Ludwig von WeldenFranz Ludwig von Welden (1780-1853) nacque a Laupheim nel Württemberg in una nobile famiglia. Dopo aver studiato legge all'Università di Würzburg, nel 1798 entrò nel reggimento di fanteria di Würzburg come cadetto e tra il 1799 e il 1800 prese parte alle campagne delle guerre di coalizione contro la Francia con il grado di tenente. Nel 1802 entrò al servizio dell'Austria; nel 1804, con il grado di capitano, fu assegnato allo stato maggiore. Nella campagna del 1805 si segnalò in diverse azioni e fu ferito. Fu assegnato ad Ulm, dove venne incaricato di trasportare a Vienna l'archivio di guerra; nella capitale austriaca, fu assegnato al servizio topografico e incaricato di cartografare l'area intorno alla città. Appassionatisi di botanica, incominciò a frequentare l'ambiente dei botanici viennesi.
Nel 1809 fu catturato dai francesi all'assedio di Ratisbona, ma poco dopo fu liberato in seguito a uno scambio di prigionieri. Si segnalò alla battaglia di Aspern del 21 maggio, in seguito alla quale fu decorato e promosso maggiore. Durante la campagna del 1812, fu assegnato allo stato maggiore del principe Schwarzenberg. Promosso tenente colonnello, tra il 1813 e il 1815, prese parte alle campagne in Italia; grazie alla sua conoscenza delle montagne, poté distinguersi in Svizzera durante la ritirata francese con la ricognizione delle montagne del Giura e l'occupazione dei passi di Lesrousses e Fosilles; nel 1815 divenne colonnello. Tornata la pace, diresse l'ufficio topografico; tra il 1821 e il 1824, come capo dello Stato maggiore nel nord Italia, fu incaricato di reprimere i moti in Piemonte. Diresse quindi la ricognizione topografica dell'arco alpino tra i massicci del Bianco e del Rosa. Nel corso di questa attività di rilevamento, fu il primo a scalare Ludwigshöhe (1822). I risultati della ricognizione furono pubblicati a sue spese nella monografia Il Monte Rosa. Schizzo topografico e naturalistico, che comprende anche una rassegna della flora del massiccio. In questo periodo, iniziò a collaborare attivamente con la Società botanica di Ratisbona, pubblicando numerosi articoli su Flora oder botanische Zeitung. Sempre nel 1824 visitò Napoli e la Sicilia, entrando in contatto con Tenore e finanziò la pubblicazione sulle piante dalmate raccolte da Portenschlag, Enumeratio plantarum in Dalmatia lectarum. L’anno successivo intraprese una spedizione botanica nelle Alpi attraverso Stiria, Tirolo e Svizzera. Nel 1828, con il grado di maggiore generale, fu inviato in Dalmazia, dove rimase tre anni. A Zara fece costruire attorno alla cittadella un giardino pubblico aperto sia ai militari sia ai civili; esplorò attivamente la flora della penisola balcanica, spingendosi anche in Montenegro e in Albania. Servì poi a Budweis e Magonza. Tra il 1832 e il 1838 fu inviato a Francoforte come agente presso la Commissione centrale militare del Bundestag; risale a questo periodo la collaborazione con Reichenbachm cui inviò diversi esemplari per Flora germanica. Nel 1838 gli fu assegnato il comando del reggimento di Graz, dove intraprese la trasformazione del Monte del castello in giardino paesaggistico. Nel 1843 fu nominato comandante militare del Tirolo, e come tale assicurò i collegamenti tra l'Austria e l'esercito di Radetzky. In maggio, come comandante delle riserve, costrinse Treviso alla resa. quindi partecipò al blocco di Venezia. Condusse azioni contro gli insorti a Padova, Ferrara, Bologna. Decorato con la Croce dell'Ordine di Maria Teresa, a settembre fu nominato governatore civile e militare della Dalmazia, ma a dicembre venne inviato a Vienna con lo stesso incarico, per far fonte all'insurrezione della capitale. Nel 1849 quindi inviato in Ungheria per reprimere l'insurrezione, incarico da cui fu rimosso dopo poche settimane; ad agosto riprese la carica di governatore di Vienna, che ricoprì fino al pensionamento nel 1851. Per reprimere ogni focolaio di ribellione, governò la città con il pungo di ferro, internando migliaia di cittadini nelle caserme della città e creando un sistema di polizia basato sulla delazione e lo spionaggio. Si ritirò a Graz, dove aveva creato un giardino privato ricco di essenze alpine, e qui morì nel 1853. Fu scrittore prolifico; oltre alla citata monografia sul Rosa, scrisse una parziale autobiografia (Episoden aus Meinen Leben), diversi resoconti geografici, memorie militari, oltre a numerosi articoli di botanica pubblicati su Flora. |
Fonti
Welden, Ludwig Freiherr von, https://de.wikisource.org/wiki/ADB:Welden,_Ludwig_Freiherr_von
Ludwig von Welden, https://de.wikipedia.org/wiki/Ludwig_von_Welden
Welden, Ludwig Freiherr von, https://de.wikisource.org/wiki/ADB:Welden,_Ludwig_Freiherr_von
Ludwig von Welden, https://de.wikipedia.org/wiki/Ludwig_von_Welden