A metà Ottocento, la più grande collezione d'orchidee d'Europa non si trova né in Inghilterra né in Belgio, ma nelle serre di un castello dell'Ile de France. A crearla un plurimilionario, che ha costruito una fortuna con il commercio del tabacco, per poi trasformarsi in banchiere e affarista abilissimo nel diversificare gli investimenti. Si chiama Jean-Pierre Pescatore, vive a Parigi ma è originario del Lussemburgo; è un nuovo ricco che aspira al riconoscimento sociale, e coltiva costosi hobby, dalla produzione di vini, all'allevamento di cavalli, alle collezioni d'arte. E ovviamente di orchidee. Come la spettacolare Pescatoria. Un affarista di successo Con la monarchia borghese di Luigi Filippo (durata dal 1830 al 1848), la passione per le orchidee arriva anche in Francia. Rare, costose, prestigiose, sono il perfetto status symbol per i nuovi ricchi della borghesia bancaria e mercantile, il ceto che più si giova dell'avvento della "monarchia di luglio". Secondo le cronache del tempo, la prima grande collezionista è Mme Quesnel (1784-1847), nata Julie Lemesle, moglie di un armatore, industriale e commerciante di Rouen, Eduard Prosper Quesnel, a sua volta appassionato di piante esotiche. Nel 1847 Jardins de France (la rivista della Societé royale d'Horticulture de Paris) scrive: "In Francia non esiste una collezione di orchidee più numerosa, e nello stesso Belgio ce ne sono poche che la superino. Il numero di specie e varietà ammonta a ottocento, tutte perfettamente nominate. Il giardiniere [M. Herment] ama molto questa famiglia, e la signora Quesnel spende assai per mantenere questa bella collezione che ama con passione; inoltre, mano a mano che fioriscono, dipinge lei stessa tutte le specie". Ma, ci avverte M. Neumann, l'autore dell'articolo, il primato di Mme Quesnel è insidiato da un altro appassionato: "Vedo con piacere un altro concorrente, M. Pescator [sic], membro della nostra Società, che non tarderà a poter essere citato nelle prime file; l'anno scorso ha già fatto incetta di enormi ciuffi di orchidee che è andato a comperare di persona in Inghilterra. Sta facendo costruire un'altra serra, perché quelle che già possiede non bastano. M. Pescator in orticultura fa le cose in grande; ha fatto venire il giardiniere inglese che coltivava queste piante in Inghilterra, affinché non abbiano a soffrire". M. Neumann si rivela facile profeta: qualche mese dopo Mme Quesnel muore e il vedovo, ricchissimo ma mani buche, vende la collezione; l'acquirente, come già sospettate, è M. Pescator, o meglio Jean-Pierre Pescatore, ricchissimo banchiere e faccendiere di origini lussemburghesi trapiantato a Parigi. E d'un colpo la sua collezione diventa la più importante del continente. All'inizio della sua storia, Pescatore è un Fabrizio del Dongo nato in tempo per prendere parte all'epopea napoleonica. Nato in Lussemburgo, a 16 anni (siamo nel 1809) si arruola nel quarto reggimento ussari, e partecipa alla guerra in Spagna agli ordini del generale Suchet. Cinque anni di guerra sono sufficienti per spegnere i suoi sogni di gloria; nel 1814 diserta e ritorna in Lussemburgo, a lavorare nella ditta di famiglia. I Pescatore, di origini ticinesi, da tre generazioni si sono trasferiti nel granducato dove vendono tabacco. Ma l'intraprendente Jean-Pierre non si accontenta del commercio di piccolo cabotaggio: nel 1817 si aggiudica un contratto con la Regia francese dei tabacchi per la fornitura di tabacco da Cuba. Sarà l'inizio della sua fortuna. La ditta prospera e differenzia le attività, sulla scia della rivoluzione industriale che sta raggiungendo anche il piccolo granducato. Nel 1830 Guillaume Pescatore, fratello minore di Jean-Pierre, insieme al cugino Theodore fonda una fabbrica di ceramiche; qualche anno dopo, creerà la prima acciaieria del paese. Tuttavia, la cessione al Belgio dei territori francofoni del ducato e l'attuazione dell'unione doganale tedesca (Zollverein, 1834) danneggiano il commercio lussemburghese del tabacco, restringendo il mercato interno e esponendo le manifatture del piccolo paese alla concorrenza estera. Pescatore decide di concentrarsi sul mercato francese: nel 1834 si trasferisce a Parigi e nel 1836 prende la cittadinanza francese. Sa abilmente inserirsi nei circoli degli affaristi e nel 1844 fonda una banca, la J.P. Pescatore et Cie. Lo troviamo anche nella cordata di affaristi che nel 1852 si aggiudica la gestione delle saline di Cagliari. Differenziando gli affari e muovendosi con spregiudicatezza, grande specialista del rischio calcolato, accumula rapidamente un patrimonio milionario. Come tutti i nuovi ricchi, desidera ottenere una considerazione sociale pari alla sua crescente ricchezza. Il prestigio gli arriverà da una serie di costose passioni. Nel 1847 acquista uno dei più importanti vigneti del Medoc, château Giscours, che ristruttura totalmente arrivando a produrre uno dei migliori vini del paese. Frequenta artisti promettenti e case d'aste, mettendo insieme una prestigiosa collezione d'arte. Per ospitarla, nel 1844 acquista il castello di Celles Saint Cloud; affida la ristrutturazione del parco a due architetti paesaggisti al tempo celebri, i fratelli Denis e Eugène Buhler, che costruiscono per lui un viale che esiste ancora oggi, l'Allée des arbres étrangers. Vi fa costruire anche un maneggio e un allevamento di cavalli da corsa di altissimo livello. Una straordinaria collezione di orchidee E' stato probabilmente a questo punto che nel destino di Pescatore sono entrate le orchidee. A fare da Galeotto fu senza dubbio Jean Linden; appena tornato dal suo ultimo viaggio in Sud America, deciso a trovare i capitali per creare un proprio vivaio, venne anche a Parigi, ed è ovvio che tra i possibili investitori e sponsor si rivolgesse al conterraneo Pescatore. Per l'irruente banchiere fu un colpo di fulmine. Come avrete già capito, non era uomo da mezze misure, e si gettò nella nuova passione con tutto se stesso. Seguendo le indicazioni di Linden, che divenne il suo consulente, nel parco di Celles fece costruire una orangerie e tre diverse serre con temperature differenziate; come abbiamo già visto, nel 1846 andò in Inghilterra a fare incetta di orchidee rare, possibilmente già adulte e pronte alla fioritura, ingaggiando anche il suo primo giardiniere; nel 1848 seguì l'acquisto della collezione Quesnel, insieme alla quale arrivò a Celles anche Gustave Isidor Chouquet, che era stato aiutante di M. Herment, il capo giardiniere di Mme Qusnel. Presto sarebbe diventato il braccio destro di un altro grande giardiniere, il tedesco Gustave Adolphe Lüddemann. Considerando che Pescatore morì all'improvviso, e ancora relativamente giovane, nel 1855, la sua orchidomania durò meno di dieci anni, ma ebbe esiti impressionanti. In un'epoca in cui una grande collezione, come quella del viticultore Perrier, comprendeva 330 piante suddivise in 85 specie, la collezione di Pescatore arrivò a 2000 esemplari di 750 specie, comprese novità e rarità come la prima Phalaenopsis fiorita in Francia, una P. aphrodite che faceva parte di un lotto inviato da Fortune dalle Filippine. Nel 1849, per la prima volta in Europa, nelle sue serre fioriva Lueddemannia pescatorei, così battezzata da Reichenbach unendo i nomi del proprietario e del suo talentoso giardiniere. Forse consapevole che non c'è nulla di più effimero di una collezione di piante, Pescatore volle eternarla in una spettacolare pubblicazione, Pescatorea, un'iconografia delle orchidee tropicali curata da Linden; i disegni originali furono affidati al francese Edouard Maubert e al belga F. de Tollenaere, le descrizioni botaniche a Reichenbach e Planchon, le indicazioni di coltivazione a Linden e Lüddemann. La morte improvvisa di Pescatore mise fine alla pubblicazione, di cui uscì solo il primo volume con 48 tavole e altrettante spettacolari orchidee. Pescatore lasciava un immenso patrimonio, valutato 10 milioni di franchi. Già nel 1853 aveva predisposto un lascito di 1 milione di franchi alla città di Lussemburgo, destinato alla creazione di una residenza per anziani (è l'attuale Fondation Jean-Pierre Pescatore); aveva inoltre destinato alla città natale la sua collezione d'arte, oggi è esposta nel museo Villa Vauban. In mancanza di eredi diretti, l'eredità fu disputata in una cause célèbre tra la nipote Lily Dutreux-Pescatore e la seconda moglie, Anne Catherine Weber, che il banchiere aveva sposato in Spagna con cerimonia solo religiosa dopo molti anni di convivenza. Mme Pescatore ottenne l'usufrutto di Celles Saint Cloud, dove continuò ad abitare, e mantenne in vita la collezione, anche se Lüddemann se ne era andato per fondare un proprio vivaio. Passata ai Dutreux, sopravvisse fino al 1870, quando, durante la guerra franco-prussiana, l'orangerie e le serre furono bombardate e nell'inverno quasi tutte le piante morirono. Pescatoria, orchidee che danno spettacolo Per la sua passione e il generoso mecenatismo, Pescatore, oltre a Lueddemannia pescatorei, si è aggiudicato anche il genere Pescatoria, dedicatogli da Reichenbach nel 1852 con questa incredibile sviolinata "dedicato al rinomatissimo e illustrissimo Pescatore, celeberrimo cultore di orchidee". Nativo di Panama, Costa Rica e Sud America settentrionale, con centro di diversità in Colombia, questo genere comprende una ventina di specie, robuste epifite originarie delle foreste umide del bacino del Rio delle Amazzoni, dove vivono sui rami orizzontali coperti di muschi a poca distanza dal terreno, in ambiente saturo di umidità. Molte sono piante di montagna, abituate a notti fredde e nebbiose. Con fiori singoli, enormi e spettacolari, sembrano fatte su misura per il loro ambizioso - e un po' megalomane - dedicatario. Hanno grandi fiori singoli, cerosi, spesso profumatissimi, in colori brillanti e vistosi, compreso l'azzurro di P. coerulea o il viola profondo di P. coronaria; in alcune specie i fiori sono bianchi ma con tocchi di altri colori, come la stupenda P. lehmannii, bianca venata di viola, dedicata a Friedrich Carl Lehmann, console tedesco in Colombia e appassionato raccoglitore di orchidee.
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CimbalariaAppassionata da sempre di piante e giardini, mi incuriosiscono gli strani nomi delle piante. Un numero non piccolo di nomi generici sono stati creati in onore dei personaggi più diversi. Vorrei condividere qui le loro storie e quelle delle piante cui sono legati. Archivi
November 2024
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