Rehmannia

Altre Orobanchaceae:
Bellardia
Gerardiina
Graderia
Parentucellia

Rehmannia

Rehmannia Libosch. ex Fisch. & C.A. Mey.
F.E.L. von Fischer, C.A. Meyer, Index Seminum [St. Petersburg] 1: 36. 1835

In onore di Joseph Rehmann
Se ne parla nel post La missione Golovkin ovvero incontri mancati, incontri inattesi

Rehmannia è un piccolo genere della famiglia delle Orobanchaceae (cui è stata assegnato di recente, dopo essere stato incluso in precedenza nelle Gesneriaceae e nelle Scrophulariaceae), uno dei tre non parassitici di questa famiglia. Comprende sei specie di erbacee perenni, tutte endemiche della Cina. Rizomatose, hanno steli eretti semplici o ramificati fin dalla base. Le foglie basali sono raccolte in una rosetta, quelle cauline sono alternate e picciolate, con forma variabile in base alla specie, spesso pelose, con margine dentato o lobato. I fiori ascellari o terminali sono solitari o raccolti in racemi terminali; talvolta muniti di bratteole, hanno calice con 5 (o 7) lobi, corolla tubolare con tubo lievemente ricurvo o diritto, compresso dorso-ventralmente, con due pliche dalla base alla gola; il lembo è bilabiato, con cinque lobi. Il colore della corolla varia dal rosa, al porpora, al rosso, al giallo. Il frutto è una capsula con calice persistente che contiene molti semi minuti.

Uno sguardo su...

Rehmannia elata N. E. Brown ex Prain, originaria dell'Hubei, è un'erbacea perenne, da sparsamente villosa a villosa, con foglie da obovato-oblunghe a ellittiche, di consistenza papiracea, quasi glabre nella pagina inferiore, con base cuneata, apice ottuso e margini irregolarmente lobati, I fiori, retti da un picciolo villoso, lungo 3-4 cm., sono privi di bratteole. Il calice, lungo 2-3 cm, è villoso; la corolla è da rosa carico a porpora, lunga circa 6 cm, con tubo enfiato, quasi saccato posteriormente, con gola pelosa, giallastra, labbro inferiore con lobi da oblunghi a suborbicolari e labbro superiore con lobi di dimensioni molto minori, trasversalmente oblunghi. E' la specie più nota da noi, adatta a giardini un po' selvaggi, apprezzabile per la lunga fioritura. Plants of the world la considera sinonimo di R. piasezkii, ma Flora of China le tratta come specie distinte.

Rehmannia glutinosa (Gaertn.) Steud. in Cina è presente in un vasto territorio dal livello del mare fino a 1100 metri di altitudine, ma essendo largamente coltivata come pianta officinale è difficile stabilirne il territorio d'origine. La sua radice, nota come gān dì huáng, è una delle piante fondamentali usati nella medicina cinese. E' una pianta erbacea, alta da 10 a 30 cm, densamente villosa, con peli ghiandolosi. Le radici sono rizomi carnosi. Gli steli sono viola-rossastro. Le foglie basali sono raccolte in una rosetta, quelle cauline descrescono progressivamente di dimensioni, fino a ridursi a brattee; la lamina fogliare è da ovata a strettamente ellittica, con margini da irregolarmente crenati a serrati o dentati. I fiori sono raccolti in recemi ascellari o terminali; sono privi di bratteole, hanno calice lungo circa un cm, venato, con 5 lobi oblunghi, corolla di 3-4 cm, villosa all'esterno, con tubo stretto e lobi rosso-porpora all'esterno, giallo-violaceo all'interno, revoluti.

Rehmannia piasezkii Maxim., talvolta commercializzata con il sinonimo R. angulata è originaria delle montagne dell'Hubei e dello Shanxii. E' un erbacea alta da 30 cm a 1 metro, villosa, con stelo semplice o ramificato fin dalla base. Le foglie hanno lamina ellittica, ricoperta da peli biancastri, sono pinnate con lobi quasi triangolari e margini dentati. I fiori, che nascono dalla metà dello stelo, sono retti da peduncoli villosi con peli ghindolosi; hanno due bratteole, simili a foglie, inserite alla base dei piccioli; calice da 1,5 a 3 cm villoso, corolla da rosa a viola, larga 5-6 cm, con tubo lungo 3-4, spesso saccato, all'esterno villoso o glabro, all'interno villoso lunghe le pliche. Il lobo inferiore centrale è obovato-oblungo, mentre quelli laterali sono suborbicolari e di dimensioni minori; il labbro superiore è trasversalmente oblungo. L'epiteto ricorda il botanico P.J. Piasezki che intorno al 1875 che raccolse piante in Cina, Tibet, Mongolia, Turkestan.