Ricorre nell'anno che sta per finire il duecentesimo anniversario della morte di Pál Kitaibel, fondatore della botanica ungherese e precursore di un metodo di indagine interdisciplinare, che collegava le piante al loro ambiente e alla composizione chimica del suolo. Se poté pubblicare, in una veste magnifica, almeno parte delle sue scoperte si deve alla generosità del conte Franz Adam von Waldstein, discendente del sinistro generale Wallenstein e fratello del mecenate di Beethoven, a sua volta botanico dilettante. A ricordare i due botanici altrettanti generi che furono i primi a segnalare: Kitaibelia e Waldsteinia. Kitaiabel, viaggiatore instancabile Nella seconda metà del Settecento, la spettacolare Flora danica (il primo volume esce nel 1761) inaugura la stagione delle grandi flore nazionali illustrate. Nell'impero asburgico, il primo a riprendere quel modello è Jacquin, che tra il 1773 e il 1778 pubblica i cinque volumi delle Florae austricae: come nel progetto danese, ogni volume comprende un fascicolo di descrizioni in latino e un tomo di illustrazioni a colori di tutte le piante, ritratte a dimensione naturale. Nonostante la vastità dell'impresa (500 piante e altrettante tavole, volutamente tralasciando quelle già pubblicate in Flora danica), Jacquin si limitò alla flora austriaca, lasciando da parte altre regioni del grande e multietnico impero asburgico. A rimanere fuori, in particolare, fu l'Ungheria, un territorio non solo molto vasto, ma anche geograficamente variegato, quindi ricco di piante, molte delle quali all'epoca erano ancora poco conosciute o ignote. A colmare questa lacuna fu un magiaro. Esplorare la flora della sua patria e portarne alla luce i tesori fu il compito che assegnò a se stesso il botanico ungherese Pàl Kitaibel. Figlio di un ricco contadino, Kitaibel aveva studiato medicina e scienze naturali, divenendo uno scienziato completo, i cui studi spaziano dall'idrologia, alla sismologia, alla chimica (come chimico, fu uno degli scopritori di un nuovo elemento, il tellurio). Al centro dei suoi interessi stava però la botanica, che studiò in modo innovativo proprio grazie alle sue poliedriche competenze; in particolare fu attento alla correlazione tra le caratteristiche chimiche e geologiche del territorio e la flora; insomma, un approccio ecologico ante litteram. Il suo maestro, l'austriaco Joseph Jacob Winterl (1739-1809), fu il precursore della botanica ungherese: in mezzo a mille vicissitudini, nel 1770-71 fondò il primo orto botanico del paese, destinato agli studenti di medicina dell'Università di Nagyszombat (oggi Trnava in Slovacchia), che cambiò più volte sede, seguendo gli spostamenti della facoltà di medicina: prima a Nagyszombat, quindi a Buda, infine a Pest, proprio nel 1784, l'anno in cui Winterl nominò assistente di chimica e botanica il ventiquattrenne Kitaibel. Allo scopo di arricchire le collezioni dell'appena trasferito orto botanico, che, grazie a un finanziamento di Giuseppe II, era stato dotato anche di una serra e di una vasca per le piante acquatiche, Kitaibel iniziò i primi viaggi, brevi escursioni nei dintorni di Pest e Buda, che esplorò a fondo negli anni '80. Fu probabilmente l'incontro con il secondo protagonista della nostra storia, il conte Franz da Paula Adam von Waldstein-Wartenberg, a fargli concepire l'idea di spedizioni più ampie e ambiziose. A quanto parte, i due si conobbero intorno al 1789. Il nobiluomo, figlio cadetto di una delle più nobili e ricche famiglie dell'Impero asburgico, cavaliere di Malta e militare di carriera, fin da giovane era appassionato di botanica. Con i mezzi finanziari messi a disposizione da Waldstein, fu ora possibile a Kitaibel ampliare il suo raggio d'azione, iniziando un'esplorazione sistematica della natura dell'Ungheria storica (che comprendeva anche la Croazia); tra il 1792 e il 1811, farà 16 spedizioni, percorrendo qualcosa come 20.000 km, muovendosi soprattutto con un carro, ma anche a cavallo o a piedi. A cinque di quei viaggi parteciperà anche Waldstein, accompagnato dal pittore Johann Schutz, che per qualche anno fu ospitato nell'orto botanico di Pest. Tra il 1792 e il 1811, Kitaibel, da solo o insieme a Waldstein, fece un viaggio quasi ogni anno. La mappa di quelle spedizioni assomiglia a una ragnatela che partendo da Pest, si irraggia a coprire tutto il paese; ma toccò anche la Transilvania (ora in Romania), la Croazia (dove fu nel 1792 e più estesamente nel 1802), la Slovenia (1794 e 1808), il Triveneto (1794). Nel 1806, mentre esplorava l'area del lago Ferto, il botanico si ammalò gravemente. Recuperò solo in parte, tanto che dal 1809 fece solo brevi viaggi, anche perché impegnato nel trasferimento dell'orto botanico, che nel 1808 venne spostato in una nuova sede. Da parte sua anche Waldstein, sempre più coinvolto in compiti militari e nella gestione dei beni familiari, dovette via via lasciare da parte la passione per la botanica. Qualche approfondimento sulla vita di Kitaibel e Waldstein nella sezione biografie. Nei suoi puntigliosi diari di viaggio, Kitaibel prese nota non solo della flora e, in misura minore, della fauna, ma anche delle caratteristiche pedologiche del terreno, della geologia (raccolse campioni di minerali, per quanto ne poteva trasportare il suo carro), delle acque (visitò molte fonti idrotermali), degli usi e delle pratiche agricole degli abitanti. Oggi, quando le terre della grande pianura ungherese sono ormai state trasformate in gran parte in terreni agricoli, le sue note di campo sono un documento preziosissimo per ricostruire le caratteristiche ecologiche della regione. Una magnifica collezione di piante rare Coprendo una zona così vasta fin ad allora scarsamente conosciuta, i viaggi di Kitaibel e Waldstein fruttarono la scoperta di molte specie prima di allora mai descritte; grazie ai mezzi finanziari del conte, nacque l'idea di pubblicarle in un'opera allo stesso tempo scientificamente accurata e esteticamente raffinata, sul modello delle Florae austriacae di Jacquin. Ma prima di affrontare quel compito, nel 1798 gli amici si recarono a Berlino, a sottoporre il loro progetto, per una validazione scientifica, al celebre botanico Willdenow. Non solo quest'ultimo approvò, ma volle sigillare la sua stima per i due esploratori della flora ungherese battezzando in loro onore due dei nuovi generi da loro scoperti: Waldsteinia e Kitaibelia. L'opera incominciò a uscire nel 1799, secondo la formula dei fascicoli a sottoscrizione: ogni fascicolo comprendeva 10 tavole, accompagnate da un fascioletto con le descrizioni in latino. I testi erano di Kitaibel (oltre che finanziariamente, Waldstein contribuì presumibilmente anche alle identificazioni), i disegni di Johann Schutz (che probabilmente dipinse anche le tavole a colori), le incisioni di suo padre Karl. Dieci fascicoli andavano poi a formare un volume. Il primo, completato nel 1800, illustra con 100 tavole a colori dipinte a mano altrettante piante native della Grande pianura ungherese, delle catene montuoso ungheresi, del Banato e del Máramaros, precedute da un'introduzione sulla storia naturale dell'Ungheria. Il secondo volume, completato nel 1805, con un'introduzione sulla storia naturale della Croazia, comprende anch'esso cento piante e altrettante illustrazioni. Il terzo volume uscì infine nel 1812 e comprende solo 80 tavole; molto materiale rimase fuori dall'opera, per le sopraggiunte difficoltà dovute alle guerre napoleoniche. Era previsto un quarto volume, che non venne mai predisposto. Il grande merito dell'opera di Waldstein e Kitaibel (così vollero firmarla nel frontespizio, anche se come si è visto a scrivere i testi fu solo il secondo), oltre che nell'aver fatto conoscere un'area fino ad allora poco esplorata, sta sia nelle descrizioni, molto più dettagliate di quanto si usasse all'epoca, sia nelle precisissime illustrazioni. Come si è detto, solo una parte delle piante che essi scoprirono furono incluse nel lavoro a stampa; molte furono conosciute e pubblicate da altri botanici grazie all'abitudine di Kitaibel di includere nelle liste di semi che inviava per gli scambi accurate descrizioni delle nuove specie, talvolta accompagnate da una calcografia. A Kitaibel e Waldstein si deve la scoperta di tre generi (oltre a Kitaibelia e Waldsteinia, Sternbergia) e di circa 300 specie. Alcune li ricordano nel nome specifico: sono almeno una dozzina quelle che si fregiano del nome kitaibelii o kitaibelianus (ricordiamo almeno due splendidi endemismi delle montagne croate, Aquilegia kitaibelii e Primula kitaibeliana); Waldstein non è da meno con piante come Silene waldsteinii e Campanula waldesteiniana. A ricordare Kitaibel è anche un raro rettile, il piccolo scinco Ablepharus kitaibelii. Uno sguardo ai generi Kitaibelia e Waldsteinia Come si è visto, i generi Kitaibelia e Waldsteinia vennero creati nel 1799 da Willdenow (nella Quarta edizione della linneana Species Plantarum, da lui curata). Esemplari della futura Kitaibelia furono raccolti da Kitaibel in varie località della Slavonia croata nel suo viaggio del 1795. Oggi denominata K. vitifolia, è una delle due specie di questo piccolo genere della famiglia Malvaceae; è una grande erbacea perenne, con decorative foglie palmate e fiori a coppa bianchi o rosati, originaria della Croazia sud orientale, della Voivodina e della Macedonia settentrionale. L'altra specie, K. balansae, presente in poche stazioni dalla Cilicia turca a Israele, è una pianta rupicola, sempre alta ma di dimensioni più contenute, con foglie tomentose e fiori rosa intenso. Il genere ha dunque una curiosa distribuzione disgiunta. Qualche notizia in più nella scheda. Fu raccolta invece in Ungheria la pianta che sarebbe stata denominata Waldsteinia geoides. Il genere Waldsteinia, della famiglia Rosaceae, comprende 5 specie di tappezzanti diffuse nei boschi dell'emisfero settentrionale, molto simili tra loro: hanno foglie lobate semipersistenti e fiori gialli, simili a quelli dell'affine genere Geum: W. geoides è originaria delle foreste montane dell'Europa centro-orientale; W. fragarioides è nativa degli Stati Uniti orientali, dal Minnesota alla Pennsylvania; W. idahoensis è un endemismo delle foreste umide dell'Idaho; W. lobata è originaria delle foreste pedemontane umide degli Stati Uniti sud orientali (North e South Carolina, Georgia); W. ternata, la specie più nota e coltivata nei giardini, è presente in due aree disgiunte, e separate tra loro da 5000 km: le popolazioni europee vivono nell'Europa centrale, orientale e in Russia; le popolazione asiatiche sono presenti nella Siberia orientale, a Sakhalin, in Giappone e nella regione cinese di Changbai Shan. Tutte sono piante attraenti, poco esigenti, e adatte come tappezzanti per situazioni semi ombrose. Qualche approfondimento nella scheda.
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https://app.myadvent.net/calendar?id=zb2znvc47zonxfrxy05oao48mf7pymqv CimbalariaAppassionata da sempre di piante e giardini, mi incuriosiscono gli strani nomi delle piante. Un numero non piccolo di nomi generici sono stati creati in onore dei personaggi più diversi. Vorrei condividere qui le loro storie e quelle delle piante cui sono legati. Archivi
November 2024
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