Martin VahlMartin Vahl nacque a Bergen nel 1749; era suddito danese, poiché all'epoca la Norvegia faceva parte del regno di Danimarca e Norvegia. Sembra che si fosse avvicinato alle scienze naturali grazie alla frequentazione della farmacia del Cigno, gestita da Johan Carl de Besche, allievo di Linneo e importante collezionista di esemplari naturalistici. Dopo aver iniziato gli studi presso la scuola della cattedrale di Bergen, fu inviato a Copenhagen per studiare medicina; vi rimase un anno e seguì le lezioni di botanica di Johan Zoenga, assistente di Oeder e dimostratore di botanica all'orto botanico.
Dovette rientrare nella città natale per la malattia del padre; cercò di continuare gli studi con il pastore Hans Strom, amico e corrispondente di O. F. Mueller, ma dopo tre anni, poiché in Danimarca la botanica non era insegnata all'università, decise di trasferirsi a Uppsala per studiare sotto Linneo (1769-1774). Dopo il suo rientro a Copenhagen, dove approfondì gli studi, a partire dal 1779 fu assunto all'Orto botanico reale, con il ruolo di assistente e dimostratore; in tale veste diresse il trasferimento nelle collezioni nella nuova sede di Charlottenborg. Dal 1783, anche in seguito a uno scontro con il giardiniere dell'Orto botanico, forse con connotazioni politiche, gli fu concesso di viaggiare all'estero a spese della corona; il viaggio, durato quasi tre anni, lo portò in alcune capitali europee dove poté stringere legami con molti importanti studiosi; erborizzò nella penisola iberica, nelle Alpi, nelle isole mediterranee e in nord Africa. Al suo rientro, gli viene affidata (1785) la direzione di Flora danica, di cui tra il 1787 e il 1799 curerà la pubblicazione di sei fascicoli. Per raccogliere materiale per l'opera, viaggiò a lungo in Norvegia (1786-87) e in Danimarca. Nel 1788 si sposò a Christiania con Annichen Dedekam, da cui ebbe numerosi figli. Dal 1789 venne nominato docente di zoologia e botanica presso la Società di Scienze naturali; dal 1801 gli venne affidata la cattedra di botanica presso l'università di Copenhagen; i contemporanei hanno lascito testimonianze elogiative delle sue capacità didattiche (le sue lezioni erano seguite non solo dagli studenti, ma anche da semplici appassionati). Tra il 1799 e il 1800 compì un secondo viaggio in Europa (Francia, Svizzera, Paesi Bassi), finalizzato alla sua opera principale, Enumeratio plantarum, un'ambiziosa revisione dell'opera linneana, tesa a correggere gli errori di identificazione che si erano andati moltiplicando negli erbari europei. Altre opere rilevanti sono Symbolæ botanicæ (3 volumi, 1790-1794), Eclogæ Americanæ (3 volumi, 1796-1807) e la cura di Fauna danica. Importantissimo tassonomista, gli si deve la descrizione e la denominazione di centinaia di nuove piante (tra cui la Forsythia). Morì a 54 anni, all'improvviso, poco dopo la pubblicazione del primo volume di Enumeratio plantarum. Vissuto in un periodo di grandi trasformazioni (ebbe la ventura di assistere al colpo di stato di Napoleone del 1799, mentre si trovava a Parigi), per le sue amicizie "francesi" e per la frequentazione degli ambienti norvegesi, dove non mancavano le posizioni secessioniste, benché personalmente poco interessato alla politica, fu spesso guardato con un certo sospetto dagli ambienti di corte; questo può spiegare un certa lentezza della sua carriera (ad esempio, il fatto che gli fosse inizialmente preferito Erik Viborg per la prima cattedra di botanica all'Università di Copenhagen, benché egli fosse senza dubbio il più qualificato a rivestirla). Anche uno dei suoi figli, Jens, fu botanico e, come il padre, curatore di Flora Danica. |
Fonti:
Martin Vahl, https://nbl.snl.no/Martin_Vahl
Chalmer's Bigraphy (1812), http://words.fromoldbooks.org/Chalmers-Biography/uv/vahl-martin.html
H. Knudsen, The Story behind Flora Danica, Lindhradt og Ringhof, 2016
Martin Vahl, https://nbl.snl.no/Martin_Vahl
Chalmer's Bigraphy (1812), http://words.fromoldbooks.org/Chalmers-Biography/uv/vahl-martin.html
H. Knudsen, The Story behind Flora Danica, Lindhradt og Ringhof, 2016