Monima del PontoMonima (anche Monime, dal gr. Μονίμη), figlia di Filipomene, cittadino di Stratonicea secondo Appiano e di Mileto secondo Plutarco, era rinomata per la sua bellezza e la sua saggezza. Secondo i costumi delle classi superiori greche, aveva ricevuto un'accurata educazione, che includeva lo studio della letteratura e della filosofia. Nell'88 a.C., quando conquistò la sua città, Mitridate VI se ne innamorò e offrì molto denaro al padre per farne una delle donne del suo harem. La saggia Monima rifiutò, accettando solo quando il re consentì a sposarla e a conferirle il titolo di regina, inviandole il diadema regale.
All'inizio il matrimonio fu felice: ancora in Ionia, Mitridate si abbandonò ai piaceri della lussuria in compagnia della nuova sposa (tra di due almeno inizialmente dovette esserci una forte intesa sensuale, se è vera la notizia che, dopo la sconfitta di Mitridate, caddero in mano a Pompeo le lettere tra Mitridate e Monima, di contenuto licenzioso secondo le fonti). Quindi seguì il marito a Sinope, capitale del regno del Ponto. Dal matrimonio nacque una figlia, Atenaide (sopravvissuta alle stragi che segnarono la sua famiglia, divenne regina di Cappadocia, sposa di Ariobazane II di Cappadocia). Secondo il racconto di Plutarco, Monima divenne sempre più infelice e pentita di un matrimonio che l'aveva privata della civiltà e della libertà di cui godeva nella nativa Ionia. Nel 72 a.C. fu uccisa a Farnacia per ordine di Mitridate, insieme ad altre mogli e alle sorelle del re in fuga verso l'Armenia. |
Fonti
W. Smith, A Dictionary of Greek and Roman Biography and Mithology, Monima, http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus:text:1999.04.0104:entry=monima-bio-1
Monime, https://en.wikipedia.org/wiki/Monime
W. Smith, A Dictionary of Greek and Roman Biography and Mithology, Monima, http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus:text:1999.04.0104:entry=monima-bio-1
Monime, https://en.wikipedia.org/wiki/Monime