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HuerniaHuernia R. Br. R. Brown, On the Asclepiadeae 11. 1810 Huernia è uno dei più vasti generi delle sottotribù Stapeliinae, della famiglia Apocynaceae, che raccoglie il genere Stapelia e numerosi generi imparentati. Ha una vasta diffusione, che spazia dal sud della penisola arabica (Arabia Saudita, Yemen) al corno d'Africa (Eritrea, Somalia), per poi spingersi a sud attraverso Etiopia, Kenia, Tanzania e tutti i paesi dell'Africa australe; comprende una cinquantina di succulente nane (in genere non più alte di una decina di centimetri) con fusti fortemente angolati (4-7 angoli) con numerosi turbercoli appuntiti, traccia della caduta delle foglie rudimentali. Generalmente sono tappezzanti che formano densi tappeti, radicando alla base dei fusti più o meno eretti; qualche specie, tuttavia, che vive sulle rocce, ha sottili fusti cilindrici ricadenti (tra di esse la sudafricana H. pendula). I fiori, sempre di ridotte dimensioni (diametro 2-3 cm), sono abbastanza variabili per forma: portati da brevi peduncoli che nascono alla base dei fusti e talvolta sono raccolti in piccole infiorescenze, a volte hanno forma di coppia profonda con cinque lobi, altre volte di stella pentagonale con angoli molto ottusi, altre volte ancora con cinque lobi maggiori alternati con altrettanti minuscoli lobi; in alcune specie è presente un annulus lucido in rilievo (come in Orbea o Duvalia).
In alcune aree, sono consumate come cibo; in particolare in Etiopia, i fusti vengono raccolti e, previa cottura, mescolati a palline di sorgo. Per non sottrarre spazio alle coltivazioni, vengono coltivati nei muretti a secco che circondano i campi. Anche in Sud Africa in passato avevano uso alimentare. Le prime specie di Huernia vennero descritte nel 1796 da Francis Masson, che le classificò come Stapeliae. A creare il genere fu Robert Brown nel 1809, a partire da tre delle specie di Masson. Nel 1819 Haworth riunì nel nuovo genere le sei specie di Masson e due altre scoperte successivamente. Altre specie vennero scoperte nel corso del Novecento, in particolare grazie alle ricerche di Nicholas Edward Brown e di White e Sloane. Poiché si tratta di un genere piuttosto vasto che per la varietà delle forme attrae molto i collezionisti, è difficile selezionare alcune specie piuttosto che altre; sotto propongo una breve selezione molto soggettiva, basata soprattutto sul criterio della varietà. Come al solito in questi casi, rimando ad alcuni link chi volesse un quadro più completo:
Uno sguardo su...
Huernia macrocarpa N.E. Brown è originaria dell'Etiopia, ma fa parte di un complex di diverse specie simili, diffuse nell'intero corno d'Africa (Arabia Saudita, Yemen, Somalia, Eritrea, Etiopia). Vive sulle rocce granitiche. I fusti, da 4 a 25 cm, sono cilindrici alla base, poi quadrangolari o pentagonali, con fitti denti appuntiti, di colore glauco. I fiori campanulati hanno cinque lobi maggiori intervallati da cinque lobi minori; all'esterno sono giallo verdastro, con 5 nervi prominenti, glabri e minutamente papillati; la superficie interna, caratterizzata dalla presenza di minute papille scagliose, è giallo crema marcata con linee spezzate concentriche da rosso bruno a porpora.
Huernia oculata Hook. f. è originaria dell'Angola e della Namibia. E' una succulenta nana che raramente supera i 7 cm, con fusti generalmente eretti, pentagonali, densamente ricoperti di denti conici con punta acuta e ricurva. I fiori, di circa 2 cm di diametro, dalla forma simile a quelli delle due specie precedenti, sono raccolti in infiorescenze e sono resi unici dalla presenza di un centro bianco, simile a un occhio (da cui il nome specifico, "dotata di un occhio"), che contrasta con la corolla vellutata di un intenso porpora o un bruno quasi nero.
Huernia pendula E.A. Bruce è un endemismo sudafricano, limitato alle pareti rocciose della gola del Kei River. Il suo habitus è del tutto particolare: cresce infatti nelle fessure delle rocce, da cui ricade con lunghi (anche 90 cm) e stretti fusti cilindrici, e non angolati come nelle altre specie. Articolati ai nodi, inizialmente crescono eretti o prostrati, quindi divengono penduli, ricadendo dalle pareti rocciose, radicando dove trovano sacche di terreno. Durante la stagione secca, da grigio verde diventano brunastri o porpora. I fiori, portati su peduncoli brevi in infiorescenze di 3 o 4, hanno corolla a coppa, lunga fino a 1 cm, con cinque lobi ascendenti, marrone scuro all'interno e densamente papillati.
Huernia thuretii Cels ex Hericq è originario della Namibia e del Capo occidentale; è una specie tappezzante molto variabile per dimensioni, forma e colore dei fiori. I fusti, generalmente eretti, verde glauco, sono alti circa cinque centimetri, possono avere 4, 5, 6 angoli, con costole armate di piccoli denti a delta. I fiori, solitari o raccolti in infiorescenze di 2-4, con diametro da 1,5 a 4 cm, nascono lungo i fusti, a volte con più infiorescenze sullo stesso fusto, portati da un corto peduncolo. La corolla ha forma di coppa appiattita, con 5 lobi maggiori triangolari, più o meno acuti o ottusi, talvolta convessi longitudinalmente, talvolta revoluti; l'esterno, papilloso, con apice a volte densamente ricoperto di tubercoli o papille, è crema o verde giallastro, spesso punteggiato di rosso bruno; l'interno è da crema a giallo chiaro, ocra o più raramente bruno, con linee trasversali concentriche rosa o bruno scuro, parzialmente spezzate o composte da punti. Le varietà si differenziano anche per la presenza più o meno evidente di un annulus (anello in rilievo attorno alle corone). Una delle forme più coltivate è Huernia thuretii var. primulina con fusti più lunghi e striscianti e corolla uniformemente giallo pallido con annulus appiattito e gola rosati. Il nome specifico ricorda il botanico e collezionista francese Gustave Adolphe Thuret (1817-1875).
Huernia zebrina N.E. Br. è probabilmente la specie più nota e coltivata. Ha un areale piuttosto ampio (Zimbabwe, Mozambico, Swaziland, Sud Africa) e si presenta in diverse varietà e sottospecie. E' una perenne bassa, più o meno strisciante, talvolta tappezzante. I fusti, deflessi o procombenti, irregolarmente ramificati, hanno 5 o 6 angoli molto evidenti, armati di fitti denti. La corolla è piatta (da 2,5 a 5 cm), con un annulus molto prominente lucido e non puntinato, corolla con cinque lobi acuminati, intervallati da cinque minuscoli lobi, giallo verdastro con zebrature da rosse a porpora. Emana un odore particolarmente evidente di carne putrida.
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