Adansonia

Altre Malvaceae:
Commersonia
Dombeya
Firmiana
Guichenotia
Hermannia
Kitaibelia
Kydia
Lagunaria
Neobrittonia
Pavonia
Ruizia
Sparmannia
Thomasia

Adansonia

Adansonia L.
C. von Linnaeus, Systema Naturae, Editio Decima 2: 1144. 1759

In onore di Michel Adanson
Se ne parla nel post Il baobab di Michel Adanson, gigante solitario

Adansonia è un genere della famiglia delle Malvaceae (precedentemente Bombacaceae) che comprende otto-nove specie di alberi diffusi in zone aride dell'Africa, del Madagascar, dell'Arabia e dell'Australia. Sei specie sono endemiche del Madascar, una è australiana, una è diffusa in una vasta area che si estende dalla penisola arabica al sud Africa. Propri della savana di zone stagionalmente aree, sono singolarmente adatti a resistere ai periodi di siccità. Sono caratterizzati da grandi tronchi, con la circonferenza maggiore dell'intero regno vegetale, talvolta a botte, capaci di immagazzinare enormi quantità di acqua nella stagione delle piogge; i rami, disposti a raggiera e simili a radici rovesciate, nella stagione secca perdono del tutto le foglie. Nella breve stagione della fioritura portano grandi fiori profumatissimi, che si aprono di notte, seguiti da grandi frutti con pericarpo commestibile e numerosissimi semi. Sono noti con il nome comune baobab, di origine araba. Vediamo rapidamente le otto specie e la loro distribuzione; quelle principali saranno poi approfondite sotto:

A. digitata L., il baobab africano, diffuso in tutta l'Africa subsahariana e nella penisola arabica meridionale; recentemente, è stato proposto di staccarne A. kilima Pettigrew & al., una specie più montana, con solo due serie di cromosomi, anziché quattro;
A. fony Baill., endemismo del Madagascar orientale e sudorientale;
A. grandidieri Baill., la più grande e più nota delle specie endemiche del Madagascar;
A. gregorii F. Muell., endemica dell'Australia nord occidentale;
A. madagascarensis Baill., endemismo delle foreste decidue aride del Madagascar;
A. perrieri Capuron, una specie rara e minacciata del Madagascar settentrionale; lo specifico onora J.M.H.A. Perrier de La Bâthie (1873 - 1958), botanico francese che visse in Madagascar tra 1893 e 1933 e ne studiò la flora;
A. suerezensis Perrier, endemismo del Madagascar settentrionale;
A. za Baill, presente nelle boscaglie aride e nelle savane del Madagascar meridionale e nord orientale.

La specie più nota, il baobab africano Adansonia digitata, è un albero mitico, sacro in molte culture. La sua prima menzione storica risale al 1354, data in cui è citato nei viaggi di ibn Battuta per il Niger. Nel XVI secolo i frutti erano venduti al mercato del Cairo come febbrifugo; fu qui che poté averne notizia Prospero Alpino, nel cui De plantis Aegipti liber compare la prima descrizione del frutto, commercializzato con il nome bu hobab "padre di molti semi". La prima descrizione botanica dettagliata si deve però a Michel Adanson, che lo vide nelle isole di Capo Verde e in Senegal nel suo viaggio del 1749-1754.
La prima segnalazione di una delle specie del Madagascar (A. fony) risale al 1605, ma la conferma della presenza di alberi di Adansonia nell'isola si avrà solo alla fine dell'Ottocento.
La specie australiana, A. gregorii, nota con il nome comune baob, endemico della regione di Kimberly nell'Australia nord-occidentale, fu raccolta per la prima volta nel 1820 da Alan Cunningham, che faceva parte della spedizione comandata da P.P. King; la spedizione si accampò per tre settimane nella baia di Careening e alcuni marinai della RHS Mermaid incisero la data e il nome del loro vascello sulla corteccia di uno dei baob che crescevano nelle vicinanze; il graffito esiste ancora: quando l'albero fu inciso, la sua circonferenza era di circa 8 metri, ore ne misura 11.
Il baobab occupa anche uno spazio nell'immaginario collettivo, quasi come simbolo dell'Africa e della sua natura. Un simbolo ambiguo, cui possono essere associati significati molto diversi. Due esempi tra tutti: Tartarin, il protagonista del ciclo di romanzi di Daudet, coltiva nel suo giardino un baobab nano che simboleggia il suo desiderio frustrato di avventura; nel Piccolo principe di Saint Exupéry, invece, l'omonimo protagonista teme che durante la sua assenza i baobab, che suole strappare appena spuntano, prendano il sopravvento e finiscano per soffocare il suo piccolo pianeta. Qui il baobab diventa un simbolo di tutte le tendenze negative che dobbiamo evitare di coltivare, strappandole dal nostro cuore prima che ci distruggano.

Uno sguardo su...

Adansonia digitata L. è la specie più nota e più diffusa: presente in tutta l'Africa subsahariana e nella penisola arabica, il baobab africano è tipico delle savane aride, dove domina il paesaggio con la sua sagoma inconfondibile. Se l'altezza non è eccezionale (fino a 25 metri) è invece il diametro del tronco a farne un gigante vegetale; con forma tendenzialmente a botte, può raggiungere 15 metri di diametro. Estremamente longevo, si calcola possa arrivare all'età di 3000 anni. La chioma ha forma aperta, irregolare, con rami spogli nella stagione arida che sono stati paragonati a radici rovesciate. Le foglie decidue sono semplici negli alberi giovani e digitate (con 5, 7 o 9 foglioline) negli alberi maturi; appaiono poco prima dell'inizio della stagione delle piogge, a maggio, e cadono in autunno; nelle zone più umide possono persistere quasi tutto l'anno. All'inizio della stagione delle piogge sbocciano i fiori, molto grandi, penduli e sostenuti da un lungo peduncolo. Si aprono di notte e emettono un profumo penetrante, per attirare gli impollinatori, soprattutto pipistrelli. Il frutto di forma oblunga, lungo anche 30 cm con un peso medio di 250 grammi, è avvolto in un epicarpo legnoso ricoperto di peli vellutati urticanti. All'interno si trovano una polpa biancastra amidacea commestibile e numerosissimi semi.
Al di là dei suoi numerosissimi significato simbolici, culturali, religiosi, il baobab ha anche un grande valore economico. In primo luogo, la sua stessa presenza indica una falda freatica poco profonda e la possibilità di scavare pozzi: ecco perché molti villaggi sono sorti attorno a grandi baobab. La corteccia è utilizzata per fabbricare corde, cesti, stuoie. Le foglie servono come foraggio. La polpa dei frutti, molto ricca di vitamina C, è consumata fresca e seccata per preparare una bevanda rinfrescante. Anche i semi, lievemente dolciastri, vengono consumati freschi o tostati e utilizzati per ricavarne un olio alimentare .

Adansonia grandidieri Baill. è la più nota delle specie endemiche del Madagscar, dove è presente nell'area di Morondava e Morombe. Celebre è il viale dei baobab di Morondava, una delle attrazioni turistiche più fotografate dell'isola. Più alta e slanciata della specie continentale, può raggiungere 30 metri di altezza e un diametro di 7 metri. Tipicamente si presenta come un albero colonnare, con tronco cilindrico coronato da una chioma espansa, larga e piatta, che tra maggio e ottobre si ricopre di foglie palmate verde azzurro. I fiori, eretti e non penduli, hanno sepali bruno-verdastri, 5 petali ligulati lunghi fino a 4,5 cm e numerosissimi stami bianchi. Il frutto, da sferico a lievemente oblungo, ha un pericarpo sottile che si spezza con facilità.

Il nome specifica ricorda l'esploratore Alfred Grandidier (1836-1921) che visitò tre volte il Madagascar tra 1865 e 1868 e scrisse l'importante L'Histoire physique, naturelle et politique de Madagascar.

Adansonia gregorii F. Muell. è endemico della regione di Kimberly nell'Australia nordoccidentale, dove è noto come baob. E' facilmente riconoscibile per il tronco simile a un caudex, che spesso si dilata a bottiglia: di altezza media (da 5 a 15 metri), può raggiungere un diametro anche di 5 metri. Ha chioma irregolare, allargata, sparsa, con foglie palmate decidue. I fiori eretti, bianchi e molto profumati, si aprono di notte e solitamente durano solo un giorno o due. Il nome specifico ricorda August Charles Gregory (1819-1905) che compì molti viaggi di esplorazione tra il 1846 e il 1858. Con il nome di Gregory's Tree è chiamato un esemplare di baob che sorge presso il Victor River, sulla cui corteccia il 2 luglio 1856 l'artista della spedizione incise la data.

Adansonia suarezensis Perrier è presente in due aree disgiunte del Madagscar: all'estremità settentrionale, nei dintorni di Antsiranana e più a sud nella foresta di Mahory. Vive nella foresta decidua arida, un ambiente che si è molto ridotto, rendendo la specie a rischio; individui giovani sono presenti in aree disturbate della boscaglia litoranea. Ha tronco cilindrico e tozzo, alto in genere 4-5 metri, ma con esemplari che superano i dieci metri, da cui si dipartono rami corti e tozzi che formano una chioma appiattita. Le foglie decidue sono palmate, di colore giallo-verdastro. I fiori eretti sono caratterizzati dai numerosissimi stami, molto più lunghi e vistosi dei petali. Produce grandi frutti eduli di circa 1 kg, con semi oleiferi. Il nome specifico fa riferimento all'antico nome di Antisiranana, che fino al 1975 si chiamava Diego Suarez, in onore del navigatore portoghese che approdò per primo in Madagascar, gettando l'ancora nella sua baia nel 1543.

Adansonia za Baill. è la specie più diffusa in Madagacar, dove è presente in aree del sud, dell'ovest e del nord-ovest, nelle boscaglie aride, nelle foreste decide e nelle savane, intorno agli 800 metri. Alto fino a 30 metri, ha un massiccio tronco cilindrico che può raggiungere un diametro di 6 metri. La circonferenza del maggiore esemplare noto (presso il villaggio di Reakaly) misura circa 23 metri. Ha foglie palmate con 5 lobi. I grandi fiori eretti dal diametro fino a 20 cm hanno stretti petali gialli e rossi e lunghi stami protrusi gialli; dolcemente profumati, sono impollinati da farfalle notturne della famiglia Sphingidae. I frutti ovoidali contengono semi con un alto contenuto di olio.