Carl Peter ThunbergCarl Peter (anche Karl Pettar o Carl Pehr) Thunberg (1743-1828) nacque a Jönköping, in una famiglia di condizioni agiate. Il padre, prima contabile poi negoziante, morì quando egli aveva solo sette anni, ma la madre, Margaretha Starkman, riuscì a proseguire l'attività di famiglia e più tardi si risposò con Gabriel Forsberg, a sua volta un negoziante agiato e influente. Il ragazzo, dopo aver seguito la scuola di base a Jönköping, continuò gli studi con un precettore privato; nel 1761 si iscrisse all'Università di Uppsala, inizialmente come studente di filosofia e teologia; proseguì quindi con lo studio della chimica e della medica; seguì anche i corsi di Linneo.
Dopo aver conseguito il baccellierato in medicina, decise, in accordo con Linneo, di proseguire gli studi di medicina e scienze naturali all'estero. Nel 1770 si trasferì a Amsterdam, dove visse un anno con i botanici Johannes e Nicolaas Laurens Burman, che gli affidarono la catalogazione di esemplari botanici. Fu ai Burman, presumibilmente, che venne l'idea di inviare il promettente giovane studioso in Giappone; a tal fine, dapprima Thunberg si recò a Parigi, dove approfondì le proprie conoscenze mediche e strinse proficui rapporti personali con i botanici del Jardin des Plantes, in particolare con André Thouin, con il quale strinse un'amicizia destinata a durare tutta la vita. A Parigi acquistò anche una cassetta di strumenti chirurgici all'avanguardia. Rientrato ad Amsterdam, sostenne gli esami per essere assunto come chirurgo dalla Compagnia olandese delle Indie (VOC), sola strada per sperare di introdursi in Giappone sotto le (mentite) vesti di medico olandese. Come si è visto nel post, iniziò così un viaggio di otto anni, che lo portò inizialmente per tre anni (aprile 1772-marzo 1775) nella Colonia olandese del Capo, dove nel corso di tre memorabili viaggi nell'interno del paese raccolse una stupefacente massa di piante. Naturalista completo, portò un notevole contributo anche alla conoscenza della fauna africana, in particolare di insetti e uccelli. Nel marzo 1775 salpò per Batavia e da qui per l'agenzia olandese di Dejima, dove visse per circa 15 mesi. Rimandando al post per le avventure giapponesi di Thunberg, vediamo ora più da vicino le vicende successive. Sulla strada del ritorno, si fermò per circa sei mesi a Giava e per un periodo altrettanto lungo a Ceylon, dove soggiornò nell'insediamento olandese di Galle. In entrambe le località, effettuò diverse spedizioni naturalistiche, raccogliendo importanti collezioni. Nel febbraio 1778 partì da Ceylon alla volta di Amsterdam, con una breve sosta al Capo. Qui lo raggiunse la notizia della morte di Linneo. Arrivato ad Amsterdam a ottobre, anche se gli amici lo sollecitavano perché tornasse in patria, prima di rientrare in Svezia andò a Londra per incontrare Banks (e i connazionali Solander e Dryander, che all'epoca facevano parte dell'entourage di Banks) e confrontare le sue collezioni giapponesi con quelle raccolte cent'anni prima a Dejima da Kaempfer. Incontrò anche i Forster, rientrati dal secondo viaggio di Cook. Nel marzo del 1779 era finalmente di ritorno in Svezia, dopo nove anni di assenza; non ne sarebbe più ripartito. Benché gli fossero offerte prestigiose cattedre all'estero, preferì per il momento accontentarsi del posto di dimostratore di botanica all'Università di Uppsala; nel 1781 fu nominato professore di botanica. Nel frattempo, curava la pubblicazione delle proprie scoperte scientifiche, dando la precedenza a quella che più gli stava a cuore: la flora giapponese. Nel 1784 pubblicò Flora japonica. Quello stesso anno, alla morte del figlio di Linneo, ottenne la cattedra di medicina e scienze naturali che era stata di Linneo, incarico che mantenne fino alla morte (1828). L'attività accademica di Thunberg non è meno formidabile della carriera di ricercatore; unico tra gli allievi di Linneo, seppe conciliare la ricerca sul campo, dove, come si è visto, ottenne risultati eccezionali per quantità e qualità, con le pubblicazioni scientifiche (se ne contano più di quattrocento). Come insegnante, seguì quasi trecento studenti e pubblicò altrettante tesi (a quel tempo, era quasi sempre il cattedratico a scrivere la tesi, gli studenti - tranne l'eccezione di poche teste brillanti - si limitavano a discuterla). Ma il suo merito più grande fu la ricostruzione dell'Orto botanico di Uppsala, quasi in abbandono dopo gli anni del lungo declino di Linneo e la debole gestione di Carl il giovane. Convinse il re Gustavo III (che sempre lo onorò e lo nominò cavaliere dell'ordine di Vasa) a cedere parte del parco reale per ricostruire in una migliore posizione l'orto botanico; venne anche costruita una grande serra e un museo, dedicato a Linneo, dove è anche ospitato il grande erbario di Thunberg, oggi oggetto di un grande progetto di digitalizzazione. Considerato il botanico più importante del suo tempo, fu ovunque onorato e divenne membro di oltre sessanta società scientifiche, in Svezia come all'estero. Come Linneo, intrattenne una fitta corrispondenza con molti studiosi europei. Tra le sue pubblicazioni più importanti, oltre a Flora Japonica, si ricordano le due monografie dedicate alla flora del Capo: Prodromus Plantarum Capensium (1794-1800) e Flora Capensis (1807-1823). Molto letto e tradotto in diverse lingue europee fu anche il racconto dei suoi viaggi in Sud Africa e in Asia, Travels in Europe, Africa, and Asia, made between the years 1770 and 1779. |
Fonti
L. Allorge, La fabuleuse odyssée des plantes, Lattès 2003
Carl Peter Thunberg, https://www.ikfoundation.org/ifacts/carlpeterthunberg.php
M. e J. Gribbin, Cacciatori di piante, Cortina 2008
Thunberg, Carl Pehr, http://www.s2a3.org.za/bio/Biograph_final.php?serial=2843
L. Allorge, La fabuleuse odyssée des plantes, Lattès 2003
Carl Peter Thunberg, https://www.ikfoundation.org/ifacts/carlpeterthunberg.php
M. e J. Gribbin, Cacciatori di piante, Cortina 2008
Thunberg, Carl Pehr, http://www.s2a3.org.za/bio/Biograph_final.php?serial=2843