Jean-Baptiste Leschenault de La TourDedicatario di Lechenaultia Se ne parla nel post Lechenault de la Tour, botanico viaggiatore (e coloniale) e nel post La spedizione Baudin alle Terre australi: successo o disastro? Jean-Baptiste Louis Claude Théodore Leschenault de la Tour (1773-1826) nacque nella casa di famiglia Le Villard, nei pressi di Chalon-sur-Saône in Borgogna, in una famiglia eminente della sua città, in cui da generazioni si alternavano la professione legale e quella medica. Nulla sappiamo della sua infanzia e della sua giovinezza, tranne il traumatico arresto di tutta la famiglia durante il Terrore, in seguito alla "legge dei sospetti"; tutti furono liberati alla caduta di Robespierre.
Fino al 1798, quando il padre, giudice a Lione, morì, rimase in Borgogna, dove lavorava come impiegato dell'amministrazione; quindi si trasferì a Parigi, probabilmente entrando come allievo di medicina e botanica al Muséum national. Agli anni borgognoni risale probabilmente un matrimonio che si rivelò infelice. Nel 1799 Lechenault propose la propria candidatura per la spedizione nelle Terre australi capitanata da Baudin; grazie all'appoggio di Antoine Laurent de Jussieu, fu accettato come allievo botanico, poi come botanico in seguito alla rinuncia di Ledru. Imbarcatosi sul Géographe, poi passato sul Naturaliste dopo il primo scalo a Timor, infine tornato sul Géographe nell'ultima parte della spedizione, in seguito alla defezione dei due botanici principali e alla morte del capo giardiniere, si trovò ad essere l'unico botanico della spedizione, compito che svolse con grande senso di responsabilità, pur consapevole dei propri limiti. Spesso afflitto da problemi di salute, nel maggio 1803 dovette essere lasciato a Timor. Da Timor passò a Giava dove, grazie al sostegno delle autorità olandesi che gli garantirono uomini e sostegno logistico, per tre anni visitò ampi tratti dell'isola, con due viaggi principali: il primo nell'interno fu diretto alle capitali dei sultanati di Surakarta e Yogykarta e dovette essere interrotto per una grave ricaduta che lo immobilizzò per otto mesi; il secondo, durato diciotto mesi, lo portò a visitare quasi interamente la costa orientale, l'estrema punta sud e le isole di Madura e Bali. Nel 1806 riuscì a trovare un imbarco per gli Stati Uniti, da dove poté rientrare in Francia con collezioni così ricche da garantirgli il pagamento di quattro anni di arretrati e una pensione. Fino alla caduta di Napoleone, fu impiegato in lavori amministrativi e nella stesura, mai completata, di un dizionario di malese; nel 1811 fu nominato ispettore delle stazioni di pecore merinos nei dipartimenti. Ritornata la pace, in vista della missione in India, andò in Inghilterra per incontrare Banks ed ottenere salvacondotti e lettere di presentazione che gli furono poi molto utili. Nel maggio 1816 si imbarcò alla volta di Pondichéry insieme ai funzionari incaricati di riprendere possesso dell'"India Francese", restituita in seguito al Congresso di Vienna. Il suo compito principale era cercare piante utili da inviare all'Ile Bourbon per essere moltiplicate e distribuite nelle colonie. Rimasto in India fino al 1822, Leschenault soddisfece pienamente le aspettative del governo, sia esplorando varie parti dell'India sud-orientale (attuale Tamil-Nadu) sia recandosi in Bengala; nei suoi tre viaggi principali (a Salem, nelle Nilgiri Hills, nell'estrema punta del Deccan e a Ceylon), oltre a inviare decine di piante utili per il giardino del governatore di Pondichéry, Bourbon e il Senegal, fece anche notevoli raccolte botaniche, zoologiche e mineralogiche. Al suo rientro in Francia nel 1822 fu premiato con la Legion d'onore. Nel 1823 fu inviato nella Guyana francese con una missione della stessa natura; giunto a Cayenne dopo due scali a Rio de Janeiro e Bahia, visitò l'area del Mana, quindi passò nel Suriname olandese, ma una malattia lo costrinse a rientrare in Francia già nel 1824. Morì nel 1826, appena cinquantaduenne. Grande raccoglitore, scrisse pochissimo. Furono così altri botanici a pubblicare le sue collezioni. Tra gli altri La Billardière, Ventenat, Bompland per le specie australiane, Desfontaines per quelle sia australiane sia indiane, Un certo numero comparve anche nel Prodromus a cura di Alphonse de Candolle. Gli uccelli di Giava furono descritti da Cuvier e in parte da Temminck. |
Fonti
R. Bouttier, Réordonner la ville coloniale. Le travail des ingénieurs des Ponts et Chaussées à Pondichéry (1820-1830), in J. P. Garric, Questionner les circulations des objets et des pratiques artistiques, Edition de La Sorbonne, Paris, 2020, pp. 45-79
V. Desmet, M. Jangoux, Un naturaliste aux Terres australes. Jean-Baptiste Leschenault de La Tour (1773-1826), in M. Jangoux (a cura di), Porté par l'air du temps: les voyages du capitaine Baudin, numero speciale di "Études sur le XVIIIe siècle", 38, 2010, pp. 225-232
M. Jangoux, Les zoologistes et botanistes qui accompagnèrent le capitaine Baudin aux Terres australes, in The Baudin expedition 1800-1804, numero speciale di "The Australian Journal of French Studies", XLI, 2, 2004, pp. 55-78
J.B. Leschenaut de La Tour, Relation du voyage de M. Leschenault de la Tour, naturaliste du roi, dans la presqu'ile de l'Inde; par lui lue à l'academie des sciences, le 9 septembre 1822, "Journal des voyages, découvertes et navigations modernes", Vol. 18, No. 56 (Juin 1823), pp. 300-330
R. Bouttier, Réordonner la ville coloniale. Le travail des ingénieurs des Ponts et Chaussées à Pondichéry (1820-1830), in J. P. Garric, Questionner les circulations des objets et des pratiques artistiques, Edition de La Sorbonne, Paris, 2020, pp. 45-79
V. Desmet, M. Jangoux, Un naturaliste aux Terres australes. Jean-Baptiste Leschenault de La Tour (1773-1826), in M. Jangoux (a cura di), Porté par l'air du temps: les voyages du capitaine Baudin, numero speciale di "Études sur le XVIIIe siècle", 38, 2010, pp. 225-232
M. Jangoux, Les zoologistes et botanistes qui accompagnèrent le capitaine Baudin aux Terres australes, in The Baudin expedition 1800-1804, numero speciale di "The Australian Journal of French Studies", XLI, 2, 2004, pp. 55-78
J.B. Leschenaut de La Tour, Relation du voyage de M. Leschenault de la Tour, naturaliste du roi, dans la presqu'ile de l'Inde; par lui lue à l'academie des sciences, le 9 septembre 1822, "Journal des voyages, découvertes et navigations modernes", Vol. 18, No. 56 (Juin 1823), pp. 300-330