WeigelaWeigela Thun. C.P. Thunberg, Kongl. Vetenskaps Academiens Nya Handlingar 1(2): 137–142, pl. 5. 1780 In onore di Christian Ehrenfried Weigel Se ne parla nel post Christian Weigel e la flora della Pomerania svedese Weigela è un piccolo genere di arbusti e piccoli alberi della famiglia delle Caprifoliaceae, molto apprezzati per le copiose fioriture tra fine primavera e inizio estate. Comprende circa dodici specie originarie dell'Asia orientale (Cina, Corea e Giappone), dove vivono al margine dei boschi o nelle boscaglie; il numero di specie è reso incerto dalla variabilità morfologica di alcune specie, che ha causato la moltiplicazione dei sinonimi, e dalle grande facilità di ibridazione interspecifica tanto in natura quanto in coltivazione. Di portamento da espanso a eretto, alte fino a 6 metri, hanno lunghi rami arcuati, solitamente lievemente quadrangolari da giovani, variamente pubescenti. Le foglie decidue, picciolate o subsessili, sono alternate. I fiori solitari oppure raccolti in corimbi o cime di 2-6, nascono all'apice dei rami o sui ramoscelli laterali dei rami dell'anno precedente; hanno corolla bianca o da rosa a rosso cremisi (gialla in poche specie) campanulata, con 5 lobi lievemente irregolari. In passato fu inserito nel genere Diervilla, cui oggi vengono assegnate solo tre specie americane.
Perfettamente rustiche, poco esigenti e poco soggette a malattie, molto decorative, sono ampiamente coltivate nei giardini europei fin dalla seconda metà dell'Ottocento, quando fu introdotta W. florida (1845); qualche anno più tardi arrivarono le specie giapponesi, soprattutto grazie a Siebold. Si stima che oggi nel nostro continente ne vengano vendute due milioni e mezzo all'anno. Le piante oggi in coltivazione, più che alle specie, sono da ricondurre a ibridi complessi, di cui è difficile districare l'origine genetica. Tra i loro genitori, i più importanti, oltre alla già citata W. florida, W. coraeensis, originaria del Giappone e non della Corea come farebbe pensare lo specifico, giunta in Europa attorno al 1850; W. floribunda, nativa delle montagne del Giappone e introdotta da Siebold attorno al 1860, analogamente a un'altra giapponese, W. hortensis. Più rare in coltivazione le tre specie a fiori gialli: W. maximowiczii, W. middendorffiana e W. subsessilis. Uno sguardo su...![]()
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Le Weigele ibride nascono per lo più dall'incrocio tra la cinese W. florida e le specie giapponesi e coreane W. coraeensis, W. hortensis, W. floribunda, W. japonica. I vivaisti ottocenteschi scoprirono presto l'alto potenziale di ibridazione di queste specie e iniziarono ad incrociarle attivamente pochi anni dopo la loro introduzione in Europa. I primi tentativi ci portano in Belgio, e non è un caso, visti i legami di Siebold con l'Università di Gand, con gli ibridi prodotti da van Houtte già nei primi anni '60, come 'Striata' e 'Van Houttei' (entrambe del 1861). Molto attivi furono però anche i francesi; negli anni '70, Elie-Abel Carrière, giardiniere capo del Jardin des Plantes, creò diverse varietà e nel 1875 fu il primo a proporre l'espressione "gruppo ibrido" per classificare il crescente numero di cultivar di origine ibrida e paternità incerta. La figura più importante fu però sicuramente Victor Lemoine, i cui primi incroci risalgono al 1865; egli lavorò soprattutto su W. hortensis e W. praecox (una specie oggi ricondotta a W. florida), creando numerosi ibridi che dominarono la scena fino alla prima guerra mondiale.
Nei primi anni del nuovo secolo, diverse creazioni vennero anche dai tedeschi Zabel e Froebel. In questa prima fase, gli ibridatori puntavano soprattutto sulla precocità e la ricchezza delle fioriture, nonché sulle variazioni di colore dei fiori; gli arbusti così ottenuti di solito erano piuttosto imponenti, con lunghi rami arcuati carichi di fiori.
Solo più avanti nel secolo si inserirono ibridatori inglesi, olandesi e americani, che lavorarono soprattutto con W. florida, W. praecox, W. japonica e W. floribunda; tra le cultivar più note di questo periodo, indubbiamente 'Bristol Ruby', ottenuta nella città omonima nel 1941.
A partire dal secondo dopoguerra, con la diffusione di giardini sempre più piccoli, si cominciarono a ricercare piante dalle dimensioni più contenute, magari capaci di essere interessanti anche dopo il termine delle fioriture grazie alle foglie variegate o in colori interessanti e inconsueti. Oggi troviamo infatti anche varietà mignon, che possono essere coltivate addirittura in un giardino roccioso, come 'My Monet', o colorazioni decisamente insolite, come l'incredibile viola scuro delle foglie di 'Midnight wine'.
In passato, gli studiosi hanno tentato di classificare le Weigelae ibride in base ai genitori, ma, poiché le specie di questo genere tendono a ibridarsi con facilità, solo in rari casi è possibile risalire ad essi con certezza. Oggi si preferisce dunque classificarle in base ad alcuni semplici caratteristiche, chiaramente identificabili anche da giardinieri ed appassionati, secondo la proposta di M.H.A. Hoffman (2008):
Nei primi anni del nuovo secolo, diverse creazioni vennero anche dai tedeschi Zabel e Froebel. In questa prima fase, gli ibridatori puntavano soprattutto sulla precocità e la ricchezza delle fioriture, nonché sulle variazioni di colore dei fiori; gli arbusti così ottenuti di solito erano piuttosto imponenti, con lunghi rami arcuati carichi di fiori.
Solo più avanti nel secolo si inserirono ibridatori inglesi, olandesi e americani, che lavorarono soprattutto con W. florida, W. praecox, W. japonica e W. floribunda; tra le cultivar più note di questo periodo, indubbiamente 'Bristol Ruby', ottenuta nella città omonima nel 1941.
A partire dal secondo dopoguerra, con la diffusione di giardini sempre più piccoli, si cominciarono a ricercare piante dalle dimensioni più contenute, magari capaci di essere interessanti anche dopo il termine delle fioriture grazie alle foglie variegate o in colori interessanti e inconsueti. Oggi troviamo infatti anche varietà mignon, che possono essere coltivate addirittura in un giardino roccioso, come 'My Monet', o colorazioni decisamente insolite, come l'incredibile viola scuro delle foglie di 'Midnight wine'.
In passato, gli studiosi hanno tentato di classificare le Weigelae ibride in base ai genitori, ma, poiché le specie di questo genere tendono a ibridarsi con facilità, solo in rari casi è possibile risalire ad essi con certezza. Oggi si preferisce dunque classificarle in base ad alcuni semplici caratteristiche, chiaramente identificabili anche da giardinieri ed appassionati, secondo la proposta di M.H.A. Hoffman (2008):
- Gruppo Purpurea, caratterizzato da foglie rosso-brune o rosso porpora
- Gruppo Nana, con piante adulte inferiori al metro
- Gruppo Variegata, con foglie variegate
- Gruppo Aurea, con foglie gialle o verde-giallo
- Gruppo a fiori rossi, con foglie verdi e fiori rossi o porpora
- Gruppo a fiori rosa, con foglie verdi e fiori rosa
- Gruppo a fiori bianchi, con foglie verdi e fiori bianchi o quasi bianchi
- Gruppo Bicolor, con fiori di due colori
- Gruppo a fiori gialli