Antonio de la Cal y BrachoDedicatario di Calibrachoa Se ne parla nel post Il dottor de la Cal y Bracho e il risveglio di Calibrachoa Mentre è ben documentata la sua attività scientifica, non conosciamo molto della vita personale di Antonio de la Cal y Bracho (1766-1833). Nato nel villaggio di Anguix, nella provincia di Burgos, sicuramente si formò come farmacista e seguì i corsi di botanica presso l'orto botanico di Madrid. Non sappiamo esattamente quando, si trasferì in Messico, dove in quegli anni la Real Expedicion Botanica diretta da Sessé e l'introduzione dell'insegnamento della botanica linneana da parte di Vicente Cervantes stavano rivoluzionando tanto la botanica quanto la farmacia. Il primo dato certo è la sua presenza tra le file del pubblico che seguiva le esercitazioni finali del corso di botanica di Cervantes del 1782; nello stesso periodo prestava servizio come farmacista presso l'Ospedale di San Andrés a Città del Messico, di cui lo stesso Cervantes era capo farmacista.
Nel 1785 fu chiamato a Puebla per rivestire l'incarico di capo farmacista dell'Ospedale di San Pedro, uno dei più importanti del paese. A Puebla visse tutta la vita, unendo all'attività pubblica come Boticario Major anche, dal 1805, la gestione di una farmacia privata. Partecipò alle battaglie dei farmacisti della città contro l'obsoleto e inefficace Tribunal de Protomedicato, battendosi per lo svecchiamento della professione di farmacista e per l'insegnamento della botanica sistematica, secondo il modello degli Orti botanici di Madrid e Città del Messico. Primo strumento per questo progetto era la creazione anche a Puebla di un orto botanico, con annessa cattedra di botanica. Insieme a un altro farmacista, José Ignacio de Alconedo, nel 1807 acquistò a tal fine un terreno nei pressi del Convento di Santa Rosa, dove iniziò a installare il giardino, grazie al finanziamento di sottoscrittori e al sostegno delle massime autorità civili e religiose. Nel 1824 fu tra gli aderenti dell'Accademia Medico-chirurgica dello Stato di Puebla, cui cedette la proprietà del giardino, che continuò a presiedere come membro della commissione a ciò preposta. Come strumento didattico, convinse l'accademia a pubblicare le Tavole botaniche di Julian Cervantes e curò egli stesso Ensayo para la Materia medica mexicana, una lista delle specie medicinali messicane atte a sostituire i semplici importati usualmente presenti nelle farmacie. Morì a Puebla, dove la sua attività come farmacista fu proseguita dal figlio Mariano. Come botanico, raccoglitore di piante e studioso delle proprietà medicinali della flora autoctona fu in contatto con l'Orto botanico di Madrid, che lo riconobbe come membro corrispondente, e con altri studiosi attivi in Messico, in particolare Vicente Cervantes e Pablo de la Llave. |
Fonti
A.M. Huerta Jaramillo, El Real Jardin Botanico de Puebla, Puebla 1996
M. Francés Causapé, Una vision de Vicente Cervantes en la ensenanza de la botanica y de la farmacia, in En el 250 aniversario del nacimiento de Vicente Cervantes, Madrid, Real Academia de Farmacia, 2009
A.M. Huerta Jaramillo, El Real Jardin Botanico de Puebla, Puebla 1996
M. Francés Causapé, Una vision de Vicente Cervantes en la ensenanza de la botanica y de la farmacia, in En el 250 aniversario del nacimiento de Vicente Cervantes, Madrid, Real Academia de Farmacia, 2009