Nassauvia

Nassauvia Comm. ex Juss.
A.L. de Jussieu, Genera Plantarum 175. 1789

In onore di Charles-Henri di Nassau-Siegen
Se ne parla nel post Il principe Nassau-Siegen, re degli avventurieri

Nassauvia è un genere della famiglia delle Asteraceae endemico del Sud America che comprende circa 38 specie di piccoli arbusti e erbacee perenni, che vivono tra le rocce o nella steppa alpina d'altura tra 1000 e 4000 metri lungo la cordigliera andina tra Bolivia a nord e Cile e Argentina a sud (una ventina di specie), e anche a bassa quota in Patagonia e nella Terra del fuoco (una decina di specie) e nell'arcipelago delle Falkland (due specie).
Come adattamento alle temperature rigide e all'aridità, presenta un'aspetto abbastanza vario. Alcune specie sono piccoli arbusti striscianti o eretti, molto ramificati, ma la maggior parte sono erbacee perenni che formano cuscini compatti, con molte rosette alte pochi centimetri. Alcune specie sono spinose. Le foglie persistenti, di consistenza coriacea, possono essere intere, dentate o semplicemente lobate, spesso aghiformi o con apice spinoso; talvolta presentano una superficie rigata o scanalata. In varie specie, gli scapi sono fittamente ricoperti di foglie embricate, quasi ridotte a scaglie, che li fanno assomigliare a un serpente o alla coda di un animale (da cui il nome comune "coda di armadillo).
I capolini, solitamente bianchi o crema, raggruppano pochi flosculi tubolari con due labbra, quello interno bifido e ricurvo, quello esterno tridentate. Alcune specie (come N. gaudichaudii) portano piccoli capolini solitari, terminali o ascellari, ma nella maggior parte delle specie i capolini si aggregano in vari tipi di infiorescenze secondarie, abbastanza diversi tra loro: spighe, grappoli, infiorescenze globose o cilindriche. Portate all'apice dello scapo, possono essere piuttosto vistose; ma possono anche distribuirsi discretamente alle ascelle della parte superiore dello scapo. I frutti sono acheni con semi vellutati.
Alcune specie, in particolare quelle nane, sono alle volte coltivate da collezionisti in serra alpina.

Uno sguardo su...

Nassauvia axillaris D.Don è la specie di più ampia diffusione (dalla Bolivia al Cile centrale e all'Argentina patagonica, tra 1000 e 4000 metri d'altitudine, su versanti rocciosi o nelle comunità di steppa alpina). E' un piccolo arbusto dalle foglie glauche, lineari, spinose, setose o glabre che si raccolgono in rosette lungo i brevi rami laterali. I fiori, di colore bianco, si raggruppano in capolini disposti in false spighe dense che spuntano al centro delle rosette superiori. Il frutto è una cipsela vellutata.

Nassauvia darwinii O.Hoffm. & Dusén è una folta erbacea perenne nana con steli eretti alti 5-15 cm, sparsamente fogliosi nella metà superiore, con foglie lineari mucronate, intere, rigide, lunghe da 1 a 5 mm, vellutate e setose. I capolini, con quatto o cinque flosculi del raggio ovali, bianchi o debolmente rosati, sono solitari o raccolti poco numerosi in grappoli terminali laschi. E' un endemismo della Patagonia cilena e argentina, dove è presente dal livello del mare a 1700 m di altitudine, in steppe aride o su versanti rocciosi. Il nome specifico ricorda Charles Darwin che raccolse la specie in occasione del viaggio del Beagle.

Nassauvia gaudichaudii Cass. è una perenne a pulvino endemica delle isola Falkland. Ala solo 3-5 cm, ha foglie raccolte a rosetta lunghe 3-7 mm mucronate, con 4-7 denti spinosi lungo ciascun margine. I minuscoli capolini, con cinque flosculi del raggio candidi, sono solitari e profumano di miele. Questa specie è talvolta coltivata da collezionisti di piante alpine. L'epiteto ricorda il botanico francese Charles Gaudichaud-Beaupré (1789 – 1854) che visitò l'arcipelago durante il suo viaggio in Sud America.

Nassauvia lagascae F.Meigen. è un'erbacea nana, alta 3-5cm, che forma rosette aperte talvolta soffuse di bronzo o bruno. Le foglie, lunghe fino a 4 mm, da oblanceolate o obovate-triangolari con apice mucronato e ricurvo, sono caratterizzte da 5-9 scanalature parallele. Gli scapi fiorali da ascendenti a eretti sono densamente ricoperti di foglioline imbricate e culminano con un'infiorescenza globosa con numerosi capolini densamente raggruppati, dapprima bianchi quindi rosati. Cresce soprattutto su substrato roccioso di origine vulcanica dalle Ande cilene e argentine tra 3000 e 4000 metri alla Patagonia dove scende fino a 100 m di altitudine. L'epiteto ricorda il botanico spagnolo Mariano Lagasca (1776-1839).

Nassauvia magellanica J.F.Gmel è un'erbacea perenne molto variabile, endemica della Patagonia meridionale e della Terra del Fuoco. Da ascendente a eretta, alta da 8 a 40 cm, ha due tipi di foglie, entrambe vellutate nella pagina superiore. Quelle basali sono lancelate-oblune, luaghe da 1,5 a 3,5 cm, profondamente dentate; quelle caulinari sono sensibilmente più piccole, lanceolate, intere o debolmente dentate. L'infiorescenza globosa, che si solleva di poco al di sopra delle foglie, è sottesa da brattee spinose; è di colore biancastro, ma nella var. purpurascens è soffusa di viola.

Nassauvia revoluta D.Don è una specie andina, presente nelle comunità miste delle steppe alpine tra 2500-3000 metri della cordigliera centrale in Cile e Argentina. E' probabilmente la specie più spettacolare. Forma un cuscino aperto di foglie glauche pennatosette con lobi spinosi. Gli scapi fiorali, alti circa 15 cm, da eretti a ascendenti, sono fittamente ricoperti di foglie embricate e culminano con una singola infiorescenza globosa formata da numerosi capolini densamente ammassati.