Gabriele FalloppioGabriele Falloppio (scritto anche Falloppia, e in latino Fallopius, 1523-1562) nacque a Modena dall'orafo, e poi soldato, Girolamo e da Caterina Bergamozzi, Il padre, uomo violento e di cattiva fama, morì di sifilide quando il figlio aveva solo dieci anni, lasciando la famiglia nell'indigenza. Dell'educazione del bimbo si occupò lo zio materno Lorenzo Bergamozzi, che era canonico della cattedrale, e lo indirizzò alla carriera ecclesiastica. Il giovane Falloppio, sebbene dimostrasse immediatamente grande attitudine agli studi, fu costretto a un percorso di studi irregolari sul quale siamo solo parzialmente informati. Nel 1552 fu ordinato sacerdote, ma contemporaneamente forse già studiava medicina, anatomia e botanica come autodidatta.
Fondamentale fu la frequentazione dell'Accademia informale che si riuniva presso la spezieria di Antonio Grillenzoni; membro influente del cenacolo era il medico Niccolò Machella, che divenne il primo maestro di Falloppio quando, migliorata la situazione economica della famiglia, poté intraprendere anche ufficialmente gli studi di medicina; si segnalò soprattutto come abile settore di animali, tanto che nel 1544 il suo maestro e il collegio dei medici di Modena gli permisero di anatomizzare il cadavere di una condannata a morte. Intorno al 1545 si trasferì a Ferrara, che vantava una delle facoltà di medicina più quotate d'Europa, per studiare con Antonio Musa Brasavola e Giambattista Canano; è possibile abbia seguito come uditore anche le lezioni di Giovanni Battista da Monte e Matteo Realdo Colombo presso lo studio padovano. Prima ancora della laurea, che avrebbe conseguito a Ferrara sotto Brasavola nell'ottobre 1552, iniziò la carriera accademica, con la nomina a lettore di materia medica per l'anno accademico 1547-48. Nell'ottobre del 1548 fu chiamato da Cosimo de'Medici a reggere la cattedra di medicina a Pisa; molto stimato dal granduca, poté condurre esperimenti sull'efficacia dell'oppio sui condannati a morte, che gli avrebbero procurato presso i posteri l'accusa di praticare la vivisezione. A Pisa, oltre ad affermarsi sempre più come medico e anatomista, Falloppio studiò i fossili e approfondì la conoscenza delle erbe medicinali, legandosi strettamente a Luca Ghini e al suo allievo Bartolomeo Maranta. Nel 1551 si trasferì a Padova per assumere la cattedra di materia medica e chirurgia; avrebbe mantenuto l'incarico per dieci anni, fino alla morte. Negli anni padovani, Falloppio divenne notissimo sia come insegnante carismatico (tra gli allievi più famosi, Girolamo Fabrici d'Acquadendente, che gli succedette nella cattedra) sia come medico, tanto che fu chiamato a curare molti pazienti illustri, incluso il papa Giulio II. Abilissimo dissettore, compì numerose scoperte anatomiche; nella terapeutica, si specializzò soprattutto nella cura del morbo gallico, ma le sue lezioni toccarono svariati altri argomenti. A partire forse dal 1554, strinse uno stretto sodalizio con il medico e botanico tedesco Melchiorre Guilandino, con il quale condivise la casa. Nel 1556, fu ammesso al Collegio medico di Venezia. Intorno allo stesso periodo, la sua salute incominciò a declinare (si è supposto che fosse affetto da tubercolosi), rendendogli sempre più gravoso conciliare i numerosi impegni scientifici e professionali; tramite Ulisse Aldrovandi, iniziò così una trattativa segreta per trasferirsi a Bologna, ma ne fu impedito dalla morte, che sopraggiunse nell'ottobre 1562; certamente la causa fu una malattia polmonare, da alcuni interpretata come pleuropolmonite, da altri come tubercolosi. Durante la sua vita, Falloppio pubblicò una sola opera, Observationes Anatomicae (Venezia, 1561), in cui espose con estrema chiarezza e precisione le sue scoperte anatomiche; fu il primo a descrivere l'intera anatomia del sistema riproduttivo femminile (la sua scoperta più nota, che da lui prende il nome, sono le tube di Falloppio); importantissimi i contributi sulla struttura del cranio, i muscoli facciali, l'anatomia dell'orecchio. Molto validi anche i suoi contributi all'anatomia dei sistemi osseo, muscolare e nervoso. Falloppio diede anche importanti contrubuti nei campi della terapeutica, della chirurgia, della medicina generale, della farmacologia, ma per conoscerli dobbiamo affidarci a varie opere postume, che furono pubblicate dopo la sua morte dai suoi principali allievi, basandosi su note manoscritte e gli appunti presi a lezione. Già nel 1763 uscirono a Venezia Libelli duo, alter de ulceribus, alter de tumoribus praeter naturam e a Padova De morbo gallico tractatus, che contiene anche la descrizione di un antenato del preservativo, inventato da Falloppio come protezione contro la sifilide. Negli anni successivi sarebbero usciti trattati sulle acque termali, sui purganti, sulle ferite agli occhi e altre parti del capo e ancora vari opuscoli di anatomia. Insieme alle Observationes, le opere non autografe sarebbero confluite nel 1584 nell'Opera omnia, pubblicata sia a Francoforfte sia a Venezia, a testimoniare la fama anche europea di Falloppio. Da questa produzione, indiretta, ma generalmente ritenuta relativamente fedele alla volontà dell'autore si distaccano i Secreti diversi et miracolosi, inizialmente pubblicati a Venezia nel 1565 per iniziativa dello stampatore Marco di Maria, la cui paternità è respinta da alcuni studiosi, accettata da altri. |
Fonti
G. Belloni Speciale, Falloppia, Gabriele, in Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 44 (1994), https://www.treccani.it/enciclopedia/gabriele-falloppia_%28Dizionario-Biografico%29/
M. Macchio, Le ricette di Gabriele Falloppio, "Atti e Memorie, Rivista di Storia della Farmacia", 39 (2), agosto-dicembre 2022, pp. 7-18.
Falloppio, Gabriele, http://galileo.rice.edu/Catalog/NewFiles/fallopio.html
Gabriele Falloppio, https://www.whonamedit.com/doctor.cfm/2288.html
M. Thiery, Gabriele Fallopio (1523–1562) and the Fallopian tube, "Gynecological Surgery", 6, 2009, pp. 93–95.
G. Belloni Speciale, Falloppia, Gabriele, in Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 44 (1994), https://www.treccani.it/enciclopedia/gabriele-falloppia_%28Dizionario-Biografico%29/
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