Tra fine inverno e inizio della primavera, i profumatissimi fiori di Edgeworthia crysantha danno spettacolo: come le Daphne, di cui sono parenti, fioriscono infatti sui rami nudi, cosicché le dorate infiorescenze globose non passano certo inosservate. In Cina, in Giappone e in altri paesi dell'estremo oriente i suoi rami, estremamente fibrosi, sono sfruttati da secoli per produrre una carta assai pregiata e resistente, tanto che nel paese del Sol Levante è stata tradizionalmente usata per le banconote. A questa pianta singolare ha prestato il suo nome un personaggio altrettanto fuori del comune: Michael Pakenham Edgeworth, alto funzionario del Servizio Civile del Bengala e "gentleman botanico amatore", come amava definirsi, durante la sua lunga carriera nell'India settentrionale praticò con passione la ricerca botanica, in cui fu pioniere di un approccio ecologico e della documentazione fotografica. Del resto proveniva da una famiglia d'eccezione, numerosi esponenti della quale si distinsero in diversi campi. La più nota è probabilmente la sorellastra Maria Edgeworth, autrice di romanzi per adulti e bambini e di opere didattiche, in cui il metodo scientifico è applicato all'educazione. Non a caso, C.D.F. Meissner creò il genere Edgeworthia sia in onore di Michael, per il suo contributo alla conoscenza della flora indiana, sia in memoria di Maria, per il suo amore contagioso per le scienze naturali. Una didattica innovativa e un ambiente familiare stimolante Coltivare la botanica e dedicare il proprio tempo libero alla raccolta di piante non era un passatempo così inconsueto tra i funzionari che nell'Ottocento l'impero britannico inviava nei quattro angoli dei suoi crescenti possedimenti coloniali. Ma forse anche in questo quadro la figura di Michael Pakenham Edgeworth, che definiva se stesso gentleman-amateur botanist e servì il Civil Bengal Service dal 1831 al 1859, rimane singolare per l'ampiezza e la competenza, ben più che da dilettante. L'amore per la scienza in generale e per la botanica in particolare era indubbiamente l'eredità di uno straordinario ambiente familiare. Il padre, Richard Lovell Edgeworth (1774-1817), proprietario terriero, uomo politico, inventore, membro dell'influente circolo illuministico della Lunar Society of Birmingham, si sposò quattro volte e mise al mondo ventidue figli. In contatto con le migliori menti della sua generazione, per questa nidiata, insieme alle sue mogli, in particolare alla seconda, Honora Sneyd (1751-1780), creò un sistema educativo detto "educazione pratica", basato sul coinvolgimento diretto dei bambini, l'apprendimento attraverso il divertimento, l'esperienza e la sperimentazione; ispirato, più che a Rousseau, a Locke e a Kant, è la traduzione didattica del metodo scientifico e si rivolge, senza distinzione, tanto alle bambine quanto ai bambini. La sua principale artefice fu senza dubbio Honora che lo espose insieme al marito nella prima edizione di Pratictical education (1780), sotto forma di romanzo filosofico sulla scia dell'Emile di Rousseau. Dopo la sua morte precoce di tubercolosi, la sua opera fu continuata dalla sorella Elisabeth (1753-1797), terza moglie di Edgeworth, e dalla figliastra Maria Edgeworth (1768-1849), celebre romanziera, che nel 1798 pubblicò l'edizione definitiva di Practical education. Maria fu un'autrice prolifica (scisse dieci romanzi e diverse raccolte di racconti) e molto celebre alla sua epoca, la prima donna, nel 1842, ad essere ammessa alla Royal Irish Academy. Mentre i suoi romanzi per adulti dipingono in tono critico e satirico la società irlandese del tempo, la sua copiosa produzione per l'infanzia ha un esplicito intento didattico, in cui si riflette l'amore per la scienza ereditato dal padre e dalle matrigne. Nell'approccio degli Edgeworth, il giardinaggio e la botanica avevano un ruolo non secondario. A Edgeworthstown, la tenuta dove si trasferirono nel 1772, venne creato un parco di gusto paesaggistico che includeva però anche un giardino formale dove i bambini erano incoraggiati a coltivare le propre aiuole; benché non considerata una vera scienza, alla stregua della fisica o della chimica, la botanica aveva un ruolo didattico rilevante come fonte di osservazioni e esperienze dirette e come addestramento alla classificazione. Per tutta la vita, Maria rimase una giardiniera entusiasta, oltre a dirigere la tenuta con maggiore abilità dei fratelli maschi, in collaborazione con l'ultima moglie del padre, Frances (Fanny) Beaufort. Una sintesi della sua vita nella sezione biografie. Quarta moglie di Richard Beaufort, anche Fanny fu una donna di talento, sebbene in un altro campo. Era un'eccellente pittrice; infatti, conobbe il marito nel 1798, quando le fu chiesto di illustrare una raccolta di racconti per l'infanzia di Maria. La sua specialità era proprio il disegno botanico; di lei ci è rimasta una collezione di un centinaio di tavole ad acquarello, oggi conservata nella Hungtington Library in California. Interessata alla botanica fu anche sua sorella Henriette Beaufort, autrice di Dialogues on Botany for the Use of Young Persons, un'esposizione divulgativa del metodo linneano, pubblicata nel 1819 sotto il nome di Maria Edgeworth, all'epoca già celebre. Per concludere con questa famiglia fuori del comune, vale la pena ricordare che un nipote di Maria, Francis Ysidro (1845-1926), figlio del fratellastro Francis Beaufort, fu un illustre matematico ed economista: forse qualcuno avrà sentito nominare le serie di Edgeworth, usate nel calcolo delle probabilità, e la scatola di Edgeworth, uno strumento grafico per determinare le condizioni di equilibrio in un'economia di scambio. Un gentiluomo amante della botanica Fu in questo ambiente, eccezionalmente stimolante, che nacque nel 1817, ventiduesimo di quella nidiata, Michael Pakenham Edgeworth. Educato nel metodo paterno, sviluppò la capacità d'osservazione, l'originalità di pensiero, lo spirito critico e la passione per la scrittura fluviale (ne riparleremo); dalla madre vennero l'abilità nel disegno e l'amore per le piante. Approfondì poi gli studi in Inghilterra e all'Università di Edimburgo, dove si specializzò in lingue orientali. ma seguì anche studi di botanica. Dopo essersi perfezionato all'East India College, nel 1831 entrò al servizio della Compagnia delle Indie e fu inviato nell'India settentrionale (provincia del Bengala nord-occidentale). La sua prima sede fu Ambala (Haryana), cui seguirono tre località dell'Uttar Pradesh, Muzaffarnagar, Saharanpur e Banda. Quando lavorava a Mazaffaenagar, muovendo da Ambala, relativamente vicina al Kashmir, erborizzò nell'Himalaya, dove incominciò da osservare la correlazione tra piante e suolo; la sua comunicazione su questo argomento alla Royal Asiatic Society (1839) ne fa un precursore dell'ecologia. Le sua importante collezione di piante himalayane, incrementata dalle raccolte di William Hay, che raccolse per lui nei dintorni di Simla, e di Lance che esplorò il distretto di Lahual e Spiti, fu inviata a Bentham, che ne pubblicò una parte. A Saharanpur poté incontrare altre persone che condividevano la sua passione; qui nel 1817 la Compagnia aveva trasformato il precedente giardino di un capo locale in un orto botanico di acclimatazione, secondo per importanza solo a quello di Calcutta, che ebbe tra l'altro un ruolo decisivo nell'introduzione della coltivazione del tè in India. All'epoca era diretto da Hugh Falconer, che divenne amico di Edgeworth. Egli poté contare anche sulla collaborazione dell'eccellente raccoglitore indiano Murdann Alì, l'unico indigeno che per le sue conoscenze fosse considerato un vero botanico dagli spocchiosi (e razzisti) britannici. Il lungo soggiorno a Banda gli consentì di inventariarne in modo quasi completo la flora locale (il risultato fu Catalogue of Plants found in the Banda district, 1847–49). Nel 1849 fu uno dei cinque Commissari incaricati di definire l'annessione del Punjab; ricoprì incarichi di una certa importanza, terminando la sua corriera come Capo della Polizia del Punjab. Durante il suo soggiorno indiano, viaggiò estesamente soprattutto nel nord del paese, interessandosi, oltre alla botanica, alla cultura e alle lingue indiane, pubblicando tra l'altro una grammatica e un dizionario del kashmiri. Membro della Royal Asiatic Society e della Linnean Society dal 1842, ebbe numerosi corrispondenti, tra cui Hooker, Darwin e Wallich. Oltre che in India, raccolse anche a Ceylon e a Aden, dove fu di passaggio nel 1846 di ritorno in India; mentre la nave faceva rifornimento, approfittò della sosta di sole due ore per erborizzare nei pressi dell'albergo in due stazioni in cui suolo sembrava particolarmente promettente; il risultato furono 40 specie, 11 delle quali nuove per la scienza. Degno erede di una famiglia di scrittori, Edgeworth era un grafomane, come attestano le numerosissime lettere a familiari e corrispondenti, e soprattutto il diario scritto durante gli anni indiani, oltre 8000 pagine manoscritte oggi oggetto di un progetto di pubblicazione on-line, di inestimabile valore storico. Lasciato il servizio nel 1859, si stabilì a Londra. Oltre a diverse comunicazioni alla Linnean Society sulle piante indiane, collaborò al primo volume della Flora of British India (1874-77) di W.D. Hooker, per il quale scrisse le parti dedicate alle famiglie Frankeniaceae, Caryophyllaceae, Zygophyllaceae, Geraniaceae. Nel 1877 pubblicò un interessante monografia sui pollini, Pollen. Spirito aperto e sperimentatore, Edgeworth fu anche tra i pionieri della fotografia, che incominciò a praticare alla fine degli anni '30 su incoraggiamento di un amico di famiglia, il fisico e inventore David Brewster. Fu tra i primissimi ad usare le fotografie per documentare le piante, tanto che possiamo quasi considerarlo il padre della fotografia botanica. Morì nel 1881. Una sintesi biografica nella sezione biografie. Carte pregiate e fiori dorati Tra i primi esploratori di un'area floristica poco nota e interessante per trovarsi al confine tra le flore delle pianure dell'India settentrionale e himalayana, Edgeworth scoprì e in alcuni casi pubblicò numerose specie inedite. Lo ricordano quindi numerose specie come Primula edgeworthii (oggi P. nana), Rhododendron edgeworthii o Platanthera edgeworthii. Quasi contemporaneamente gli furono dedicati due generi Edgeworthia: nel 1841 dal tedesco Carl Daniel Friedrich Meisner (famiglia Thymelaeaceae) e nel 1842 dall'amico Hugh Falconer (famiglia Sapotaceae). A essere valido è ovviamente il primo. Nel pubblicarlo, il botanico tedesco citò espressamente come dedicatario Michael Pakenham Edgeworth, ma aggiunse che egli intendeva anche onorare la memoria di Maria "una donna devota alla natura e alle scienze naturali, che è diventata cara a tutte le persone colte grazie alle sue opere che testimoniano una rara profondità e completezza di mente e di spirito". Edgeworthia Meisn. è un piccolo genere di cinque specie affine a Daphne, da cui si distingue per alcuni particolari della struttura dei fiori, diffuso nell'India e nella Cina himalayna, con alcune specie presenti in Bhutan, Nepal, Myanmar. Una specie si è naturalizzata in Giappone e negli Stati Uniti. Meisner stabilì il genere sulla base dell'unica specie allora nota, E. gardneri, precedentemente pubblicata da Wallich come Daphne gardneri, una pianta himalayana che vive nelle foreste dell'India Nord Orientale, molto adatta a celebrare un esperto di flora del subcontinente. Tuttavia è cinese, ma largamente introdotta in altri paesi orientali, la specie più nota, E. crysantha. Di grandissima importanza culturale ed economica, è una delle piante da cui in oriente si ricavano le carte più pregiate. Infatti ha rami assi fibrosi e flessibili, al punto che possono essere persino annodati. Una particolarità rara tra le dicotiledoni, la tendenza dei rami a dividersi in tre, le ha dato il nome con cui in Giappone è nota sia la pianta sia la carta che se ne ricava, mitsumata, letteralmente "con tre rami". Di alta qualità e resistente agli attacchi degli insetti, è tradizionalmente usata per la carta moneta. E' una delle famose "carte giapponesi" (washi) usate nel restauro librario; ha fibre non molto lunghe, ma fini e flessibili, che la rendono il supporto preferito per la calligrafia e la pittura. E. crysantha è per altro una specie di altissimo valore ornamentale, un alberello dal bel portamento con rami setosi che a fine inverno si ricoprono, prima di emettere le foglie, di singolari grappoli quasi sferici di fiori gialli intensamente profumati. Sono disponibili anche varietà giallo crema, come 'Creme Snow', arancio, come 'Akebono', rosso aranciato come 'Red dragon'. Qualche approfondimento nella scheda.
2 Comments
Uisa Paderiali
26/2/2022 09:22:20 am
Come fare talea ...non specificato ..
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Silvia Fogliato
26/2/2022 09:51:49 am
Cara Luisa, questo sito si occupa di storia della botanica, non di tecniche orticole. Comunque la puoi fare come qualsiasi talea semilegnosa, prelevando le talee in primavera, alla fine della fioritura.
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CimbalariaAppassionata da sempre di piante e giardini, mi incuriosiscono gli strani nomi delle piante. Un numero non piccolo di nomi generici sono stati creati in onore dei personaggi più diversi. Vorrei condividere qui le loro storie e quelle delle piante cui sono legati. Archivi
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