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CasimiroaCasimiroa La Llave P. de La Lave, J.J. Martinez de Lexarza, Novorum Vegetabilium Descriptiones, 2: 2, 1825 In onore di Casimiro Gomez Se ne parla nel post Chi era Casimiro Gomez ovvero il nazionalismo in botanica Casomiroa è un piccolo genere della famiglia Rutaceae, che comprende una decina di specie di alberi diffusi nell'altopiano messicano e nell'America centrale. La più nota è Casimiroa edulis; tra le altre specie, ricordiamo le messicane C. pubescens, C. pringlei, C. watsonii; C. sapote e C. tetrameria sono simili a C. edulis; alcuni botanici anzi considerano quest'ultima una varietà di C. tetrameria.
Casimiroa edulis La Llave è originaria degli altopiani del Messico e della Costa Rica. E' relativamente rustica (può tollerare gelate occasionali); nei climi tropicali vive tra i 700 e i 3000 metri, con altitudine ottimale tra 1000 e 2000 metri; nei climi tropicali, viene coltivato al livello del mare. Era ben conosciuta alle civiltà maya e azteca. Gli aztechi ne chiamavano il frutto cochizapotl, che significa "frutto del sonno" per le sue proprietà sedative. Oggi in Messico è noto come zapote, sapote, sapote blanco. Anche sapote / zapote è una parola Nahuatl (la lingua degli Aztechi) che significa "frutto polposo, morbido". Il nome designa i frutti di piante molto diverse tra loro, ma accomunate dai frutti dolci e polposi. Il più noto è il sapote (Pouteria sapote, della famiglia Sapotaceae), ma abbiamo anche il sapote nero (Diospyros nigra, una specie di kaki, della famiglia Ebenaceae) e altri ancora. Per distinguerlo da tutti gli altri, viene detto sapote blanco per il colore bianco-verdastro della polpa matura. E' un albero sempreverde, di portamento molto ramificato, alto tra 8 e 15 metri, con foglie verde brillante, aromatiche, composte con cinque foglioline obovate, larghe 2-3 cm e lunghe da 10 a 18 cm. I fiori, raccolti in grappoli, profumati, bianco-verdastri, sono poco appariscenti. Sono seguiti da frutti prima verdi poi gialli a maturazione; si tratta di drupe del diametro da 6 a 12 cm, con polpa bianca, morbida e zuccherina (contengono il 25% di zuccheri); i semi, bianchi, appiattiti, sono amari e con proprietà narcotiche. Una pianta adulta può produrre 100 kg di frutti, che sono consumati soprattutto a livello locale e raramente destinati all'esportazione. Oltre che per i frutti, vengono anche coltivati per ombreggiare i filari delle piantagioni di caffè. Diverse parti della pianta hanno una lunga tradizione officinale. Gli aztechi ne utilizzavano le foglie, la corteccia e i semi per preparare una tisana narcotica. Questi effetti sono dovuti a un alcaloide, la casimirina. Il glucoside casimirosina, presente nei frutti, regola la pressione del sangue e attutisce i dolori reumatici. Altre sostanze attive presenti nei frutti sono la cumarina, usata per il trattamento degli edemi; i limonidi (antivirali, antibatterici, antimalarici); un composto noto come zapotina di cui sono allo studio le proprietà antitumorali. Soprattutto in Florida, in California, in Israele e Nuova Zelanda sono state selezionate molte varietà. Per migliorare la produzione, è diffusa anche la pratica dell'innesto. |