Anche se le sue speranze di una nuova era per la scienza svedese si riveleranno infondate, Linneo volle ringraziare il re Gustavo III per il dono della collezione naturalistica del Suriname dedicandogli la pianta più bella della raccolta: Gustavia augusta, un dono regale dalla bellezza e dal profumo di paradiso. Il despota illuminato assassinato a un ballo in maschera Come ben sanno gli appassionati di opera lirica, la vicenda del Ballo in maschera di Verdi è ispirata all'assassinio del re di Svezia Gustavo III, avvenuto nel 1792; la censura borbonica, allarmata dalla rappresentazione di un regicidio, obbligò compositore e librettista a trasferire la storia nell'America coloniale e a trasformare il re di Svezia in un improbabile governatore di Boston. Gustavo III è un personaggio importante e discusso della storia svedese, che segnò profondamente con le sue scelte politiche e culturali. Salito al trono nel 1771, l'anno successivo con un colpo di stato mise fine alla cosiddetta "Epoca della libertà" (1720-1772), restaurando l'assolutismo monarchico; nel periodo precedente, il re di Svezia era di fatto privo di potere, mentre le decisioni erano prese dal Consiglio della corona e dalle assemblee degli stati. Da quel momento governò secondo i principi del dispotismo illuminato: introdusse riforme economiche e giuridiche volte a contrastare la corruzione; concesse la libertà religiosa e una limitata libertà di stampa; rilanciò la potenza militare del paese; promosse il teatro, la musica, l'architettura (creando lo stile gustaviano che fonde rococò e neoclassicismo). Inizialmente la società svedese - in particolare i piccoli proprietari terrieri e la borghesia - vide con favore la politica dell'energico monarca, che a molti sembrava preferibile alla corruzione e all'immobilismo del Parlamento, paralizzato dai conflitti tra i "berretti" filorussi e gli aristocratici "cappelli" filofrancesi. Più tardi, la determinazione di Gustavo a governare senza il parlamento, le eccentricità della sua vita privata, le spese crescenti e una politica estera sempre più avventurosa, che sfociò nel conflitto con la Russia del 1788-90, fomentarono una crescente opposizione, fino alla congiura aristocratica in cui doveva perdere la vita. Tra gli ammiratori di Gustavo III va certamente annoverato anche Linneo. Egli non si interessava di politica, ma parlando con i suoi allievi espresse il rammarico di non poter vedere il radioso futuro che si preparava per la scienza svedese. Conosceva bene il nuovo sovrano fin da ragazzo: negli anni '50 era stato uno dei suoi tutori e gli aveva impartito lezioni di storia naturale; negli anni '70, collaborò con lui alla gestione dell'Università di Uppsala, di cui Gustavo era Cancelliere e Linneo rettore; in questa veste, ottenne l'assenso all'acquisto di alcune opere molto costose. Dunque non fu né per prudenza (Linneo era un monumento nazionale che poco poteva avere da temere dalla svolta autoritaria di Gustavo) né per piaggeria che nel 1775 in Plantae Surinamenses gli dedicò la pianta più bella della collezione del Suriname donata da Gustavo all'Università: la spettacolare Gustavia augusta. Tuttavia le speranze di Linneo - e di molti suoi connazionali - non erano così fondate. Dopo la morte di Linneo stesso (1778) e di Wargentin (1783), segretario dell'Accademia Svedese delle Scienze e direttore dell'Osservatorio Astronomico di Stoccolma, la scienza svedese incominciò a perdere il ruolo centrale che aveva acquisito in Europa nel cinquantennio precedente. Emblematica è la vicenda delle collezioni linneane: messe in vendita dalla vedova dopo la morte precoce del figlio Carl junior, nel 1784 furono acquistate da James Edward Smith e trasferite a Londra. Gustavo III espresse il suo rammarico, ma non fece nulla di concreto per trattenere i preziosi materiali in Svezia. Quasi per fare ammenda, nel 1787 su richiesta di Thunberg donò all'Università di Uppsala il giardino del castello reale e altri terreni per ampliare l'orto botanico, accollandosi le spese; volle partecipare di persona alla cerimonia di inaugurazione, che avvenne nella massima solennità con lo sparo di 128 salve di cannone. Al centro degli interessi culturali del re, d'altra parte, erano soprattutto la letteratura, il teatro, la musica, tanto che nel 1786 egli fondò, sul modello dell'Acadèmie Française, l'Accademia di Svezia, la prestigiosa istituzione che ogni anno assegna il Nobel della letteratura. Gustavo stesso avrebbe invece potuto concorrere al premio IG-Nobel: nel 1771, al fine di verificare se il caffè e il tè fossero dannosi alla salute, promosse un esperimento utilizzando come cavie due gemelli monozigoti. Si trattava di due delinquenti condannati a morte; la pena fu commutata all'ergastolo, con l'obbligo per uno di bere ogni giorno tre tazze di tè, per l'altro tre tazze di caffè. L'esperimento fu seguito da due medici; il primo a morire fu il bevitore di tè (nel 1792, a 83 anni), ma lo avevano già preceduto entrambi i medici e lo stesso re, morto, come si è ricordato all'inizio, in seguito a un attentato durante un ballo in maschera. Approfondimenti sulla sua vita nella biografia. La regale Gustavia Il genere dedicato da Linneo al suo re è indubbiamente degno di un sovrano. Gustavia, rappresentante della piccola famiglia delle Lecythidaceae, comprende una quarantina di specie di alberi e arbusti tropicali, endemici del centro e sud America. Bastano i nomi assegnati ad alcuni generi per evocarne la bellezza fastosa: Gustavia augusta, G. speciosa, G. superba... A renderli spettacolari sono i grandi fiori con una vistosa corolla dai petali carnosi con al centro una corona di stami; la forma ricorda il loto, tanto da aver guadagnato alla Gustavia il nome inglese di Heaven Lotus tree, "albero di loto del Paradiso". I fiori emanano un profumo dolce e delicato; delicatissimi anche i colori, che vanno dal bianco appena toccato di rosa al rosa carico. Curioso è anche il portamento della pianta, con un ciuffo di foglie sulla cima dell'unico tronco o, nella piante mature, dei pochi tronchi, tanto che da lontano possono ricordare una palma. Molte specie di Gustavia sono endemismi di piccole aree delle foreste tropicali umide o aride e a causa della fragilità degli ecosistemi in cui vivono sono a rischio; tuttavia alcune, in particolare la più nota G. superba, sono abbondanti nelle foreste secondarie, da Panama all'Ecuador. Per la bellezza delle fioriture, inoltre, sono state introdotte come piante ornamentali in altre zone tropicali, soprattutto in Asia e Oceania. Altre informazioni nella scheda.
1 Comment
|
Se cerchi una persona o una pianta, digita il nome nella casella di ricerca. E se ancora non ci sono, richiedili in Contatti.
CimbalariaAppassionata da sempre di piante e giardini, mi incuriosiscono gli strani nomi delle piante. Un numero non piccolo di nomi generici sono stati creati in onore dei personaggi più diversi. Vorrei condividere qui le loro storie e quelle delle piante cui sono legati. Archivi
September 2024
Categorie
All
|