Sinningia

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Saintpaulia
Smithiantha

Sinningia

Sinningia Nees
C. G. D. Nees von Esenbeck, Annales des Sciences Naturelles, [Paris] 6: 297. 1825

Dedicata a Wilhelm Sinning
Se ne parla nel post Wilhelm Sinning e la nascita dell'orto botanico di Bonn

Sinningia è un grande genere neotropicale della famiglia Gesneriaceae, che comprende circa 80 specie di erbacee per lo più perenni (almeno una specie, S. nordestina, è annuale), suffrutici e arbusti originarie dell'America tropicale, dal Messico meridionale all'Argentina settentrionale, con centro di diversità nel Brasile sud-orientale, lungo la catena costiera, tanto nella foresta pluviale della Mata atlantica, quanto nella savana rocciosa del Cerrado. E' tuttavia presente anche in altri habitat e come altri generi di questa famiglia, ha una grande varietà morfologica.
Troviamo erbacee terrestri, tappezzanti delle foreste pluviali, epifite che vivono sugli alberi delle foreste, ma la maggior parte delle specie sono erbacee rupicole, con fusti da eretti a prostrati che emergono da rizomi sotterranei, o anche semiesposti, che possono raggiungere grandi dimensioni, tanto da essere assimilabili a caudici; alcune hanno invece radici fibrose, altre ancora rizomi stoloniferi. Molte specie vanno in dormienza durante la stagione secca. Fusti e foglie, per lo più a coppie opposte, con lamina da ovata a ellittica, sono solitamente pelosi. Particolarmente vari sono i fiori, in correlazione con gli impollinatori. Molte specie, impollinate da colibri, hanno fiori tubiformi, rossi o aranciati; altre specie, impollinate prevalentemente da imenotteri, hanno fiori a campana, usualmente bianchi, lavanda o viola, spesso con rigature alla gola, a fare da pista da atterraggio. Poche specie, come S. brasiliensis, sono impollinate da pipistrelli; gli impollinatori delle minuscole S. concinna, S. pusilla e S. muscicola sono invece moscerini. S. tubiflora, che ha grandi fiori bianchi molto profumati, è presumibilmente impollinata da falene.
Una specie, S. speciosa, è una delle più coltivate piante d'appartamento, con centinaia di cultivar, piuttosto diverse dalle piante in natura (quelle che ci sono più familiari, con grandi fiori eretti a campana aperta, sono derivate da forme peloriche); numerose altre specie sono ricercate da collezionisti e appassionati. Molte informazioni sono reperibili nei seguenti siti:

Sinningia & Friends, interamente dedicato al genere, con molte informazioni sulle diverse specie e sulle rispettive esigenze colturali; si rivolge ad appassionati ed usa un linguaggio accessibile;
la pagina dedicata a Sinningia di The Gesneriad Reference Web, con un'introduzione generale, una selezione di specie e di ibridi;
la pagina dedicata a Sinningia di Pacific Bulb Society, con la presentazione di una trentina di specie e di diversi ibridi.

Si rimanda a queste pagine per le specie meno reperibili in commercio o riservate ai collezioniste; nella selezione che segue si presentano invece quelle più facilmente reperibili, cercando anche di dare un'ide della grande varietà di questo splendido genere.
I generi brasiliani Paliavana e Vanhouttea, con radici fibrose e habitus arbustivo, sono strettamente affini a Sinningia e presumibilmente vi confluiranno; recenti studi basati su dati molecolari ne dimostrano infatti l'inclusione in Sinningia, anche se al momento sono ancora trattati come generi indipendenti.

Uno sguardo su...

Sinningia bullata Chautems & M.Peixoto è originaria del Basile meridionale (Stato di Santa Catarina) e il suo habitat tipico sono le pareti rocciose. a strapiombo Ha tuberi stoloniferi semiesposti, da cui emergono fusti eretti, che da giovani sono tipicamente ricoperti all'apice da un indumento lanoso, che copre anche la faccia inferiore delle foglie. Quella superiore è invece profondamente bullata, ovvero corrugata e rilevata tra le nervature. I fiori hanno calice lanoso e corolla rosso aranciata, con lungo tubo e lobi arrotondati asimmetrici. Scoperta nell'isola di Florianopolis appena una dozzina di anni fa, è oggi sempre più utilizzata nelle ibridazioni.

Sinningia canescens (Mart.) Wiehler è originaria del Brasile meridionale (stato di Paraná); fu raccolta originariamente da Martius che nel 1829 la pubblicò come Gesnera canescens. Tuberosa, ha steli pelosi caduchi (ha una fase di dormienza) e foglie da cordate a ovate, con margini dentati e ricoperte di tricomi argentati; contrariamente alla specie affine S. leucotrichia, con la quale spesso è confusa, ogni stelo ne presenta da due a tre coppie. I fiori, riuniti in grappoli terminali, hanno corolla arancio vivo, tubolare, con lobi poco accentuati.

Sinningia cardinalis (Lehm.) H.E.Moore è endemica della Serra dos Órgãos nei pressi di Rio de Janeiro. Nota fin dalla metà dell'Ottocento e inizialmente classificata come Corytholoma o Gesneria, è una delle specie più popolati, anche per la sua variabilità. Dotata di tuberi e caratterizzata da un periodo di dormienza, ha foglie quasi cordate, verde salvia, con margini dentati, e fiori tubolari rosso vivo con i due lobi superiori fusi a formare una sorta di cappuccio. Tra le varietà, 'Innocent', con fiori bianco puro; 'Pink', con fiori rosa; 'Redcoat' ha calici rossi come la corolla; alcune varietà hanno fiori pelorici, ovvero a simmetria radiale con poco accennati identici tra loro.

Sinningia conspicua (Seem.) Focke è originaria del Brasile meridionale. E' una tuberosa eretta (anch'essa va in dorminza in autunno), con molti nodi per ogni stelo, foglie verde medio morbide e vellutate, alte cime di fiori asimmetrici campaniformi, che si distinguono per il profumo dolce; questa specie è infatti impollinata da farfalle notturne. Le corolle sono crema o giallo chiaro, con una striscia formata da puntini viola alla gola. E' spesso utilizzata nelle ibridazioni, come portatrice del colore giallo.

Sinningia douglasii (Lindl.) Chautems è originaria del Brasile meridionale e dell'Argentina settentrionale. Raccolta nel 1825 da David Douglas nei pressi di Rio de Janeiro, fu pubblicata l'anno successivo come Gesneria douglasii da Lindley. In seguito fu prevalentemente nota come S. verticillata. E' un'epifita che cresce, con i tuberi semi esposti, spesso ricoperti di muschio, sui rami degli alberi, o occasionalmente su vecchi tetti, da cui emerge un singolo stelo con un verticillo di sei foglie verde scuro, con venature porpora nella faccia inferiore. I fiori, portati in una cospicua infiorescenza terminale, sono tipicamente rosa con marcature viola all'esterno del tubo e su ciascuno dei tre lobi inferiori. Esistono però anche forme con fiori rosso.

Sinningia eumorpha H.E.Moore, anch'essa nativa del Brasile meridionale, è una specie piuttosto variabile. Ha foglie da ovate a cordate, con margini dentati, verde scuro e lucide sopra, porpora e con venature in rilievo sotto, I fiori a campana, con gola relativamente aperta e lobi arrotondati, nella forma tipica sono bianchi con una striscia gialla alla gola. Esistono però anche forme in una gamma di sfumature di lavanda e viola. Tra le più diffuse 'Saltão' con grandi fiori lavanda con una striscia gialla al centri della gola. Questa specie è tra le più utilizzate nelle ibridazioni; incrociata con specie come S. pusilla e S. concinna è all'origine di molte Sinningia in miniatura, come S. 'Dollbaby'.

Sinningia guttata Lindl. fu raccolta in Brasile dai raccoglitori della Royal Horticultural Society e divenne subito una beniamina. Piuttosto rustica (sopravvive a -2 gradi), va in riposo invernale; quindi i tuberi producono una rosetta di foglie verde medio da obovate a cordate, lucice e a volte soffuse di rosso nella pagina inferiore, A renderla particolare sono però i fiori; imbutiformi, con gola piuttosto aperta e lobi arrotondati, sono bianchi e puntinati di viola, più o meno densamente (la forma e la densità delle macchie è infatti variabile).

Sinningia helleri Nees, la specie tipo, è una pianta quasi mitica con una storia da raccontare. Come S. douglasii, fu raccolta da Douglas nei dintorni di Rio de Janeiro nel 1825. Come è raccontato nel post, attraverso Heller alcuni semi pervennero a Nees von Esenbeck, che sulla base di questa specie determinò il genere Sinningia. Altri botanici, come Don e Mikan, la classificarono variamente come Gloxinia. Per un centinaio di anni fu coltivata in vari orti botanici, finché andò perduta, mentre in natura se ne persero le tracce; si ritenne dunque fosse estinta. Finché nel 2015 fu riscoperta in Brasile da Mauro Peixoto; i semi furono distribuiti a vari membri della Gesneriad Society e ora è di nuovo coltivata anche in vari orti botanici, tra cui ovviamente quello di Bonn. Ha foglie ovato-ellittiche, dapprima argentate poi verde scuro e lucide nella pagina superiore, rossastre in quella inferiore; i fiori hanno calice rossastro e corolla candida.

Sinningia leucotricha (Hoehne) H.E.Moore è originaria del Brasile meridionale (stato di Paraná); è affine a S. canescens, con la quale è spesso confusa, ma ha tuberi più grandi, spesso simili a un caudice, un singolo vericillo di quattro foglie (talvolta ne può produrre un secondo dopo la fioritura), più densamente coperte di peli argentati. I fiori tubolari, con tubo stretto e lievemente rigonfio e lobi accennati, sono rosso aranciato o rosa salmone.

Sinningia lineata (Hjelmq.) Chautems, anch'essa brasiliana, è una specie relativamente grande che produce un grosso tubero simile a un caudice, da cui, nelle piante mature, emergono diversi steli, segnati da linee più scure, ciascuno con due coppie di grandi foglie da cordate a obovate. I fiori tubolari, con tubi stretto e lobi appena accennati, sono rosso aranciato. I lobi differiscono nella forma: possono essere da radialmente simmetrici ad asimmetrici e più o meno fittamente puntinati di rosso più scuro.

Sinningia muscicola Chautems, T.Lopes & M.Peixoto è una recente introduzione, raccolta nelle vicinanze del Rio das Pedras nello Stato di Rio de Janeiro. Ha piccole foglie a rosetta, molto caratteristiche; da ellittiche a obovate, con apice acuto e margini profondamente serrati, lamina verde scuro con venature rossastre. Dalla rosetta emerge lo scapo con un fiore apicale lungo circa 1,5 cm, con stretto tubo lilla all'esterno, bianco con striature lilla pallido che raggiungono i lobi all'interno: questi ultimi sono asimmetrici, quelli superiori eretti e molto più piccoli, quelli inferiori arrotondati e allargati a ventaglio. E' una delle quattro specie miniatura, con S. pusilla, S. concinna e S. minima; vengono coltivate in terrario e sono alla base degli ibridi degli ibridi miniatura.

Sinningia pusilla (Mart.) Baill. è anch'essa originaria dello Stato di Rio de Janeiro, ma a differenza della precedente è nota fin dall'Ottocento; fu inizialmente descritta da von Martius (1829) come Tapina pusilla. Ha foglie raccolte a rosetta, da ovate a cordate, verde scuro, lucide, rette da un picciolo più lungo della lamina. I fiori solitari sono portati su un esile scapo, hanno tubo molto stretto quasi orizzontali e lobi posti quasi a 90°, viola chiaro con gola bianca e linee più scure al centro dei lobi. 'White Sprite' è bianco puro.

Sinningia speciosa (G.Lodd. ex Ker Gawl.) Hiern è una specie ampiamente coltivata; è generalmente nota come gloxinia, glossinia o gloxinia dei giardinieri per essere stata inizialmente classificata come Gloxinia speciosa. Grande star delle serre ottocentesche, diede vita a decine di cultivar, abbastanza diverse dalle piante raccolte in natura. Mentre queste hanno fiori penduli con tubi campanulato e lobi asimmetriche, i coltivatori selezionarono forme con fiori erette e forme peloriche con corolla imbutiforme, molto più grandi; si ampliò anche la gamma dei colori, che, oltre il bianco, il rosa e il viola, incluse anche il rosso e il blu. Per questa storia interessante e complessa, si rimanda a questa pagina. Oggi in commercio ci sono centinaia di cultivar, prodottein molti paesi, inclusi il Giappone, gli Stati Uniti e l'Australia.

Sinningia tubiflora (Hook.) Fritsch si differenzia alquanto dalle consorelle, forse perché è diversa anche la sua origine: anziché dal Brasile della Mata Atlantica, è originaria del Paraguay, dell'Uruguay e dell'Argentina settentrionale. E' relativamente rustica e può sopportare qualche grado sotto vero, andando in dormienza invernale. A primavera dai tuberi spunta un fitto e basso fogliame; le foglie sono piccole, lanceolate, e lievemente bullate. A tarda primavera vengono emessi sottili e alti steli fiorali, ciascuno dei quali culmina con un'infiorescenza cimosa di fiori bianchi delicatamente profumati, con tubo strettissimo, molto lungo e lievemente arcuato, e cinque lobi arrotondati asimmetrici, più piccoli i due superiori, un poco più grandi i tre inferiori. Questa specie ha fama di essere facile da coltivare, ma difficile da far fiorire.