Come i tre moschettieri in realtà erano quattro, così i sette fondatori della Horticultural Society erano otto. Il d'Artagnan della situazione fu Thomas Andrew Knight, escluso per una ripicca dalla fondazione vera e propria, ma ben presto accolto come ottavo socio, quindi presidente della Society per quasi trent'anni. La persona giusta al posto giusto: pioniere degli studi di fisiologia vegetale, ma sempre attento alla loro applicazione pratica in orticoltura,scrisse lo statuto della HS e ne determinò il successo. Arriva dagli antipodi il genere che lo ricorda, il neozelandese Knightia. ![]() La fisiologia vegetale e le sue applicazioni pratiche Quando, dopo l'appello di Wedgwood e l'assenso di Banks, Forsyth (se ne è parlato in questo post) incominciò a prendere i contatti che avrebbero portato alla nascita della Horticultural Society of London, futura Royal Horticultural Society, escluse a priori Thomas Andrew Knight (come Knight stesso riferì in una delle sue numerosissime lettere a Banks): lo considerava un nemico personale per aver osato sollevare dubbi sul suo miracoloso mastice. Ma poco dopo la riunione inaugurale del 4 marzo 1804, Forsyth morì; caduto ogni ostacolo, all'inizio del 1805 Knight fu finalmente accolto nella Society, su proposta di Banks che anzi gli chiese di scrivere un Prospectus che ne sintetizzasse gli obettivi. Nel 1811, alla morte del primo presidente, lord Darthmouth, Knight divenne il secondo presidente della Society, incarico che sostenne per 27 anni, cioè fino alla morte, avvenuta nel 1838. Dopo aver ereditato nel 1786 la vasta tenuta di Elton Hall, Knight aveva incominciato a interessarsi di orticultura e di fisiologia vegetale da autodidatta (anzi, finché Banks non lo convinse del contrario, preferiva non leggere gli scritti di altri scienziati, affidandosi unicamente allo studio sperimentale). Nei frutteti a lungo trascurati trovò alberi vecchi e malati; scoprì che, anche innestandoli con marze vigorose, i problemi permanevano. L'unica soluzione, pensò, era partire dai semi. Fu così che scoprì che i semi della stessa pianta producevano semenzali con caratteristiche diversissime tra loro. Incominciò così a incrociare volutamente alberi da frutto e piante orticole, allo scopo di creare nuove varietà più vigorose e fruttifere. Spirito indagatore, non si fermò alle applicazioni pratiche, ma volle capire meglio il funzionamento delle piante, indagandone la morfologia, l'anatomia, i processi fisiologici. Studiò il meccanismo della discesa e della salita della linfa; la natura e la funzione del cambio; l'influsso della gravità: perché le radici vanno verso il basso e i rami verso l'alto? C'entra la gravità? Per capirlo, inventò un disco verticale rotante, mosso costantemente da una corrente d'acqua, su cui dispose dei semi: quando i semi incomincirono a germinare, notò che i germogli si disponevano orizzontalmente verso il centro della ruota, in direzione della forza centripeta, mentre le radici si disponevano verso l'esterno, in direzione della forza centrifuga. Grazie a questo esperimento, Knight scoprì quello che oggi chiamiamo geotropismo, ovvero la capacità degli organi vegetali di crescere orientandosi in base alla forza di gravità (geotropismo positivo, verso il basso, per organi come le radici; negativo, verso l'alto, per organi come i fusti e i rami). La macchina da lui inventata, con molti perfezionamenti, è oggi detta clinostato. Altrettanto importanti furono i suoi esperimenti sull'ibridazione. Proprio come avrebbe fatto mezzo secolo dopo Mendel, incominciò a lavorare sui piselli, incrociando tra loro piselli verdi e gialli, con petali bianchi e porpora. Non avvalendosi di metodi quantitativi, a differenza di Mendel (che lesse i suoi lavori e ne ricevette l'impulso alle proprie ricerche), non giunse alla formulazione di leggi, ma intuì alcuni meccanismi fondamentali: la dominanza, la recessività, il vigore degli ibridi. L'obiettivo fondamentale delle ricerche di Knight era il miglioramento dell'orticoltura e della frutticoltura britanniche, tanto più in un periodo di guerre (nel frattempo era iniziato l'interminabile ciclo di guerre contro la Francia rivoluzionaria, poi contro Napoleone, che impegnò la Gran Bretagna, pur con tregue più o meno lunghe, dal 1793 al 1815). L'attenzione, da una parte, alla conoscenza scientificamente fondata della fisiologia vegetale, dall'altra all'applicazione pratica e alla diffusione delle conoscenze presso giardinieri e orticultori, lo fanno considerare il padre dell'orticoltura britannica. Nel campo della frutticoltura, attraverso la selezione e centinaia di incroci, produsse numerose nuove cultivar migliorate sia di piante da frutto (mele, pere, ciliegie, nettarine, prugne, fragole e ribes) sia di ortaggi (piselli, cavoli, patate). Migliorò le tecniche di coltivazione, l'uso delle serre, studiò le cause delle principali malattie e metodi per accrescere la rusticità, la resistenza alle malattie, la produzione precoce. Promosse l'introduzione di specie esotiche (avocado, mango, ananas, sapote). ![]() Una presidenza incisiva Knight viveva nella sua tenuta nello Hertfordshire (nel 1809 era entrato in possesso di una vastissima proprietà, a Downton Castle, più di 10.000 acri dove poté continuare i suoi esperimenti su vasta scala, creando anche grandi serre), lontano dagli ambienti scientifici. Fu ancora una volta Banks - con il quale intrattenne per molti anni un voluminoso carteggio - a convincerlo a uscire dall'isolamento, presentando i suoi contributi alla Royal Society. Nel 1797 uscì il primo libro di Knight, Treatise on the Culture of the Apple and Pear, and on the Manufacture of Cider and Perry, un testo importante più volte ristampato, con il quale egli incoraggiava i proprietari terrieri, i vivaisti e i semplici appassionati ad applicare le sue scoperte e a coltivare le nuove, più vigorose varietà. Nel 1809, fu seguito da Pomona Herfordensis, arricchito da splendide illustrazioni: un libro bellissimo, oggi raro, perché le tavole sono così belle che spesso sono state tagliate e utilizzate come stampe. I suoi contributi, letti dapprima durante le sedute della Royal Society e della Horticultural Society, quindi pubblicati nelle Transactions di entrambe le istituzioni, sono centinaia. Come si è anticipato, nel 1805 divenne membro della Horticultural Society e su richiesta di Banks stese un succinto Prospectus, in cui divideva l'orticultura - e il campo d'azione della società - in due settori: da una parte, la coltivazione di piante ornamentali (insomma, il giardinaggio); dall'altra quella di piante utili. Fissando come compito principale della Società "l'incoraggiamento e il miglioramento della scienza, dell'arte e della pratica dell'orticultura in tutti i suoi rami", Knight vi sottolienava quel legame tra ricerca scientifica e avanzamento pratico dell'agricoltura che aveva improntato tutta la sua vita. La presidenza di Knight segnò una tappa importante nella vita della neonata società. Sul modello della Royal Society, inizalmente l'attività dell'Horticultural Sociey of London si era incentrata intorno a otto incontri annuali, durante i quali venivano letti i contributi dei soci, che vertevano per lo più sulle piante da frutto e da orto (il giardinaggio era decisamente in secondo piano). Nel 1807 incominciarono a uscire a stampa sul bollettino, Transactions of Horticultural Society, accompagnati da tavole a colori. Knight introdusse molte novità. Nel 1817, propose di creare un giardino sperimentale dove si potessero mettere alla prova nuove tecniche, specie esotiche di recente introduzione, nuove varietà; a questo scopo nel 1818, venne acquisita una piccola proprietà a Kensington; rivelatosi presto troppo piccola, nel 1822 fu sostituita da un terreno di 33 acri a Chiswick (ancora oggi condotto dalla RHS, il più antico dei suoi sei giardini). I giardini di Chiswick comprendevano un arboretum, che includeva un prato all'inglese e bordure fiorite; un frutteto con un'importante collezione di piante da frutto; serre e cassoni. Nelle stanze della Società si iniziarono a esporre le più interessanti novità. Nacque poi l'idea di premiare con una medaglia chi introducesse miglioramenti nell'agricoltura; si trattava di grandi medaglie, assegnate a poche persone per meriti speciali. Nel 1820, poco dopo la morte di Banks, venne istituito un secondo tipo di medaglie, di piccole dimensioni, per premiare chi si era distinto per le novità presentate nelle mostre annuali della società: la Banksian medal, con sul recto un profilo di Banks, sul verso il nome del premiato, l'anno, il motivo del riconoscimento. Oggi viene assegnata a chi in quell'anno ha ottenuto un maggior numero di punti nelle tre classi (frutti, fiori, ortaggi) delle mostre locali della RHS. Nel 1835, proprio in onore di Knight, venne istituito un terzo tipo di mediaglia, Knightian medal, di dimensioni intermedie. Altri tipi si aggiungeranno nei decenni successivi. La creazione dei giardini di Chiswick aveva comportato grandi spese e il bilancio della società andò in rosso. Nacque così l'idea di organizzare "feste floreali", da tenere nei giardini di Chiswick, aperte al pubblico dietro pagamento di un biglietto d'ingresso che coprisse anche le spese della coniazione delle medaglie. Fino ad allora, le novità venivano esposte al chiuso, nelle stanze della Società, dove erano ammessi solo i soci. La prima festa si inaugurò il 23 luglio 1827; fu un grande successo che aprì la tradizione delle esposizioni della RHS, che ha trovato il suo culmine nel celebrato Chelsea Flower Show. Con questa iniziativa, la società usciva dal ristretto cerchio dei grandi proprietari terrieri, dei ricercatori e dei professionisti, e si allargava al vasto pubblico degli appassionati. Presidente attivo e energico, Knight continuò tuttavia a risiedere nelle sue proprietà nell'Hertfordshire, da dove si spostava a Londra in carrozza per partecipare alle riunioni. Si racconta che durante uno di questi lunghi viaggi, nell'inverno del 1838 - all'epoca aveva 79 anni - contraesse un'infreddatura che lo portò alla morte nel maggio di quell'anno. Una sintesi della sua vita nella sezione biografie. ![]() Knightia, albero degli antipodi Il genere Knightia fu creato nel 1810 da Robert Brown nell'ambito del suo importante studio sulle Proteaceae, con la seguente motivazione: "Questo genere, che fu scoperto da sir Joseph Banks, è stato, con la sua approvazione, battezzato in onore del suo amico Thomas Andrew Knight, autore di tanti importanti saggi sulla fisiologia vegetale, pubblicati nei Philosophical Transactions". Brown vi assegnò una sola specie, la neozelandese K. excelsa. Più tardi, vennero aggiunte due specie della Nuova Caledonia, K. strobilina e K. deplanchei. Nel 1975 entrambe sono state trasferite nel genere Eucarpha. Dunque, come alle origini, Knightia è tornato ad essere un genere monospecifico, ristretto alla sola K. excelsa, un albero sempreverde endemico della Nuova Zelanda, dove è noto con il nome di rewarewa; è un grande albero, alto fino a 30 metri, che vive nelle foreste a bassa altitudine dell'isola del Nord e nel Marborough Sound dell'isola del Sud. Di portamento colonnare, ha foglie oblunghe, coriacee, con margini seghettati, coperte di un tomento rossastro deciduo; i fiori, raccolti in racemi lunghi fino a 10 cm, rossi, tubolari, sono coperti da una peluria vellutata rosso mattone. Ricchissimi di nettare, attraggono, oltre alle api ( i loro impollinatori), anche piccoli uccelli. E' una specie molto decorativa, ma scarsamente rustica. Qualche approfondimento nella scheda.
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Grandi, succose, belle, benché meno saporite e profumate di quelle selvatiche, le fragole coltivate rallegrano le nostre tavole e si trasformano in dolci golosi. Così come le conosciamo, sono un'acquisizione recente, il frutto di un'ibridazione casuale di specie che in natura vivono ai due capi del continente americano. E per farle incontrare sono stati necessari un esploratore, Jacques Cartier, una spia, Amédée-François Frézier, un botanico-coltivatore, Antoine-Nicolas Duchesne. E in questa storia c'è anche una parente povera e indesiderata, la Duchesnea indica. ![]() Fragole bianche, fragole rosse e fragoloni Alla corte del Re Sole avviene una rivoluzione del gusto: banditi i piatti rinascimentali sovraccarichi di spezie, la parola d'ordine è ora semplicità. Diventano di moda i legumi, non più camuffati in complicati pasticci, ma serviti al dente, restituiti al loro gusto naturale. Il Potager du roi, gestito da un genio dell'orticultura, il direttore degli orti e dei frutteti reali Jean-Baptiste de la Quintinie, rifornisce la tavola di Versailles con le più deliziose primizie. Furoreggiano i piselli (oggetto di una mania su cui ironizza Mme de Sevigné) e le fragole, servite fuori stagione grazie ai metodi rivoluzionari messi a punto dal maestro giardiniere. Il re adorava questi piccoli frutti profumati, con disapprovazione del suo medico Fagon che li riteneva nocivi allo stomaco. Le fragole coltivate nelle aiuole di Versailles erano le nostre fragoline di bosco Fragaria vesca, probabilmente anche Fragaria moschata; forse già un secolo prima era arrivata in Europa anche Fragaria virginiana, che forse fu portata dal navigatore Cartier, specie molto amata per il fine profumo. Nel 1712 l'ingegnere militare Amédée-François Frézier viene inviato in Sud America per una missione di spionaggio; mentre si trova in Cile nota che in quel paese viene venduta e coltivata una fragola bianca, molto più grande di quelle europee, anche se meno gustosa e profumata. Conoscendo la passione del re, prima di partire se ne procura alcune piante e riesce a farne sopravvivere cinque, lesinando a se stesso l'acqua dolce tanto preziosa per le piantine durante il lungo viaggio oceanico. Rientrato in Francia nell'agosto del 1714 fa giusto in tempo a presentare il suo omaggio al re, che morirà un anno dopo. Anche se a questo punto le leggende incominciano a moltiplicarsi, sappiamo di certo che "la bianca del Cile" - come viene chiamata, per noi Fragaria chiloensis - oltre che al Potager du Roi approderà al Jardin de Plantes e in Bretagna, a Plougastel. Qui trova condizioni ideali e incomincia fruttificare; invece le "parigine" si riveleranno sterili. Ma a questo punto entra in scena in nostro eroe, Antoine-Nicolas Duchesne. Figlio del Prevosto agli edifici reali, fin da bambino ha potuto frequentare i giardini del re e ha sviluppato una grande passione per la botanica e l'orticultura. Egli nota che le piantine di Fragaria chiloensis coltivate vicino a F. virginiana, fruttificano: infatti si trattava di esemplari femminili privi di stami che hanno bisogno di essere fecondati dal polline di altre piante. L'incrocio tra le due varietà - nota Duchesne - dà vita a un ibrido che battezzerà Fragaria x ananassa (per il profumo che ricorda vagamente l'ananas) che deriva il gusto e il profumo da F. virginiana e la grandezza da F. chiloensis. Insomma, è nato il fragolone coltivato, da cui deriveranno tutte le attuali cultivar orticole. Duchesne - egli stesso si definirà botanico-colivatore - differentemente dai suoi contemporanei univa una solida preparazione teorica (era allievo di Bernard Jussieu, uno degli esponenti di questa importante famiglia di botanici del Jardin des Plantes) alla propensione alla sperimentazione; tenta dunque diversi esperimenti di ibridazione e di semina; tra l'altro nota che nelle fragolaie del Jardin des Plantes c'è una fragola strana: anziché tre foglioline, ne ha una sola. Prova a seminarla, e nota che la caratteristica è mantenuta dalla discendenza. Invia un esemplare a Linneo che la battezza F. monyphylla e la considera una nuova specie. Duchesne invece è il primo a capire che la pianta è il frutto di una mutazione e rompe quello che era ancora un tabù della scienza: che le specie fossero immutabili. E' anche il primo a distinguere (pur con qualche imprecisione) tra specie e varietà. A soli 19 anni, il geniale giovanotto scrive Histoire naturelle des fraisiers, in cui descrive con accuratezza le diverse specie e varietà delle fragole e arriva a disegnare un loro albero genealogico. Si capisce così perché il libro di Duchesne abbia intercettato l'attenzione di Darwin. Per altre informazioni su Duchesne e sul suo contributo alla botanica e all'orticoltura, leggetene la biografia. ![]() Da Duchesne alla Duchesnea All'inizio dell'Ottocento, in Asia vengono individuate delle Rosacaee affini alle fragole, che alcuni botanici assegnano al genere Fragaria, altri al genere Potentilla. James Edward Smith, presidente della Linnean Society di Londra nel 1810 le attribuisce a un nuovo genere, che denomina Duchesnea in onore di Antoine Nicolas, con la seguente motivazione: “Dando il nome a questo nuovo genere voglio commemorare i meriti di Mr. Duchesne autore della Histoire naturelle des Fraisiers in cui le varietà di fragole sono così accuratamente descritte e i sinonimi così ben illustrati che non riesco a immaginare perché non abbia suscitato maggiore attenzione in Linneo”. Così, con una certa ironia, quel grandissimo esperto di fragole è onorato dal nome di una pianta che, a causa dei frutti belli e invitanti ma totalmente insapori, è chiamata volgarmente con nomi come "fragola dei cani" "fragola matta" "finta fragola". E, colmo dei colmi, rischia di perdere anche questo piccolo omaggio, visto che le ricerche più recenti, basate sul DNA, declassano la Duchesnea a sottogenere della Potentilla. Originaria dell'Asia, la specie più nota Duchesnea indica è stata introdotta come pianta ornamentale in Europa e America, ma se n'è ben presto fuggita dai giardini per diventare un'infestante di cui - in alcuni paesi, come il Belgio - è addirittura vietata la coltivazione. Per quanto riguarda l'Italia - la notizia è riportata da Wikipedia ma non ho potuto riscontrarla - sarebbe stata introdotta come curiosità nell'Orto botanico di Torino e da lì avrebbe colonizzato la penisola. Nel mio giardino cresce rigogliosa, abbiamo un patto di non belligeranza e - vi assicuro - con qualche accorgimento la si può far stare al suo posto. Altre informazioni sul genere Duchesnea nella scheda. |
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CimbalariaAppassionata da sempre di piante e giardini, mi incuriosiscono gli strani nomi delle piante. Un numero non piccolo di nomi generici sono stati creati in onore dei personaggi più diversi. Vorrei condividere qui le loro storie e quelle delle piante cui sono legati. Archivi
Febbraio 2019
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