José Antonio PavónJosé Antonio Pavón y Jiménez-Villanueva (1754-1840) nacque a Casatejada nel circondario di Cáceres. All'età di undici anni si trasferì a Madrid presso lo zio José Pavón, secondo farmacista di Carlo III, e incominciò gli studi presso il convento domenicano di San Tommaso. Cominciò quindi a studiare farmacia, chimica e botanica, seguendo le lezioni di Casimiro Gómez Ortega e Antonio Palau all'Orto botanico di Madrid.
Nel 1777, mentre era praticante farmacista, fu scelto come secondo botanico della Spedizione botanica nel Vicereame del Perù. Le vicende della spedizione sono raccontate nel post; aggiungiamo solo che, di carattere conciliante, fece spesso da cuscinetto tra Ruiz e Dombey, che spesso accompagnò in varie escursioni. Al suo rientro in Spagna, insieme a Ruiz si installò nell'Orto botanico, con il titolo di dimostratore e il compito di studiare e pubblicare l'immenso materiale raccolto durante la spedizione ( cui continuarono ad aggiungersi, fino al 1814, i copiosi invii di Tafalla dal Perù e dall'Ecuador); nel 1792 venne creata per loro la “Oficina Botánica de la Flora Peruana y Chilense”, anche se i due botanici lavoravano anche nelle proprie abitazioni e a casa di Gómez Ortega, che ebbe sempre un importante ruolo di supervisore. Insieme a Ruiz pubblicò Florae Peruvianae, et Chilensis prodromus (1794), Systema vegetabilium Florae Peruvianae et Chilensis (1798) e i primi quattro volumi della Flora Peruviana et Chilensis (1798-1802), rimasta interrotta a causa della guerra con la Francia. Nominato membro della Reale Accademia medica di Madrid, nel 1794 Pavón aveva pubblicato una memoria sulla Araucaria, che aveva studiato in Cile; presso la stessa istituzione, presentò diverse memorie su alcuni generi, nonché una monografia sulle Lauraceae peruviane e cilene (1805). Fu un membro attivo dell'Accademia, coinvolto anche nella nascita della Reale Accademia delle scienze di Madrid (1834) e membro di molte commissioni. Durante le guerre napoleoniche, si impegnò per salvare i materiali custoditi dall'Accademia; come riconoscimento, nel 1818 venne nominato bibliotecario a vita; nel 1824, quando l'Accademia fu chiusa per motivi politici, fu uno dei custodi dei suoi fondi. Più tardi, rinunciò volontariamente all'incarico. Nel 1801 pubblicò con Ruiz Suplemento á la Quinología; anche posteriormente, continuò a studiare l'argomento, ma lo stato di guerra gli impedì di pubblicare altri contributi fino al 1826, quando uscì la sua Nueva Quinología a cura di John Eliot Howard. Tra il 1806 e il 1815 il salario dei membri dell'Officina botanica cessò di essere pagato, né la situazione migliorò con la Restaurazione, con pagamenti molto irregolari: Pavón si trovò in una situazione difficile, che lo spinse a vendere collezioni e materiali inediti, tanto propri quanto inviati da Tafalla dal Perù e anche da Sessé e Mociño dal Messico. Dopo la sua morte, altri materiali furono venduti dagli eredi. Forse anche per queste vicende, che lo misero in discredito presso i botanici più giovani, o anche per ragioni politiche (sembra non fosse un seguace dell'assolutismo), la sua proposta di riunire in un solo ufficio i materiali americani giunti dalle diverse spedizioni di fine secolo fu respinta e nel 1831 la Oficina fu soppressa; nel 1835 gli fu sospeso lo stipendio. Morì nel 1840 a 86 anni. |
Fonti
Pavón y Jiménez-Villanueva, José Antonio, http://dbe.rah.es/biografias/8177/jose-antonio-pavon-y-jimenez-villanueva
Pavón y Jiménez-Villanueva, José Antonio, http://dbe.rah.es/biografias/8177/jose-antonio-pavon-y-jimenez-villanueva