L'8 aprile 1788 nacque ufficialmente la Linnean Society di Londra, la più antica e più prestigiosa società dedicata allo studio e alla divulgazione della classificazione degli esseri viventi. Lo scopo fondamentale della nuova associazione era valorizzare le collezioni di Linneo che il giovane James Edward Smith aveva acquistato e fatto portare a Londra, probabilmente salvandole dal degrado o dalla dispersione. Per quarant'anni presidente della Linnean Society e custode di quella inestimabile eredità, egli stesso attivissimo studioso di botanica e entomologia, Smith faticò tuttavia a scrollarsi di dosso le riserve di coloro che pensavano dovesse il suo prestigio più ai soldi che alla competenza scientifica. Ne è prova la curiosa polemica che accompagnò la nascita del genere Smithia. Le collezioni di Linneo arrivano a Londra La mattina del 23 dicembre 1783 Joseph Banks sta facendo colazione nella sua elegante casa di Soho Square con un giovane ospite, lo studente di medicina James Edward Smith, quando riceve una lettera dalla Svezia: il figlio di Linneo è morto e la madre gli offre i manoscritti, la biblioteca e le collezioni del grande naturalista per 1000 sterline. Banks che, pure cinque anni prima aveva fatto un'offerta anche più consistente, è imbarazzato: pur ricchissimo, sul momento non dispone di quella somma (l'equivalente più o meno di 175.00 euro). Ma poi ha un'idea: perché il giovane Smith, figlio di un facoltoso mercante di Norwich, non chiede i soldi al padre, diventando così con un solo gesto il salvatore dell'eredità di Linneo e un benemerito della scienza e della patria? James Edward è entusiasta, il padre e il fratello maggiore un po' meno. "Mio caro James - gli scrive il padre - la somma è molto forte, il rischio e le difficoltà grandissimi, l'ansia prodigiosa e la possibilità di delusioni più grandi ancora". Ma quando dalla Svezia arriva il catalogo e il mercante scopre che il solo valore dei libri copre più che ampiamente la somma richiesta, annusa l'affare e apre il portafoglio. Nella primavera successiva, prima che si facciano avanti altri acquirenti (si vocifera che sia interessata anche la zarina Caterina II) o che le autorità svedesi pongano il veto, la trattativa viene conclusa; ad agosto Smith riesce anche a convincere il Tesoro a rinunciare alle tasse di importazione e ad ottobre, chiuse in 26 casse, le collezioni di Linneo lasciano la Svezia a bordo del brigantino Appareance. Si dice che il re di Svezia, appena rientrato dall'estero, abbia mandato una nave da guerra all'inseguimento; benché colorito (e raffigurato in una stampa dell'epoca), l'aneddoto è falso. Fu così che l'eredità scientifica di Linneo giunse in Inghilterra, e Londra sostituì Uppsala come capitale della biologia sistematica. Smith era ora il proprietario e il custode di una collezione inestimabile che comprendeva 19000 fogli di erbario, 3198 insetti, 1564 conchiglie, 2500 minerali, almeno 3000 libri e 4000 tra lettere e manoscritti. Inizialmente avrebbe voluto affidare il tutto al British Museum, ma poi decise di fare trasportare i materiali nella sua casa di Chelsea; Banks e il suo segretario Dryander lo aiutarono in un primo sommario esame, che servì soprattutto a individuare i doppioni. Intanto il padre di Smith sollecitava il figlio a riprendere gli studi di medicina; James Edward invece preferì partire per un grand tour di diciassette mesi in Europa, nel corso del quale si laureò in medicina a Leida, visitò la Francia e l'Italia e prese contatto con eminenti personalità dell'ambiente scientifico. Al suo ritorno a Londra, informò il padre che non intendeva seguire la carriera medica, ma che sarebbe diventato un naturalista (fin dal 1784 era stato ammesso alla Royal Society); il suo obiettivo principale era ora fondare una nuova società di storia naturale che divenisse custode e divulgatrice dell'eredità linneana. Per ospitare più degnamente le collezioni, affittò una nuova casa londinese a Great Marlborough Street; con il sostegno di Banks, insieme a Samuel Goodenough (classicista, teologo e naturalista dilettante, che qualche anno dopo sarebbe diventato vescovo di Carlisle) e Thomas Marsham (funzionario dello Scacchiere, appassionato di entomologia) fondò quindi la Linnean Society, le cui riunioni preliminari si tennero in un caffè di Marlborough Street il 26 febbraio e il 18 marzo; nella prima riunione generale (8 aprile 1788), tenuta invece nella casa di Smith, la società venne fondata ufficialmente e Smith, Goodenough e Marsham furono eletti rispettivamente presidente, tesoriere e segretario; Dryander fu nominato bibliotecario onorario. Inizialmente i membri erano 20, cui si aggiungevano 39 corrispondenti esteri, 11 associati e tre membri onorari (uno dei quali era Joseph Banks). Un'attività febbrile e molte polemiche La società prese a riunirsi regolarmente a casa di Smith due volte al mese, con una pausa estiva da luglio a ottobre. In cambio di un affitto di 20 sterline l'anno, aveva a disposizione due stanze, il locale per le riunioni e la biblioteca, che incominciò a crescere anche grazie alle donazioni di molti privati, tra cui lo stesso Banks. Inoltre dal 1794 presero ad uscirne i rendiconti, Transactions of the Linnean Society of London, che ben presto divennero una delle più prestigiose riviste scientifiche del pianeta. L'attività della Società, tuttavia, si reggeva su una situazione ambigua: era preposta allo studio e alla divulgazione delle collezioni di Linneo, che tuttavia erano di proprietà di Smith. Si riuniva nella sua casa ma non sembra, a parte l'uso della biblioteca, che i membri godessero di particolari privilegi per l'accesso alle collezioni. La situazione peggiorò quando nel 1796 Smith si sposò e insieme alla moglie decise di vivere a Norwich nove mesi all'anno, trascorrendone a Londra solo tre. Le presenze di Smith alle riunioni si fecero sempre più rare; inoltre, egli mise in vendita i minerali e fece trasportare il resto delle collezioni nella sua residenza di Norwich. La decisione arrivò dopo anni di assiduo impegno, che avevano logorato i nervi e la salute di Smith. Oltre a intrattenere gli ospiti che visitavano la sua casa, teneva conferenze di botanica e zoologia al Guy hospital e nella sua stessa dimora; dava lezioni di scienze naturali alla regina e alle principesse reali; aveva un'intensa attività di pubblicista; tra il 1790 e il 1793 iniziò la collaborazione con il grande illustratore Sowerby, per il quale scrisse le descrizioni della sua flora dell'Australia Icones pictae plantarum rariorum descriptionibus et observationibus illustratae. La residenza a Norwich consentiva a Smith - che comunque rimaneva al centro di una vastissima rete di corrispondenti, ai quali scriveva assiduamente - di sottrarsi alle "invidie e alle maldicenze, o anche peggio, tipiche degli artisti e degli autori di una grande città", come scrisse a Banks. D'altra parte, la sua posizione di custode del verbo linneano gli dava prestigio, ma allo stesso tempo ne limitava le possibilità di affermarsi come ricercatore originale; è significativo il fatto che la sua opera più importante, English botany, una gigantesca flora illustrata della Gran Bretagna, in 36 volumi (in 267 fascicoli mensili pubblicati nell'arco di 23 anni, dal 1791 al 1814), non sia uscita sotto il suo nome, ma sotto quella dell'illustratore James Sowerby, quasi Smith avesse ritegno nel firmare pubblicamente un'opera divulgativa. Non a caso, nonostante il sostegno di amici importanti come Banks, l'indubbio prestigio internazionale, una produzione sterminata (si calcola che abbia curato 3348 voci per l'Enciclopedia di Rees, in cui tra l'altro descrisse numerose piante inedite), il ruolo di curatore della più bella opera di botanica del suo tempo, la Flora graeca di Sibthorp, Smith non riuscì ad affermarsi sul piano accademico: nel 1814, la sua candidatura come professore di botanica a Cambridge fu respinta a causa della sua affiliazione religiosa (apparteneva alla chiesa unitariana); nel 1819, anche l'università di Edimburgo respinse la sua candidatura. Ma i dispiaceri più cocenti arrivarono da un vecchio amico dei tempi dell'Università, anch'egli tra i primi membri della Linnean Society, Richard Salisbury. A dividerli, furono rivalità sia personali sia scientifiche. Nel 1802, una discussione sui sistemi di classificazione (Smith difendeva il sistema linneano, Salisbury la classificazione naturale di Antoine-Laurent de Jussieu) sfociò in un violento litigio, in seguito al quale il permaloso Smith cercò di fare terra bruciata intorno a Salisbury inviando lettere di fuoco ai suoi corrispondenti. Nel suo moralismo poco sopportava i modi disinvolti dell'ex amico che, per non pagare gli alimenti alla moglie, aveva dichiarato una finta bancarotta (a quanto pare, danneggiando anche gli interessi finanziari di una sorella di Smith) e non aveva trovato di meglio che accompagnare in un bordello londinese un sedicenne protegé di Smith, un futuro pastore appena arrivato nella capitale. La rivalità tra i due raggiunse il parossismo nel 1804, quando Salisbury pubblicò un opuscolo in cui accusava Smith di aver copiato parola per parola nei suoi libri ottocento descrizioni linneane. D'altra parte, di plagi Salisbury si intendeva perfettamente: pochi anni dopo, sarebbe stato messo al bando dalla botanica inglese per aver pubblicato come propri i nomi delle Proteaceae creati di R. Brown (l'ho raccontato in questo post). Ma torniamo a Smith e alle collezioni di Linneo. Che queste ultime fossero a suoi occhi una proprietà personale, benché se ne proclamasse il custode in nome dell'umanità, fu chiaro alla sua morte, avvenuta nel 1828. A ereditarle non fu la Linnean Society, come probabilmente tutti si aspettavano, ma la moglie, che si affrettò a metterle in vendita. L'acquirente fu la stessa Linnean Society, che sborsò oltre 3000 sterline : tre volte il prezzo iniziale! E' vero che nel frattempo si erano aggiunte le ingenti collezioni dello stesso Smith, ma si può dire ugualmente che suo padre aveva visto giusto: l'acquisto dei materiali di Linneo era stato davvero un ottimo affare. Per trovare il denaro, la società dovette ricorrere a prestiti, riuscendo a estinguere il proprio debito solo più di trent'anni dopo, nel 1861. Per altre informazioni sulla vita di Smith e almeno sulle principali tra le sue numerose pubblicazioni, rinvio alla sezione biografie. Piante e botanici irritabili La rivalità tra Smith e Salisbury ebbe un curioso strascico che riguarda il genere Smithia. Nel 1789 nel terzo volume del catalogo dell'orto botanico di Kew (Hortus kewensis), con il nome Smithia sensitiva viene descritta una pianta indiana, introdotta in Inghilterra nel 1785. Pubblicato sotto il nome di W. Aiton, il giardiniere capo di Kew, Hortus Kewensis è in realtà un'opera collettiva, in cui le descrizioni furono redatte dai segretari di Banks (prima Solander e poi Dryander), mentre Aiton vi aggiunse informazioni sulla provenienza, l'introduzione in Inghilterra e indicazioni di coltivazione. Benché venga indicato nei repertori come Smithia Aiton, il nome del genere si deve dunque congiuntamente a Aiton e Dryander. Essi avrebbero dedicato questa modesta annuale della famiglia Fabaceae al fondatore della Linnean Society perché si tratta di una pianta sensitiva, ovvero di una di quelle che quando sono sottoposte a uno stimolo ritraggono o chiudono le foglie (argomento al quale, l'anno prima, Smith aveva dedicato il saggio Some observations on the irritability of vegetables). Nel 1808, in una lettera al direttore del Monthly Magazine, Salisbury dichiarò tuttavia che a creare il nome era stato lui, che aveva coltivato la pianta prima di tutti (già nel 1786 ne aveva inviato i semi a André Thouin del Jardin des Plantes) e che l'aveva nominata Smithia tre anni prima di Dryander, ma non per le ragioni che credeva il suo rivale. Secondo una (maligna) tradizione risalente a Linneo, si trattava in realtà di un suo ritratto vegetale: il fatto era che lui, Smith, era proprio un tipo irritabile, come aveva dimostrato per altro prendendosela a male per quello che era in fondo uno scherzo innocente. E in Paradisus Londinensis, fingendo di fare ammenda, rincarerà la dose, scrivendo: "Non che io abbia mai pensato che [Smithia] sia adeguata a commemorare i suoi meriti botanici, trattandosi di un'insignificante e ispida annuale; ma quella è ancora la mia opinione su alcuni dei suoi lavori". Nel loro odio reciproco, i due rivali cercarono anche di mettere di mezzo de Candolle: come quest'ultimo ricorda nelle sue memorie, quando stava sottoponendo a revisione tassonomica alcune denominazioni, Smith lo pregò di cancellare Smithia, perché si trattava di una pianta indegna che gli era stata dedicata come gesto di disprezzo; a sua volta Salisbury chiese di cancellare Salisburia perché non voleva debiti di riconoscenza con Smith che gliela aveva dedicata quando erano ancora amici. Forte delle ferree regole della nomenclatura botanica che aveva contribuito lui stesso a dettare, de Candolle giudicò che Smithia fosse un nome perfettamente legittimo, e lo lasciò; cancellò invece Salisburia, ma non per fare un piacere a Salisbury, bensì in nome della regola della priorità (si tratta di Gingko L.). Ma com'è questa Smithia, la pianta dello scandalo? E' un piccolo genere di erbacee o arbustini della famiglia Fabaceae (leguminose) soprattutto asiatico, ma presente anche in Africa e Australia, con massima diversità nel subcontinente indiano (diciassette specie su venti, con undici endemismi, nove dei quali confinate nei Gathi occidentali); alcune specie sono invece molto diffuse (tra di esse proprio S. sensitiva, presente in una vasta fascia da tropicale a temperata dall'Africa all'Australia). A parte un'unica specie quasi arbustiva, sono piccole erbe annuali, a volte dal portamento strisciante, delicate, con un ciclo annuale legato alle piogge; hanno modesti fiori papilionacei di diversi colori, ma prevalentemente gialli, spesso così piccoli da risultare insignificanti; fa eccezione S. setulosa, con vistosi fiori gialli con macchie aranciate, che dopo le piogge trasformano in una distesa dorata gli altopiani dei Gathi. Alcune specie molto comuni sono usate come foraggio e diverse hanno usi officinali nella medicina tradizionale. Qualche particolare in più nella scheda.
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November 2024
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