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Saintpaulia
Saintpaulia H.Wendl. H.A. Wendlenad, Gartenflora 42: 321. 1893 In onore di Ulrich e Walter Saint-Paul Illaire Se ne parla nel post Le violette africane del barone Saint Paul Saintpaulia era un piccolo genere della famiglia delle Gesneriaceae, attualmente ridotto a sezione del genere Streptocarpus. E' diffuso in un'area molto ristretta dell'Africa orientale tropicale, tra il Tanganika e la zona confinate del Kenia sudorientale. Si tratta di erbacee perenni, per lo più prive di stelo, che vivono lungo i corsi d'acque, in tasche tra le rocce o anche sugli alberi come epifite, in condizioni di caldo umido, protette dagli alberi della foresta che assicurano ombra costante. Formano rosette d foglie da arrotondate a ellittiche parzialmente succulente. I fiori, solitari o raggruppati in cime, solitamente hanno i due petali superiori più piccoli e i tre petali inferiori più grandi.
Lo status tassonomico di Saintpaulia è molto discusso anche a livello specifico. Solitamente se ne distinguono 20 specie, ma studi più recenti li hanno ridotti a 6-8, considerando diverse vecchie specie come sottospecie della polimorfica Saintpaulia ionantha. Tutte sono in grande pericolo in natura per la progressiva riduzione del loro habitat naturale in seguito alla deforestazione. Inoltre, recenti studi filogenetici hanno evidenziato che è annidato in Streptocarpus, come sezione del sottogenere Streptocarpella. Il cambiamento è molto recente (2015) ed è in corso di accettazione dalle principali istituzioni; questa pagina è stata scritta quando era ancora in via di accettazione. Ho quindi preferito usare i vecchi nomi, accompagnati però da quelli nuovi, che ben presto tutti dovremo imparare ad usare. Interessante è la storia delle violette africane come piante d'appartamento. Come si è visto nel post, i semi di Saintpaulia ionantha e S. confusa (oggi nota come S. grotei o, secondo la denominazione più recente, Streptocarpus ionanthus subsp. grotei) giunsero in Germania nel 1891 grazie al barone Walter Saint Paul Illary. Furono le piante ottenute da questi semi da suo padre e poi in diversi vivai tedeschi ad essere all'origine di una prima diffusione delle violette africane in Europa; all'epoca però erano ancora rare, costose e riservate ai collezionisti. La svolta si produsse una trentina d'anni dopo, grazie a un vivaio di Los Angeles, che nel 1927 sulla base di semi acquistati in Europa varò un programma di semine e selezioni, che portò alla selezione di 10 cultivar commercializzate a partire dal 1936: ‘Admiral’, ‘Amethyst’, ‘Blue Boy’, ‘Commodore’, ‘Mermaid’, ‘Neptune’, ‘Norseman’, ‘Number 32’, ‘Sailor Boy’, ‘Viking’. In queste prime cultivar i colori dei fiori si limitavano al blu e al viola. Negli anni '50, utilizzando soprattutto S. grotei, furono prodotti ibridi ricadenti. Anche se i progenitori più importanti delle varietà coltivate rimangono S. ionantha e in parte S. grotei, ci si rivolse anche ad altre specie, come S. shumensis, una specie molto compatta importante nella creazione delle Saintpauliae mini. In novant'anni, anche approfittando della tendenza di questo genere a produrre sport, ovvero mutazioni, si è riusciti ad ampliare la gamma dei colori, le dimensioni, la forma e il portamento delle foglie, la forma e le caratteristiche dei fiori. Esistono anche varietà in più colori, con petali con forme fantasiose, margini più chiari o più scuri, oppure picchiettate; gli ibridatori si sono sbizzarriti anche nel creare varietà con foglie screziate o variegate. Dalle 10 progenitrici del 1927, siamo passati oggi a circa 2000 cultivar immesse sul mercato. Solitamente vengono classificate sulla base delle dimensioni: micro-miniatura, miniatura, semi-miniatura, standard, grandi. Altri criteri di classificazione possono essere la forma, il colore, le caratteristiche dei fiori. Oltre ad essere piante alla portata di tutti, diffuse a milioni di esemplari nel mondo, sono anche ricercate da appassionati e collezionisti. Molte notizie si potranno trovare in rete; si segnalano in particolare: Uno sguardo su...
Saintpaulia shumensis B.L. Burtt (sin. di Streptocarpus shumensis (B.L.Burtt) Christenh.) è una specie montana endemica di Shume, nei monti Usumbara occidentali, e dei Monti Nguru settentrionali in Tanzania, dove cresce tra 1200 e 2000 m. E' un'altra specie in pericolo, presente in solo cinque località e in costante declino. E' una perenne compatta che forma rosette di foglie arrotondate o ovate, lunghe 3,5 cm, spesso con venature rosse nella pagina inferiore. Produce fiori larghi fino a 2,5 cm, malva chiaro quasi bianco, raccolti in cime fino a 5. Questa specie è importante come progenitrice delle cultivar micro e miniatura.
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