Capita che generi di una certa importanza, orticola o economica, portino il nome di un personaggio poco noto o addirittura quasi dimenticato. E' senza dubbio il caso di Kohleria, uno dei più belli ed ammirati della famiglia Gesneriaceae, dedicato da Regel, insieme ad altri cinque con ben più illustri dedicatari, all'oscuro Johann Michael Kohler, professore al Seminario di Zurigo e autore di testi di agronomia. Una dedica forse dovuta all'amicizia, o almeno alla frequentazione di ambienti comuni. Kohler, chi era costui? Fin dal 1817, quando Bowie e Cunningham spedirono a Kew i primi esemplari di Sinningia, l'interesse per le Gesneriaceae dell'America tropicale non fece che crescere. Erano bellissime, esotiche, non troppo difficili da moltiplicare e coltivare; così, grazie ai cacciatori di piante inviati in Centro e Sud America, gli arrivi si moltiplicarono, insieme a una certa confusione di nomi. Tra i botanici che si interessarono con una certa continuità alla loro classificazione va annoverato Eduard Regel cui si deve la creazione di diversi nuovi generi; nel 1847, quando era capo giardiniere dell'orto botanico di Zurigo, ne creò in una volta sola ben sei, pubblicandoli succintamente nell'Index seminum del giardino e più ampiamente qualche mese dopo nell'articolo "Über die Gattugen der Gesneerien", pubblicato sul Botanische Zeitung del 1848; si tratta, nell'ordine, di Rechsteineria, Moussonia, Naegelia, Koellikeria, Kohleria, Locheria, tutti, come specifica lo stesso Regel, dedicati "esclusivamente a naturalisti svizzeri, perché anche la famiglia porta il nome di uno di essi". Oggi solo due rimangono validi, Moussonia e Kohleria. Regel, forse memore delle versatile personalità di Gessner, scelse non solo botanici, ma naturalisti impegnati in vari campi delle scienze naturali, alcuni dei quali decisamente illustri. Il nome oggi di maggior rilievo è quello del medico, anatomista e fisiologo Rudolf Albert von Koelliker (1817-1905), patriarca della biologia ottocentesca, fondatore della moderna istologia sistematica, autore di scoperte fondamentali nel campo dell'anatomia e della fisiologia animale e umana; anche se alcune pubblicazioni risalgono già agli anni '40, erano allori al di là da venire; all'epoca insegnava anatomia e fisiologia all'università di Zurigo e Regel lo menziona come autore di una lista delle piante spontanee della regione di Zurigo. Anche Albert Mousson (1805-1890), che Regel ricorda come presidente dell'Unione dei naturalisti, insegnava all'Università di Zurigo, dove era docente di fisica; glaciologo e meteorologo, è noto soprattutto come malacologo, cui si deve la descrizione di 450 nuove specie. Il terzo docente dell'ateneo zurighese Carl Nägeli (1817-1891) era certo il più vicino a Regel; in primo luogo era un illustre botanico, autore di ricerche di citologia e fisiologia vegetale, sulla struttura del protoplasma, sulla teoria dell'ereditarietà; in secondo luogo, nel 1843, insieme allo stesso Regel e al direttore dell'orto botanico Oswald Heer, aveva fondato l'Associazione svizzera di agricoltura e orticoltura. Grande esperto del genere Hieracium, è anche noto per aver involontariamente scoraggiato le ricerche di Mendel: entrato in corrispondenza con l'abate boemo, di cui fu l'unico ad apprezzare l'opera, gli suggerì di estendere i suoi esperimenti a questo genere, singolare per il gran numero di varietà e forme; purtroppo tanto lui quanto Mendel ignoravano che la maggior parte di esse si riproducono senza fecondazione; così il suggerimento si rivelò controproducente. Anche il medico Hans Locher-Balber (1797-1873), che Regel cita semplicemente come Dr. Locher, veniva dalle file dell'ateneo zurighese, dove insegnava medicina e di cui fu anche decano; inoltre era il direttore dell'ospedale universitario. Era invece una celebrità locale Johann Konrad Rechsteiner (1797-1858), che Regel ricorda solamente come "parroco di Eichberg"; pastore riformato, oltre che occuparsi attivamente del miglioramento del sistema scolastico, era un attento studioso della flora locale nonché collezionista di minerali, fossili e conchiglie; corrispondeva e scambiava piante con molti botanici e il suo erbario di 12.000 esemplari era considerato uno dei più completi del paese. Oggi le sue collezioni sono custodite al Museo di storia naturale di San Gallo. Rimane uno solo nome e, guarda caso, è il carneade del gruppo: Johann Michael Kohler (1812-1884) non era professore universitario, ma, come ci informa lo stesso Regel, lettore di scienze naturali alla scuola cantonale, nota anche come seminario; solo molti anni dopo sarebbe diventato professore titolare. Né, all'epoca, aveva ancora pubblicato nulla. Quali meriti l'avranno fatto inserire in questo parterre de rois? Forse era amico di Regel, certo lo frequentava; anche lui era tra i soci fondatori dell'Associazione svizzera di agricoltura e orticoltura e forse collaborò come redattore alla rivista dell'associazione, Schweizerische Zeitschrift für Land- und Gartenbau (1843-1845), anche se non vi compaiono articoli a sua firma. Tutte le sue pubblicazioni sono successive; è del 1851, per incarico dell'Unione agricola cantonale di Zurigo, Landwirthschaftliche Beschreibung der Gemeinden Dettenriedt, Höngg, Thalweil-Oberrieden, Uitikon, Wangen, Weyach ("Descrizione agricola dei comuni Dettenriedt, Höngg, Thalweil-Oberrieden, Uitikon, Wangen, Weyach"), un'inchiesta sulla situazione dell'agricoltura e delle proprietà agricole, in cui, tra l'altro, mettendo a confronto la situazione svizzera con quella statunitense, lamenta l'estremo frazionamento delle proprietà, che si suddividevano sempre più ad ogni generazione. Dal 1850 al 1856 fu redattore della rivista dell'associazione agricola svizzera, nata da una scissione della vecchia associazione fondata con Regel. Solo nel 1873 divenne professore titolare con incarico di insegnamento di orticoltura, frutticoltura e viticoltura, mantenendolo fino alla morte nel 1884; era soprattutto un esperto dei due ultimi settori, come possiamo vedere dalle due opere pubblicate nella maturità, Die wichtigsten Kernobstsorten des Kantons Zürich (Zürich 1864), ovvero "Le più importanti varietà di pomacee del cantone di Zurigo", interessante soprattutto per la descrizione di una varietà locale di pero, detta Kalchbühler o Chalchbüeler, molto fruttifera ma con frutti piccoli utilizzati soprattutto per il sidro, e Der Weinbau und die Weinbehandlung (Aarau 1878), ovvero "Viticoltura e trattamento del vino". Kohleria, spettacolo tropicale Com'è, come non è, il buon agronomo svizzero Kohler si è trovato a fare da padrino a uno dei più amati generi della famiglia Gesneriaceae, dove le bellezze certo non mancano. Kohleria Regel comprende 22-24 specie, distribuite lungo la Cordigliera occidentale, dal Messico meridionale al Perù, in Venezuela, Trinidad e le Guyane, con centro di diversità in Colombia, in ambienti che vanno dalle foreste tropicali a bassa quota alle foreste nubilose d'altura, tanto in zone aperte in pieno sole, quanto nel sottobosco con luce filtrata. Di conseguenza, presenta una grande varietà morfologica, comprendendo erbacee perenni, suffrutici, arbusti, di portamento ora eretto, ora prostrato. Hanno radici rizomatose e scagliose e diverse specie vanno in dormienza in inverno; gli steli e il fogliame sono in genere vellutati e i fiori brillantemente colorati, soprattutto rossi, con macchie o marcature in colori contrastanti. Solitamente sono di piccole dimensioni, con strette corolle tubolari e lobi da appena accennati a ampi e arrotondati, e sono impollinati dai colibrì; fanno eccezione K. allenii e K. tigiridia (una delle specie trasferite da Capanea) che hanno fiori a coppa aperta impollinati da pipistrelli. La prima specie a essere descritta fu K. tubiflora, raccolta a Panama e descritta nel 1801 da Cavanilles come Gesneria tubiflora; all'epoca, infatti, erano stati determinati solo pochi generi della famiglia, in cui venivano inserite via via le nuove specie. Nel 1818, Kunth descrisse altre sei specie, sempre come Gesneria, tra cui K. hirsuta, la specie su cui si basò Regel per creare il nuovo genere nel 1847. Nel frattempo gli arrivi si erano moltiplicati, e, con il loro aspetto indubbiamente esotico, la grande variazione di colori, divennero piuttosto popolari nelle serre vittoriane, frequentemente ritratte nelle riviste di giardinaggio come il Curtis's Botanical Magazine, con un gran guazzabuglio di nomi; infatti, non solo furono assegnate a vari generi della famiglia (oltre a Gesneria, Achimenes, Isoloma, Sciadocalyx eTydaea), ma non di rado la stessa specie fu descritta più volte con nomi diversi, a causa della grande variabilità e della facilità di produrre ibridi naturali. Varietà e ibridi facevano la gioia di appassionati e giardinieri, e le riviste dell'epoca facevano a gare a riprodurli, ma purtroppo di loro quasi sempre rimangono solo le immagini; uno dei pochi vecchi ibridi sopravvissuti potrebbe essere 'Longwood', riscoperta in un orto botanico e reintrodotta dai Longwood Gardens; alta e molto fiorifera, con fiori rosso fragola, è a sua volta uno dei genitori di molti ibridi moderni. Come molti generi di questa famiglia, anche Kohleria ha avuto una vita tassonomica travagliata, giungendo ad annoverare anche una ottantina di specie, molte delle quali sono state ridotte a sinonimi o varietà o anche trasferite ad altri generi; recentemente ha invece assorbito il genere Capanea, che pure è morfologicamente assai diverso: non si tratta infatti di erbacee terrestri, ma di epifite, prive di rizomi e con radici avventizie. Tra le specie più coltivate, troviamo la colombiana K. amabilis, piuttosto variabile e molto usata nelle ibridazioni; la varietà nominale ha fiori rosa scuro macchiati di rosso alla gola, mentre la varietà bogotensis è bicolore, con lobi superiori arancio e lobi inferiori e gola gialli picchettati di rosso. Proviene da un'area che va dall'Ecuador a Trinidad K. hirsuta, con foglie vellutate verde medio e fiori tubolari rosso aranciato; la varietà nominale, anche nota con il sinonimo K. eriantha, ha foglie verde intenso con margini rossi. Proviene invece dalle foreste pluviali della Colombia K. warszewiczii (sin. K. digitaliflora), con fiori raggruppati a grappolo, tubo molto peloso rosa confetto e lobi gialli macchiettati di viola. L'interesse degli ibridatori si è riacceso nella seconda metà del Novecento. Uno dei primi nuovi ibridi è stato 'Connecticut Bell' (K. amabilis x K. eriantha), introdotto nel 1971, con grappoli di media altezza e fiori con stretto tubo rosso, lobi superiori rosa fucsia, lobi inferiori e gola da rosa chiaro a bianco, con linee di puntinature rosse. Da allora gli ibridi si sono moltiplicati; ne potete ammirare un'ampia selezione in questa pagina.
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CimbalariaAppassionata da sempre di piante e giardini, mi incuriosiscono gli strani nomi delle piante. Un numero non piccolo di nomi generici sono stati creati in onore dei personaggi più diversi. Vorrei condividere qui le loro storie e quelle delle piante cui sono legati. Archivi
September 2024
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