Charles-Louis L'Héritier de BrutelleCharles-Louis L'Héritier de Brutelle (1746-1800) nacque a Parigi in una facoltosa famiglia della nobiltà di toga, legata agli ambienti di corte. Quando aveva ventisei anni, la famiglia poté procurargli il prestigioso e remunerativo incarico di sovrintendente della Maitrise des eaux et forets della regione parigina. Scrupoloso, per assolvere al meglio questo incarico incominciò a studiare gli alberi e gli arbusti locali, per poi estendere il suo interesse alla flora esotica.
Nel 1775 divenne magistrato della Court des Aides, all'epoca presieduta da Malesherbes, che ebbe grande influenza su di lui, introducendolo nei circoli illuministici. Lo stesso Malesherbes era appassionato di botanica, e può aver stimolato questo interesse del più giovane collaboratore, che incominciò a studiare la botanica da autodidatta, formandosi soprattutto sui testi di Linneo. Lo stesso anno si sposò con Thérèse-Valère Doré, anch'essa appartenente a una famiglia di magistrati, da cui ebbe cinque figli. Mentre fu sempre snobbato dai professori del Jardin des Plantes, che lo consideravano un semplice dilettante e non apprezzavano la sua stretta osservanza linneana, strinse amicizia con botanici più giovani come André Thouin e Broussonet, il quale lo mise in contatto con Joseph Banks e James Edward Smith. Come rivela in una lettera a Banks, intorno al 1783 L'Héritier de Brutelle concepì il progetto di dedicare una serie di lussuosi fascicoli alle specie inedite coltivate al Jardin des Plantes o in altri giardini parigini; per illustrarle, entrò in contatto con il giovane Pierre-Joseph Redouté, di cui fu il primo mentore. Pubblicati a sue spese tra il 1785 e il 1791, sono un prodotto editoriale di grande pregio, in cui compaiono anche alcune delle piante nate dai semi inviati dal Perù da Dombey. Quando quest'ultimo rientrò in Francia con l'erbario dimezzato e il divieto di pubblicare le sue scoperte, Buffon si convinse ad affidarne la pubblicazione a L'Héritier de Brutelle, per poi fare marcia indietro di fronte alle proteste spagnole. Pur di non riconsegnare l'erbario, il botanico-magistrato andò in volontario esilio in Inghilterra, con l'idea di scrivere un Prodromus alla flora del Perù e del Cile; tuttavia, attratto dalle novità botaniche che poteva ammirare nei giardini inglesi, rivolse l'attenzione a queste ultime e si dedicò alla stesura di Sertum anglicum (1789-1893), dove descrive 125 specie illustrate da Sotesby e Redouté. Rientrato in Francia nel 1788, fu coinvolto nelle vicende della rivoluzione come sostenitore della monarchia costituzionale, divenendo comandante della guardia nazionale del suo quartiere e continuando la sua attività di magistrato. Denunciato durante il terrore, subì un breve arresto. Dopo il 1793 cessarono le sue pubblicazioni botaniche, probabilmente a causa degli impegni familiari (era rimasto vedovo e doveva occuparsi dei tre figli minori) e della completa rovina economica. Per qualche anno si mantenne con un modesto impiego al Ministero di giustizia, finché nel 1795, con la rinascita dell'Accademia delle Scienze come Istituto nazionale delle Scienze e delle Arti, ne venne nominato membro effettivo con un piccolo stipendio. Morì in circostanza misteriose la notte del 16 agosto 1800: mentre rientrava a casa a piedi dall'Istituto, fu aggredito e ucciso da uno sconosciuto che lo colpì più volte con una sciabola. La polizia non riuscì mai a risolvere il caso che commosse l'opinione pubblica e generò voci di ogni genere, tra cui quella che l'assassino fosse il figlio maggiore, che si era allontanato dalla famiglia dopo la morte della madre. |
Fonti
F.A, Stafleu, "L'Héritier de Brutelle: the man and his work", in C.L. L'Héritier de Brutelle, Sertum anglicum. Facsimile with critical studies and a translation, The Hunt botanical library, Pittisburg, 1963
F.A, Stafleu, "L'Héritier de Brutelle: the man and his work", in C.L. L'Héritier de Brutelle, Sertum anglicum. Facsimile with critical studies and a translation, The Hunt botanical library, Pittisburg, 1963