1783, come titolare per la classe di meccanica nel 1785. Nei due decenni che precedettero la rivoluzione, Laplace pubblicò numerosi e importanti lavori nei campi dell'analisi matematica, della fisica, dell'astronomia. E' del 1773 l'elaborazione della trasformazione di Laplace, un'operazione funzionale che trova ancora oggi applicazione in innumerevoli campi. Intanto proseguì una non meno intensa attività accademica, rivestendo vari incarichi ufficiali, come quello di esaminatore degli aspiranti e allievi di artiglieria (in tale veste, secondo una tradizione forse leggendaria, avrebbe esaminato il giovane Napoleone Bonaparte). Dopo la rivoluzione, nel 1791 divenne membro della commissione dei pesi e delle misure, insegnò alla scuola normale dell'anno III e rivestì il ruolo di esaminatore permanente di matematica alla Scuola politecnica, dove tuttavia non insegnò mai. La sua opera principale di questi anni è l'Exposition du système du monde (1796) che si conclude con la celebre ipotesi dell'origine del sistema solare da una nebulosa. Il suo capolavoro nel campo dell'astronomia è Mécanique célèste, in cinque volumi (1799-1825), dedicato ai moti dei pianeti, una delle opere capitali della storia dell'astronomia. Sul piano politico, Laplace, dapprima repubblicano, divenne un sostenitore di Napoleone che, nel 1799 lo nominò ministro dell'Interno, rimuovendolo però subito dall'incarico per manifesta incapacità; ne compensò tuttavia la fedeltà con l'ammissione al senato e con il titolo di conte dell'Impero. Nel 1812, Laplace pubblicò un'altra opera fondamentale, Théorie analytique des probabilités, grazie alla quale è oggi considerato uno dei padri della teoria della probabilità. Nel 1814, al declinare dell'astro napoleonico, fu tra i primi a schierarsi con i Borbone; mantenne il posto in senato, fu nominato pari di Francia e marchese, conservando prestigiosi incarichi come la presidenza della commissione che doveva ridisegnare la Scuola politecnica. Morì a Parigi nel 1827. Matematico e scienziato tra i più influenti del suo tempo, diede contribuiti fondamentali, oltre che all'astronomia, allo sviluppo dell'analisi, del calcolo infinitesimale, della teoria della probabilità, di molti settori della fisica, dall'elettromagnetismo all'acustica, dalla teoria dell'attrazione capillare alla calorimetria. Esercitò anche un importante influsso sulla metodologia scientifica dell'Ottocento, come uno dei principali teorici del determinismo. |
Fonte:
https://fr.wikipedia.org/wiki/Pierre-Simon_de_Laplace
https://fr.wikipedia.org/wiki/Pierre-Simon_de_Laplace