Nella nostra galleria di personaggi legati agli anni ruggenti dell'orchimania, accanto a cacciatori di piante e collezionisti, entra finalmente anche un giardiniere: il tedesco naturalizzato francese Gustave Adolphe Lüddemann. Dopo aver imparato a coltivare le orchidee dirigendo le serre di Pescatore, aprì un proprio vivaio, grazie al quale gli amatori francesi poterono finalmente affrancarsi dal mercato inglese. Per la perfezione delle sue piante e la rarità delle sue proposte si fece ben conoscere anche al di fuori dei confini nazionali; a dimostrazione della sua fama stanno le numerose dediche di nomi specifici tributategli sopratutto da botanici tedeschi, tra cui spicca Reichenbach, cui lo legò una lunga amicizia. A lui e a Linden si deve anche l'omaggio di un piccolo genere di orchidee epifite sudamericane, Lueddemannia. Un vivaio sui boulevard Nel 1864 il vivaio Hugh Low & Co. di Clapton mette in vendita un lotto di orchidee provenienti dalle Filippine, etichettate come Phalaenopsis rosea (oggi sinonimo di P. equestris). Tra gli appassionati che se le aggiudicano anche il giardiniere parigino Gustave Adolphe Lüddemann; e sarà proprio il suo esemplare il primo a fiorire, anticipando di almeno un anno tutti gli altri. Egli fa pervenire i fiori al grande orchidologo Heinrich Gustav Reichenbach che esaminandoli capisce che si tratta di una nuova specie; in onore di colui che definisce "amicissimus" la battezza Phalaenopsis lueddemanniana. Oggi è una delle specie più note del genere, e ha reso familiare il nome del dedicatario agli appassionati di orchidee. Come vedremo meglio tra poco, non è il solo omaggio di Reichenbach a Lüddemann. I due si erano conosciuti quando Lüddemann era il capo giardiniere di Pescatore a Celles Saint Cloud; nato nel 1819 (o nel 1821, secondo altre fonti), era ancora molto giovane quando arrivò a Celles, ma si dimostrò subito un orticultore brillante, con una notevole competenza anche teorica. Nel 1846, ci informa il Bollettino della Société d'Horticulture della Seine et Oise, ottenne una medaglia d'oro per una selezione di 25 piante coltivate nelle serre di Pescatore ed esposte all'esposizione parigina della Società, tra cui spiccavano cinque spettacolari esemplari di Dracaena ferrea (= Cordyline fruticosa), Aechmea fulgens, Begonia fuchsioides, Maranta albo-lineata, Lilium lancifolium. Già all'epoca, però, Pescatore aveva cominciato ad appassionarsi di orchidee, e Lüddemann divenne un grande esperto nella loro coltivazione. Nel 1848, affiancò Linden nella redazione delle note colturali di Pescatoria, la grande opera illustrata sulle orchidee cui collaborò anche Reichenbach. Risale sicuramente a quegli anni l'amicizia tra i due. Nel 1855, alla morte di Pescatore, Lüddemann decise di rendersi indipendente e aprì un proprio vivaio, con sede prima in Boulevard des Gobelins quindi in Boulevard d'Italie. Dall'anno successivo, il suo nome incomincia a comparire regolarmente nei Bollettini della Societé d'Horticulture. Un catalogo del 1865 ci informa che la produzione del vivaio comprendeva sei sezioni: piante diverse di serra fredda e serra calda, bromeliacee, felci e licopodiacee, gesneriacee, orchidee, palme e cicadacee. Lo stabilimento divenne presto ben noto agli appassionati della regione parigina, che potevano finalmente procurarsi eccellenti esemplari di piante esotiche, perfettamente coltivati, senza doverli andare a cercare in Inghilterra. Anche se Lüddemann non coltivava solo orchidee (sembra che nelle sue serre sia fiorita per la prima volta in Europa Aechmea spectabilis), queste rimanevano le sue piante preferite. Produceva sia esemplari da collezione, sia fiori per bouquet, che erano diventati molto di moda in quegli anni. Un gruppo di appassionati tedeschi che visitò lo stabilimento nell'inverno 1862 vide in fioritura diverse specie di Phalaenopsis, tra cui 20 o 30 esemplari di P. schilleriana e P. grandiflora (oggi P. amabilis subsp. amabilis), e poi piante di Cattleya, Aerides, Saccolabium e Vanda. Nel 1882, quando Lüddemann espose per l'ultima volta alla Societé d'Horticulture, vincendo una medaglia d'oro "per un bellissimo lotto di orchidee, bromeliacee, e altre piante da serra calda", nel suo stand era esposte Vanda, Cattleya, Cypripedium, Oncidium, Selenipedium "in perfetta salute e di coltivazione eccellente". Per se stesso, nel corso degli anni Lüddemann aveva costruito una pregevole collezione ricca di varietà rare, tutte etichettate con precisione. Nel 1882, quando si ritirò dall'attività e si trasferì a Bourg-la-Reine, a sud di Parigi, la portò con sé. Con sua grande rammarico, durante il trasporto diverse piante, soprattutto le Phalaenopsis, ebbero a soffrire. Ma soprattutto il vecchio vivaista si rammaricava di essersi dovuto trasferire in una località malsana, con scarso ricambio d'aria, dove doveva moltiplicare gli sforzi per mantenerle in salute. Nei lunghi e dolorosi mesi di malattia che precedettero la morte, nel 1884, il suo pensiero andava sempre alle sue amatissime piante e scongiurava i parenti di non disperdere la collezione, vendendola almeno ad un solo acquirente. La sua volontà fu rispettata. Il duca di Massa poté così aggiudicarsi la collezione per solo 16.800 franchi, una cifra giudicata molto bassa: le piante, vendute singolarmente, avrebbero fruttato almeno il doppio. Tante dediche, e infine Lueddemannia Lüddemann, rinomato per la sapienza di coltivatore ma anche per la profonda cultura botanica, fu in corrispondenza con diversi studiosi del suo tempo. Il legame più lungo e profondo fu con Reichenbach, al quale nell'arco di un'amicizia più che trentennale inviò innumerevoli esemplari. Il botanico tedesco ricambiò con la dedica di alcune orchidee: oltre a Phalaenopsis lueddemanniana, Cattleya lueddemanniana e Warczewiczella lueddemanniana (oggi Cochleanthes lueddemanniana). Altri omaggi arrivarono da Prillieux con Schomburgkia lueddemannii (oggi Laelia lueddemannii), Koch con Pironneava lueddemanniana (oggi Aechmea lueddemanniana), Baker con Cryptanthus bivittatus var. luddemannii, Regel con Odontoglossum lueddemannii (oggi Rhynchostele cordata). Sempre a Reichebanch (insieme a Linden) si deve la dedica di Lueddemannia pescatorei, che riunisce nella stessa denominazione i nomi di Lüddemann e del suo principale, Jean-Pierre Pescatore. Al genere Lueddemannia, originario delle foreste pluviali del Sud America settentrionale (Colombia, Venezuela, Ecuador, Perù) sono oggi assegnate tre specie di orchidee epifite con grandi infiorescenze pendule di piccoli fiori profumatissimi giallo-aranciato: L. dalessandroi, L. striata e L. pescatorei. Quella di quest'ultima specie, la sola ad essere solitamente presente in coltivazione, sono impressionanti per le dimensioni (possono arrivare anche a 1 metro) e il colore sgargiante.
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https://app.myadvent.net/calendar?id=zb2znvc47zonxfrxy05oao48mf7pymqv CimbalariaAppassionata da sempre di piante e giardini, mi incuriosiscono gli strani nomi delle piante. Un numero non piccolo di nomi generici sono stati creati in onore dei personaggi più diversi. Vorrei condividere qui le loro storie e quelle delle piante cui sono legati. Archivi
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