Andrés LagunaAndrés Laguna nacque a Segovia in una data discussa, che i biografi fissano tra il 1499 e il 1511, anno oggi più accreditato. Il padre era a un reputato medico ebreo, che al momento della cacciata degli Ebrei dal regno di Castiglia aveva optato per la conversione. Andrés iniziò gli studi all'Università di Salamanca, ma intorno ai vent'anni si trasferì a Parigi, in cerca di un'atmosfera dove meno pesasse la sua condizione di converso (cui in patria era negata la possibilità di laurearsi). Alla Sorbona ottenne il baccellierato sia in artes sia in medicina (1534).
Tra i suoi maestri Jacques Dubois e Jean Ruel, che lo indirizzarono a coltivare, accanto all'arte medica, gli studi filologici. Risalgono a questi anni (1535) le sue prime opere pubblicate: un'edizione di De Physiognomicis, opera falsamente attribuita a Aristotele, il trattato Anatomica methodus e la traduzione in latino di De urinis, falsamente attribuita a Galeno. Nel 1536, si imbarcò per Lisbona, da cui raggiunse presumibilmente la città natale. Poco si sa della sua breve permanenza in patria; oltre a Segovia, visse forse a Toledo; è certo che fu a Alcalà, dove pubblicò un altro trattato attribuito a Aristotele, De mundo seu De Cosmographia, e due dialoghi di Luciano di Samosatra, Tragopodagra e Ocypus. Non è provato (anzi appare assai improbabile) che abbia insegnato all'Università di Alcalà; ugualmente leggendario è che avesse assistito l'imperatrice Isabella in occasione della gravidanza che le costò la vita. Nel 1539 riprese la sua vita errabonda, spostandosi a Londra, dove si trattenne qualche mese. Poco sappiamo di questo soggiorno, in particolare non è provato (anche se possibile) che vi abbia svolto attività di spionaggio per conto dell'imperatore Carlo V. In ogni caso, di qui passò nelle Fiandre e in Germania, al seguito della corte dell'imperatore. Fu forse come ambasciatore di quest'ultimo che nel 1540 andò a Metz, dove fu nominato medico della città; vi rimase cinque anni, con una posizione resa sempre più difficile dalle crescenti tensioni tra cattolici e protestanti, nonché tra Francia e Impero, che lo costrinsero a schierarsi dalla parte cattolica e imperiale. A Metz nel 1542 pubblicò un trattato sulla peste, mentre vennero pubblicate in Germania, a Colonia, alcune traduzioni: De natura stirpium, ancora un'opera attribuita a Aristotele; De philosphica historia, un apocrifo della tradizione galenica; De re rustica attribuito all'imperatore Costantino e le relative Castigiationes alla traduzione di Janus Cornarius. Sempre a Colonia uscirono l'orazione Europa heutentimormene, la traduzione di un testo sulla caduta di Costantinopoli e un breve trattato medico-filosofico su come affrontare la vecchiaia. Nel 1545 lasciò Metz per raggiungere l'Italia. Dopo aver ottenuto il titolo di Maestro di medicina all'Università di Bologna, si stabilì a Roma dove grazie alla protezione del cardinale Mendoza ebbe accesso alla corte pontificia; fu medico personale di Paolo III e Giulio III, da cui ricevette molti onori, in particolare la nomina a "cavaliere di San Pietro" (un titolo che garantiva un appannaggio annuale di 15.000 ducati). Da Roma, visitò altre città italiane, tra le quali Venezia, dove fu ospite di un altro membro della famiglia Mendoza, l'ambasciatore Juan Hurtado. Anche se era soprattutto impegnato nella sua traduzione di Dioscoride, anche in Italia continuò la sua produzione umanistica e medica, pubblicando un'importante epitome dell'Opera omnia di Galeno e un trattato sulle malattie articolari. Fu da Venezia, dove aveva sperato di accedere agli originali delle litografie dei Commentari di Mattioli, che si mosse per raggiungere le Fiandre, dove nel 1555 ad Anversa fece pubblicare la sua traduzione di Dioscoride dall'editore Juan Latio (specializzato in opere in castigliano). Due dopo lo troviamo a Bruxelles, dove sta lavorando a una traduzione in castigliano delle Catilinarie di Cicerone e dove si ammala gravemente. Forse fu questa circostanza a spingerlo a tornare infine in patria, dove però visse solo due anni, morendo a Guadalajara il 28 dicembre 1559. |
Fonti
J, Pardo Tomàs, Andrés Laguna y la medicina europea del Renacimento, Seminario "Oratava" de Historia de la Sciencia, Ano XI-XII
E. Andretta, J. Pardo Tomàs, Il mondo secondo Andrés Laguna (1511?-1559): il Dioscorides spagnolo tra storia naturale e politica, Rivista storica italiana, 129 (2), 2017, pp. 417-456
J, Pardo Tomàs, Andrés Laguna y la medicina europea del Renacimento, Seminario "Oratava" de Historia de la Sciencia, Ano XI-XII
E. Andretta, J. Pardo Tomàs, Il mondo secondo Andrés Laguna (1511?-1559): il Dioscorides spagnolo tra storia naturale e politica, Rivista storica italiana, 129 (2), 2017, pp. 417-456