Funzionario convertito alla botanica, John Clayton raccoglie piante in Virginia per Catesby e Gronovius (che usa i suoi esemplari e le sue note per pubblicare, senza autorizzazione, Flora virginica). Rimarrà invece senza editori il suo catalogo, benché l'abbia riscritto studiando da autodidatta il sistema linneano. Il suo contributo alla conoscenza della flora nordamericana è essenziale, e ben riconosciuto dalla scienza del tempo. Linneo lo stima e gli dedica un genere soprattutto nordamericano, Claytonia. Pubblicazione mancata, stima internazionale Anche se la mancanza di scrupoli di Gronovius (lo abbiamo visto in questo post), ma forse soprattutto la lontananza dagli ambienti editoriali europei impedirono la pubblicazione della sua opera maggiore, John Clayton rimane una figura importante nella nascita della botanica americana, in particolare per il suo contributo alla conoscenza della flora dell'America nord-orientale e per la partecipazione ai circoli scientifici su entrambe le sponde dell'Atlantico. Formatosi in Inghilterra, era giunto in Virginia a circa 25 anni, come funzionario della contea di Gloucester; a questa attività, unì la conduzione di una piccola piantagione e le esplorazioni naturalistiche. Il suo interesse per la natura fu probabilmente stimolato da Mark Catesby, un naturalista inglese che visitò la Virginia tra il 1712 e il 1719 e in seguito avrebbe pubblicato Natural History of Carolina, Florida and the Bahama Islands, il primo resoconto sulla flora e la fauna delle colonie americane; per lui Clayton raccolse esemplari di piante e uccelli. Quando Catesby rientrò in Inghilterra, Clayton continuò a spedirgli materiali e, nel corso degli anni '30 del Settecento, incominciò da esplorare sistematicamente il territorio della Virginia allo scopo di raccogliere il materiale per una propria flora di quella colonia. Clayton era un ottimo osservatore, capace di scrivere descrizioni accurate; ma era un naturalista autodidatta, formatosi sul campo, scriveva in inglese (non in latino, lingua che padroneggiava male, come ammise in una lettera a Linneo) e aveva una scarsa conoscenza della letteratura scientifica europea. Proprio per questo, all'epoca non era in grado né di capire se le piante da lui raccolte erano nuove per la scienza o erano già state descritte, né di identificarle e denominarle correttamente. Fu così che si rivolse a Catesby per l'identificazione e che, attraverso Catesby, i fogli d'erbario di Clayton, arrivarono a Leida, dove furono studiati da Gronovius e Linneo. Nel 1737, in Hortus Cliffortianus, Linneo volle onorarlo dedicandogli uno dei generi di piante da lui scoperte in Virginia, Claytonia. Mano a mano che esplorava il territorio e acquisiva una conoscenza più approfondita della flora, Clayton prese a identificare le piante con più sicurezza e a creare proprie denominazioni (un esempio è Agastache); incominciò a stendere Catalogue of Herbs, Fruits, and Trees Native to Virginia, basato sul sistema di Ray che spedì a Catesby perché fosse tradotto in latino e pubblicato. Come si è visto parlando di Gronovius, questi lo rielaborò secondo il sistema linneano e lo pubblicò senza il permesso di Clayton. Inizialmente quest'ultimo (fosse per amore della scienza o per reverenza per un luminare europeo) la prese abbastanza bene, visto che negli anni successivi continuò a spedire a Gronovius altri esemplari che permisero all'olandese di pubblicare un secondo volume della sua Flora virginica con 300 specie aggiuntive. Successivamente, oltre alla Virginia, estese le sue esplorazioni al Canada (1746) e al bacino del Mississipi (1747 o 1748). Ma nel frattempo egli non aveva rinunciato al progetto di scrivere e veder pubblicata una propria flora, ma voleva farlo, a questo punto, secondo i criteri ormai imperanti nella scienza europea. A questo scopo si fece inviare dai suoi corrispondenti i libri più aggiornati, primi fra tutti quelli di Linneo. Intorno alla metà degli anni '50, stese così un secondo manoscritto che nel 1758 fu inviato a Collinson perché cercasse un editore; benché l'opera si avvalesse della collaborazione del famoso illustratore botanico Georg Dionysius Ehret, non trovò nessuno disposto a pubblicarla, perché il mercato era già saturato dalla seconda edizione della Flora virginica di Gronovius (uscita nel 1762). Collison gli consigliò allora di cercare di pubblicarlo in America, ma anche questa possibilità non si concretizzò. Quest'opera nata sotto cattiva stella non solo non vide mai la luce, ma persino il manoscritto andò perduto in un incendio nel 1787. Al di là di queste sfortunate vicende editoriali, Clayton fu una figura riconosciuta sia nelle colonie sia in Europa. Negli anni '40 iniziò una corrispondenza con il famoso botanico e raccoglitore John Bartram, con il quale scambiò per anni semi e consigli; grazie anche al materiale procuratogli dall'amico, poté così impiantare un notevole giardino botanico. Nel 1743, ancora grazie a Bartram, entrò a fare parte dell'American Philosophical Society, sorta proprio quell'anno, e presumibilmente entrò in contatto con Peter Collinson. Anche con il mercante inglese ci fu un proficuo scambio di semi (nel 1750 Clayton sperimentò sementi di grano procurate da Collinson). Collinson lo incoraggiò a estendere i suoi interessi ai muschi e ad altre crittogame; lesse alcuni suoi contributi alla Royal Society e ne pubblicò due sul Genteman's Magazine. Clayton fu in corrispondenza anche con Linneo (ci è rimasta una sola lettera, datata 1748), Kalm, Franklin e Thomas Jefferson. Nel 1747, su raccomandazione di Linneo, divenne membro della Reale Accademia Svedese delle Scienze. Nel 1773 fu eletto primo presidente della Virginian Society for the Promotion of Usefull Knowledge, ovvero la sezione locale dell'American Philosophical Society. Morì quello stesso anno. Una sintesi della vita nella sezione biografie. Gradisci un insalata di Claytonia? Gli esemplari dell'erbario di Clayton, giunti in Olanda tra gli anni '30 e '40, sono importanti per la storia della botanica, perché su di essi si basò Linneo per la descrizione di gran parte delle specie americane di Species Plantarum (1753); i duplicati ceduti da Gronovius entrarono a far parte dell'erbario di Linneo (ora conservato dalla Linnean Society di Londra); anche quelli appartenuti a Gronovius si trovano a Londra (furono acquistati da Banks e ora appartengono al Natural History Museum), dove sono andati recentemente a costituire il John Clayton Herbarium. La pianta che Linneo volle dedicare a Clayton (la dedica sarà ufficializzata appunto nella prima edizione di Species Plantarum) potrebbe essere uno di quei ritratti vegetali che tanto piacevano allo scienziato svedese. Claytonia virginica, la specie tipo, è ovviamente una pianta nativa (Clayton l'aveva raccolta nel 1735), piuttosto diffusa, un'erbacea di modesto aspetto, ma così splendida quando è in fioritura da essersi guadagnata il nome volgare springbeauty, "bellezza di primavera"; la fioritura estremamente precoce potrebbe alludere al ruolo dello stesso Clayton, pioniere della botanica americana. Il genere Claytonia, un tempo appartenente alle Portulacaceae, è stata recentemente assegnato alla piccola famiglia Montiaceae, ed è stato allargato a comprendere alcune specie staccate dal vicino genere Montia; comprende circa 25 specie erbacee, per lo più native del Nord America, con qualche propaggine a sud, in Centro America fino al Guatemala, e a est in Asia orientale. Sono piante erbacee perenni, talvolta annuali o perenni di breve vita; alcune specie, con foglie succulente, sono caratteristiche dei terreni montani ghiaiosi. Una di esse è la graziosissima C. megarhiza, una piccola alpina che produce densi racemi di fiorellini a 5 petali bianchi o fucsia che si dipartono da una rosetta di foglie succulente. Tra le più note C. sibirica (= Montia sibirica), diffusa dall'America settentrionale alla Siberia e ampiamente naturalizzata nelle isole britanniche; ha foglie succulente eduli, come C. perfoliata, nota negli Stati Uniti come "lattuga dei minatori" perché le sue foglie venivano consumate in insalata durante la corsa dell'oro in California. Di C. virginica si consumano invece i tuberi. Qualche notizia in più nella scheda.
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CimbalariaAppassionata da sempre di piante e giardini, mi incuriosiscono gli strani nomi delle piante. Un numero non piccolo di nomi generici sono stati creati in onore dei personaggi più diversi. Vorrei condividere qui le loro storie e quelle delle piante cui sono legati. Archivi
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