Nel 1751, l'arrivo a Madrid di Pehr Loefling, discepolo prediletto di Linneo, scuote lo stagnante ambiente della botanica spagnola. Finalmente nella capitale nasce un orto botanico, destinato a diventare la più importante istituzione botanica del paese; con tatto e consumata abilità diplomatica, Loefing riesce ad appianare le ostilità iniziali. Della sua strategia di avvicinamento fa anche parte la dedica da parte del maestro di quattro nuovi generi ad altrettanti botanici spagnoli. Ed ecco nate Queria (ma - ed è appena giusto - il nome non è più valido), Minuartia, Ortegia e Velezia. In difesa dell'onore botanico della Spagna Nel Settecento, il progresso delle nazioni passa anche attraverso la botanica. Per la valorizzazione economica del territorio, è indispensabile la rilevazione delle risorse naturali, in primo luogo botaniche, tanto per un'agricoltura più produttiva e razionale quanto per una pratica medica e farmaceutica più efficace. Anche la nuova dinastia dei Borboni, installatasi in Spagna proprio all'inizio del secolo e riconosciuta dalle potenze europee nel 1714 con la pace di Utrecht, è coinvolta in questo processo. Sebbene il paese iberico nel Rinascimento fosse stato all'avanguardia nel campo della botanica, da almeno un secolo gli studi naturalistici sono stagnanti. Non mancano certamente né studiosi né investigatori sul campo, ma sono legati a modelli del passato: contrariamente a quanto è avvenuto almeno da un cinquantennio in Inghilterra come in Francia, in Olanda come in Svezia, la botanica in Spagna non è ancora una scienza autonoma, rimane un'ancella della medicina e anche più della farmacia (tutti i personaggi che incontreremo in questa storia sono farmacisti-raccoglitori, più che botanici). A metà del secolo, anche il modello teorico dominante, che è quello di Pitton de Tournefort, è decisamente superato. Ecco perché José de Carvajal, segretario di stato di Ferdinando VI, decidendo di aggregare una squadra di scienziati alla spedizione che doveva fissare i confini tra Spagna e Portogallo in America meridionale (Expedition de Limites de Orinoco) pensò di chiedere l'aiuto dell'astro delle scienze naturali europee, Carlo Linneo. Fu così che Pehr Loefling, giovanissimo e brillante allievo del luminare svedese, fu catapultato in Spagna, con il duplice compito di capeggiare l'équipe dell'Orinoco e di convertire i botanici spagnoli al metodo del maestro. Questo post è dedicato al secondo aspetto; un secondo sarà dedicato a Loefling e al suo contributo alla conoscenza della natura in Spagna e Venezuela. Il compito, per così dire diplomatico, del giovane naturalista svedese non era semplice: l'ambiente dei botanici spagnoli gli era decisamente ostile, e non senza responsabilità di Linneo stesso. Con il suo solito tono tronfio, nel 1736 in Bibliotheca botanica aveva dichiarato che la flora spagnola era tanto ricca quanto misconosciuta a causa dell'enorme "barbarie botanica" che imperversava nel paese. Ce n'era abbastanza per pungere l'orgoglio nazionale dei botanici spagnoli, in particolare del loro decano, José Quer y Martinez (1695-1764), che si affrettò a rispondere con un'apologia della scienza spagnola intitolata Discurso analítico sobre los métodos botánicos e rincarò la dose con il Catálogo de los autores españoles, que han escrito de Historia Natural in cui esaltò il contributo degli scienziati iberici alla conoscenza della flora e della fauna del nuovo mondo. Di fronte ai posteri, Quer ha pagato cara la sua ostilità a Linneo: medico e farmacista, era un ottimo raccoglitore e conoscitore di piante (il suo erbario, oggi conservato a Ginevra, comprende circa 2000 esemplari); tuttavia, mancava di metodo e si ostinò fino alla fine a non utilizzare la denominazione binomiale nella sua Flora española, che nacque già obsoleta. Di conseguenza, un po' ingiustamente è passato alla storia come il medico e botanico pasticcione e passatista che si è opposto a grande Linneo. La nascita del Real Jardin botanico de Madrid Diversamente dal collega, un atteggiamento non pregiudizialmente ostile verso Loefling e Linneo assunse il secondo uomo della botanica iberica, il farmacista Joan Minuart (Quer e Minuart saranno rispettivamente primo e secondo professore di botanica al Real jardin botanico); in effetti, la botanica catalana era la più avanzata del paese, grazie soprattutto alla famiglia Salvador che aveva collaborato con Tournefort e i Jussieu e manteneva contatti con gli ambienti scientifici d'oltralpe. Anche Minuart, allievo di Jaime Salvador, si era formato nel credo tournefortiano, ma era un uomo di animo buono e aperto che fece un'ottima impressione su Loefling; ammise che il metodo di Linneo era molto interessante, ma non faceva per lui: era troppo vecchio per cambiare, e la sua vista ormai indebolita gli impediva di mettersi a contare cose così piccole come stami e pistilli. Altre notizie su di lui nella biografia. Erano ovviamente i più giovani a vedere nell'arrivo di Loefling, giunto a Madrid nel 1751, un'opportunità per svecchiare la botanica del paese. La favorevole circostanza spinse il farmacista reale Josè Ortega a proporre al ministro Carvajal la trasformazione in Hortus Regius del piccolo giardino botanico privato creato nel 1744 dal duca di Atrisco, a partire da semi raccolti nei suoi viaggi in Spagna, Italia, Francia. "Un orto botanico o una scuola reale di botanica - scrisse nell'esposto - introdurranno la deliziosa scienza nel paese e, di conseguenza, da una parte lavorerà il gruppo madrileno, mentre dall'altra lo svedese potrà far mostra delle grandi cose che offre". E' il primo passo per la fondazione del Real jardin botanico inaugurato nel 1755, a Migas Calientes, alla periferia di Madrid. José Ortega aveva una buona conoscenza dell'Europa perché il re Ferdinando VII lo aveva inviato in varie capitali europee per raccogliere informazioni al fine di creare una Reale Accademia delle Scienze. Accolse Loefling calorosamente e si mostrò assai aperto al metodo linneano: "il più affamato di tutti", lo definisce Loefling. Una vera amicizia nacque poi con Cristobal Velez, un quarantenne farmacista madrileno che aprì allo svedese la sua casa e la sua biblioteca; purtroppo morì precocemente nel 1753. Bisogna attendere però la generazione successiva per la definita affermazione del metodo linneano in Spagna, soprattutto grazie a Casimiro Gomez Ortega, nipote di José Ortega e figura eminente della botanica spagnola di fine secolo. Qualche notizia in più su Ortega e Velez nella sezione biografie. Minuscole piante spagnole Per vincere la resistenza degli spagnoli, oltre alla simpatia personale, alla pazienza e alla dimostrazione quotidiana della competenza come naturalista, che ne faceva un esempio vivente della validità del metodo del maestro, Loefling seppe anche sfruttare la vanità umana. Ormai la parola di Linneo negli ambienti scientifici europei aveva la pregnanza di un oracolo e ottenere la dedica di una pianta in Species plantarum (a cui stava giusto lavorando e che uscirà nel 1753) era la più o meno confessata aspirazione di tutti i botanici europei. In una lettera di quell'anno al medico e naturalista tedesco Ludwig, Linneo espresse grande entusiasmo per alcune "minutissimae plantae Hispanicae" (minuscole piante spagnole) che gli erano state inviate dall'allievo; e su suo suggerimento, le incluse nell'opera, creando i quattro generi Queria, Minuatia, Ortegia e Velezia. Oggi sono tutti annoverati nella famiglia Caryophyllaceae/Dianthaceae. Con una certa giustizia poetica, Queria è un nome non valido (le sue specie sono ora incluse Minuartia); Ortegia è un genere monospecifico con la specie O. hispanica; Velezia è un piccolo genere di due specie, V. rigida e V. quadridentata. Quindi, alla fine, l'omaggio maggiore è toccato al buon Minuart, con il genere Minuartia, uno dei più vasti della famiglia, ben conosciuto dagli amanti della flora alpina per i suoi cuscinetti di fitte foglioline che ricordano il muschio, trapuntati dalle minute stelline bianche dei fiori. Per maggiori informazioni sui tre generi, si rimanda alle rispettiva schede.
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CimbalariaAppassionata da sempre di piante e giardini, mi incuriosiscono gli strani nomi delle piante. Un numero non piccolo di nomi generici sono stati creati in onore dei personaggi più diversi. Vorrei condividere qui le loro storie e quelle delle piante cui sono legati. Archivi
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