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GuilandinaGuilandina L. C. von Linné, Species Plantarum 1: 381, 1753 In onore di Melchiorre Guilandino (Melchior Wieland) Se ne parla nel post Guilandino e la prima cattedra di botanica della storia Guilandina è un piccolo genere di liane e arbusti ricadenti (famiglia Fabaceae) di distribuzione pantropicale. Lo status tassonimico del genere è stato a lungo dibattuto: alcuni studiosi lo consideravano infatti un sottogenere di Caesalpinia, altri un genere autonomo. Una recentissima revisione del gruppo informale Caesalpinia, uscito nell'ottobre 2016, basato sull'analisi del DNA, ne conferma autorevolmente l'indipendenza. Gli autori assegnano al genere - che in ogni caso richiede un supplemento d'indagine - da sette a diciannove potenziali specie, distribuite in una ampia fascia tropicale e subtropicale, che ha come limite settentrionale il Giappone e come limite meridionale il Sud Africa; le specie si distribuiscono tra India, Cina, Sud est Asiatico, Oceania, centro e sud America. Gli habitat variano dalle zone costiere sabbiose, alle foreste secondarie, alle foreste pluviali.
Sono liane, rampicanti legnosi, arbusti sarmentosi con rami e fusti dotati di spine ricurve; foglie paripennate che terminano con una coppia di foglioline; foglioline oblunghe con apice ottuso e base arrotondata. I fiori, raccolti in racemi terminali lunghi 30-60 cm, sono unisessuali (sulla stessa pianta si trovano racemi di fiori maschili e racemi di fiori femminili). Uno sguardo su...Guilandina bonduc L., la specie tipo, fu descritta da Plumier alla fine del Settecento con il nome Bonduc (nome indigeno delle Antille; la specie è infatti originaria dei Caraibi, anche se oggi è diffusa in tutti i tropici). E' una liana che cresce fino a sei metri, arrampicandosi sulla vegetazione; ha rami e foglie armati con aculei ricurvi. Le foglie pennate hanno 4-8 coppie di foglioline, oblunghe, ovate, lunghe fino a 7 cm e large 2-3 cm. Le infiorescenze gialle sono raccolte in racemi di 30 cm. Il frutto ovale è densamente ricoperto di aculei; contiene 1-2 semi grigi, lucidi, molto duri, dall'aspetto marmoreo. Nei Caraibi sono utilizzati per il gioco del Mancala. Una splendida serie di fotografie della specie in questo sito brasiliano.
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