Altre Hydrangeaceae:
Philadelphus |
DeutziaDeutzia Thun. C.P. Thunberg, Nova Genera Plantarum 1: 19. 1781 Deutzia è un genere della famiglia delle Hydrangeaceae che comprende una sessantina di specie di arbusti per lo più decidui (tranne alcune specie tropicali) con distribuzione disgiunta: da una parte, l'Asia orientale (dall'Himalaya al Giappone e alle Filippine), dall'altra il Messico e i paesi limitrofi. Molte specie, soprattutto negli esemplari maturi, hanno corteccia che tende a sfogliarsi. Hanno foglie semplici, opposte, da ovate a lanceolate, con margini dentati. Sono coltivate per la vistosa fioritura; i fiori, da bianchi a rosa carico, a coppa o a stella, hanno cinque petali e sono raccolti in cime, racemi, corimbi e pannocchie ascellari o terminali. Sono per lo più rustiche, ad eccezione di poche specie tropicali. I frutti sono capsule secche.
Sulla base di caratteristiche morfolgica e anche della distribuzione geografica, il genere è tradizionalmente distinto nelle tre sezioni Deutzia (con petali valvati) e Mesodeutzia (con petali imbricati) per le specie asiatiche, Neodeutzia (con un numero maggiore di stami) per quelle americana. L'identificazione di molte specie è considerata difficile, perché alcune differiscono per dettagli microscopici dei peli delle foglie o della struttura delle capsule dei semi. Ad esempio, molti esemplari commercializzati come D. scabra, vanno identificati come D. crenata. Con una sessantina di specie e un'offerta in crescita di cultivar e ibridi orticoli, è impossibile presentare una rassegna anche parziale; quella che segue è dunque più che mai una selezione soggettiva. Uno sguardo su...
Le deutzie ibride Le prime deutzie a raggiungere l'Europa furono D. scabra, D. crenata e D. gracilis. Intorno al 1880 il panorama cominciò ad arricchirsi grazie alle numerose introduzioni dalla Cina dei missionari francesi, di cui poté approfittare la Vilmorin. Questa nuova disponibilità attirò l'attenzione di Lemoine che tra 1890 e 1910 con un intenso programma di ibridazione incrociò diverse specie ottenendo ibridi notevoli molti dei quali sono ancora oggi apprezzati: D. x lemoinei (D. gracilis x D. parviflora, 1891), con corimbi piramidali e fioritura molto abbondante; D. x elegantissima (D. scabra x D. purpurascens, 1901), con corimbi di piccoli fiori rosa all'esterno e calici porpora; D. x kalmiiflora (D. purpurascens x D. parviflora, 1904), con fiori rosa intenso più chiari all'interno; D. x magnifica (D. scabra x D. vilmorinae - oggi D. concolor - 1909), con robusti rami eretti e pannocchie di fiori bianchi semplici o doppi; D. x rosea (D. gracilis x D. purpurascens, 1914), con fiori bianchi spruzzati di rosa all'esterno raccolti in dense pannocchie. A loro volta questa prima generazione di ibridi divenne la base per ulteriori incroci: ad esempio, nel 1903 incrociando D. x lemoinei con D. purpurascens venne ottenuta D. x maliflora, con corimbi di grandi fiori con calice e esterno porpora. Alcuni divennero i capostipiti di vere e proprie "famiglie" di ibridi, permettendo ai vivai Lemoine di dominare il mercato fino all'inizio della Seconfa guerra mondiale: ad esempio, tra i discendenti di D. x rosea, troviamo 'Campanulata', 'Carminea', 'Rosa Plena'. A partire dagli anni venti, vennero creati ibridi complessi come 'Magicien' o 'Mont Rose', entrambi ottenuti nel 1925. Altri ibridi di Lemoine tuttora bene presenti nel mercato sono 'Apple Blossom', Avalanche', 'Boule de Neige', 'Boule Rose', 'Joconde', 'Contraste', 'Perle Rose'.
Ovviamente la storia delle deutzie ibride non si è fermata con l'exploit dei vivai Lemoine. Nella seconda metà del Novecento, con l'introduzione di altre specie dalla Cina e la riscoperta di questo genere troppo a lungo trascurato, sono giunte nuove creazioni. Il gusto di oggi però predilige le forme compatte, adatte ai piccoli giardini. Ecco allora 'Strawberry Fields', che sopporta bene le potature e produce boccioli cremisi seguiti da fiori a stella bianchi rosati con lobi viola-ciclamino; 'Pink-A-Boo', con fiori penduli rosa; le nane 'Raspberry Sundae' e 'Yuki cherry blossom'. Quest'ultima, inutile dirlo, è ancora una discendente di D. x rosea di Lemoine. |