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CunninghamiaCunninghamia R. Br. ex A. Rich. A. Richard, Commentatio botanica de Conifereis et Cycadeis 80–82, 149–150, t. 18, f. 3. 1826 In onore di James Cunninghame e Allan Cunningham Se ne parla nel post Lo sfortunato James Cunninghame e il genere Cunninghamia Cunninghamia è un genere di una o due specie di alberi della famiglia Cupressaceae, con caratteristiche così particolari che alcuni botanici lo hanno attribuito a una famiglia propria (Cunninghamiaceae). Sono sempreverdi, anche se dove gli inverni sono particolarmente rigidi le foglie possono ingiallire parzialmente in autunno. Possono raggiungere i 50 metri d'altezza. Di portamento conico e piramidale, hanno rami tendenzialmente orizzontali ma arcuati all'estremità. La corteccia, grigio scuro, marrone o bruno-rossastro, è profondamente fessurata, lasciando intravvedere la corteccia interna, giallo rossastra. Le foglie, lanceolate o lineare-lanceolate, piatte, lunghe fino a sette cm, da verde scuro a glauche, sono coriacee e lievemente spinose; lungo la pagina inferiore, ma talvolta anche in quella superiore, presentano due bande di stomi più chiare.
Monoiche, portano fiori maschili in coni terminali, raccolti nel numero di 10-30 in amenti giallo-marrone, e fiori femminili in gruppi di 1-3 in strobili giallo-verdastri. I coni, solitari o in gruppi di tre, globosi o ovoidali, presentano brattee persistenti e scaglie disposte a spirale; dapprima verdastri, maturano in circa sette mesi. Ogni scaglia porta da tre a cinque semi. Pollonante, può formare anche ceppaie di più tronchi. Il numero di specie è discusso. Alcuni considerano due specie distinte la continentale C. lanceolata (Lamb.) Hook., diffusa nella Cina meridionale, e C. konishii Hayata, endemica di Taiwan, ma presente anche in Indocina forse in seguito a introduzione. Altri ritengono la seconda una varietà della prima (Cunninghamia lanceolata var. konishii (Hayata) Fujita), derivata da multiple introduzioni dal continente. Di crescita veloce, con legname leggero, durevole e profumato, C. lanceolata riveste un'enorme importanza nelle coltivazioni forestali cinesi. Si calcola che in Cina circa il 30% delle piantagioni di alberi da legname sia costituita da questa specie, soprattutto nella Cina meridionale (vista la notevole resistenza alle alte temperature) dove ricopre circa 9 milioni di ettari. Il suo legname costituisce circa il 25 % della produzione di legno commerciale cinese. E' ampiamente usata in progetti di riforestazione, anche per l'elevata capacità di catturare ossido di carbonio. Anche se talvolta l'introduzione in Europa è attribuita a James Cunninghame, gli si deve solo la scoperta della pianta, descritta sulla base dei suoi esemplari d'erbario sia da Plukenet sia da Petiver. La reale introduzione si deve a William Kerr, che la acquistò in un vivaio di Canton nel 1804. In seguito, fu piantata in diversi parchi britannici. Benché sia rustica, patisce i venti freddi, il che ne ha limitato la diffusione, nonostante la bellezza e l'eleganza del portamento. Particolarmente attraente la cultivar 'Glauca' con aghi azzurro-polvere. |