La storia della denominazione della Romneya sembra seguire le regole del gioco dell'oca: Harvey vorrebbe darle il nome dello scopritore, ma il dado cade sulla casella sbagliata. Secondo tiro, ma va male anche questa volta. Buona la terza! E in modo un po' contorto, il bel papaverone della California è diventato Romneya coulteri. Se non lo vieta de Candolle La storia della denominazione celebrativa delle piante a volte passa per vie inaspettate. Ne è un bell'esempio la Romneya coulteri, la cui fotografia campeggia questo mese sul calendario distribuito da una nota rivista di giardinaggio. Tra il 1824 e il 1824, Thomas Coulter, un medico e botanico irlandese, esplora la flora del Messico, dell'Arizona e dell'Alta California. Il bottino della sua spedizione è così importante che quando morirà nel 1843 molte piante sono ancora da identificare e pubblicare. Il compito viene ereditato dal suo successore nell'incarico di Conservatore dell'erbario del Trinity College di Dublino, il celebre botanico William Henry Harvey. Tra gli altri esemplari, c'è anche una magnifica papaveracea che, per diverse caratteristiche, non può essere inserita in alcun genere noto. Occasione ghiotta per Harvey per rendere omaggio al predecessore e conterraneo, nonché scopritore di quella bellezza botanica. Ma purtroppo chiamarla Coulteria non è possibile: a dedicare un genere celebrativo a Coulter - che tra l'altro era stato suo allievo - aveva già provveduto il grande tassonomista Augustin de Candolle. Allora Harvey pensa a un omaggio indiretto, attraverso la dedica a una personalità in qualche modo legata a Coulter. La sua scelta cade su John Thomas Romney Robinson, un eminente astronomo dublinese, direttore dell'osservatorio di Armagh, che di Coulter era stato intimo amico. Non si tratta di un botanico, questo è vero, ma sicuramente di un grande scienziato, uno delle glorie dell'Irlanda. Secondo tutte le regole, la nostra bella californiana, dunque, dovrebbe chiamarsi Robinsonia. Ma anche questo nome non è disponibile: sempre il solito de Candolle qualche anno prima aveva avuto la bella pensata di dedicare un genere di Asteraceae endemiche dell'arcipelago Juan Fernandez niente po' di meno che... a Robinson Crusoe. Infatti proprio in una di quelle isole era vissuto il naufrago Aleksander Selkirk, alle cui avventure si ispirò il capolavoro di Defoe. Anche un personaggio letterario, mai esistito, può dare il suo nome a una pianta! Per cavarsi d'impiccio, Harvey ripiegò sul secondo nome di Robinson, Romney. Com'è noto, nel mondo anglosassone alcune persone, oltre al primo nome (noi diremmo il nome di battesimo) e il cognome, portano un secondo nome (second name o middle name), che può essere il nome di una persona cara, il cognome della madre, il cognome di una persona che si vuole ricordare. E' proprio il caso del nostro John Thomas Romney Robinson (che di nomi ne aveva addirittura quattro): suo padre Thomas Robinson, un pittore di discreto livello, era stato allievo del celebre ritrattista George Romney e aveva voluto ricordare il maestro imponendo al figlio il middle name Romney. E così fu Romneya coulteri, che unisce nel nome specifico lo scopritore e in quello generico il suo ottimo amico. Da bambino prodigio a un cratere lunare John Thomas Romney Robinson non era un botanico, l'abbiamo già visto, ma certo ha meritato la sua dedica più dell'inesistente Robinson Crusoe. A leggere la pagina a lui dedicata dall'Osservatorio di Armagh, di cui fu il terzo direttore, scopriamo un personaggio tutt'altro che banale. Bambino prodigio (qui vedete il suo ritratto da bambino, dipinto ovviamente dal padre), a tre anni già leggeva poesie e a cinque le scriveva. A nove anni pubblicò un poema (The Triumph of Commerce), a sedici terminava la scuola superiore e a 21 era già laureato e membro del Trinity College. Dopo una brillante carriera accademica, a trentun'anni divenne direttore dell'Osservatore di Armagh e (finalmente tiriamo il fiato) mantenne l'incarico per ben 59 anni, un altro record. Collaborò al perfezionamento dei telescopi e lavorò spesso con quello che allora era il più grande telescopio del mondo (si trovava proprio in Irlanda ed è passato alla storia con il nome di Leviatano di Parsonstown). Oltre a compilare un catalogo stellare, inventò un nuovo modello di anemometro, per misurare la velocità del vento (anemometro di Robinson). Quasi coetanei, i due Thomas, Coulter e Robinson, si erano conosciuti intorno al 1812, quando entrambi - tutti e due studenti precoci affascinati dalle scienze naturali - frequentavano il Trinity College. Anche quando Coulter partì per il Messico, rimasero in contatto; ad esempio, nel 1825 egli inviò all'amico le sue osservazioni su un'eclissi di sole. Alla morte precoce di Coulter, Robinson ne fu anche l'esecutore testamentario. Oltre che dalla Romneya, è celebrato anche da uno dei crateri lunari, il cratere Robinson. Qualche notizia in più nella biografia. Romneya, una californiana irlandese Romneya è un piccolo genere della famiglia Papaveraceae, che comprende 1 o 2 specie. R. coulteri è un endemismo del Messico settentrionale e della California, dove cresce fino ai 1000 metri (il che la rende più rustica di quanto si potrebbe pensare). Il suo habitat sono i greti asciutti dei torrenti e in genere il chaparral (una formazione che può ricordare la macchia mediterranea). E' una pianta magnifica e imponente, più un arbusto che un'erbacea, che può arrivare a 1.8 d'altezza (uno dei suoi nomi inglesi è "tree poppy", papavero arboreo), resa spettacolare dagli enormi fiori bianchi - i più grandi in questa famiglia - a sei petali deliziosamente arricciati, con un vistoso piumino di stami dorati al centro. Le foglie glauche, profondamente divise, aggiungono un tocco d'eleganza. Una romantica leggenda è legata alla R. coulteri, conosciuta in California come Matilija, Matilija poppy. Matilija era il capo della tribù Chumash che all'inizio dell'800 viveva nelle valli della contea di Ventura. Sua figlia Amatil si innamorò di un giovane guerriero, ma fu rapita dagli Spagnoli e portata nella missione Buenaventura, lontanissima dalla sua tribù e dal suo amore. Quando riuscì a fuggire e tornare a casa, scoprì che l'uomo del suo cuore era morto in battaglia contro gli Spagnoli. I petali bianchi della Romneya simboleggiano le sue lacrime, i pistilli dorati il suo cuore generoso. Oltre alla duplice dedica a due scienziati irlandesi, c'è un secondo filo che lega la bella californiana all'Irlanda. Raccolta da Coulter nel 1833, fece la sua comparsa nei giardini europei qualche anno più tardi. E il primo luogo in cui fiorì "in cattività" fu proprio il Giardino Botanico di Glasnevin a Dublino, dove approdò nel 1876 e dopo due anni raggiunse l'altezza di 1.8 m e si esibì nella sua spettacolare fioritura. Altri dettagli nella scheda.
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CimbalariaAppassionata da sempre di piante e giardini, mi incuriosiscono gli strani nomi delle piante. Un numero non piccolo di nomi generici sono stati creati in onore dei personaggi più diversi. Vorrei condividere qui le loro storie e quelle delle piante cui sono legati. Archivi
September 2024
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