Carlo AllioniCarlo Allioni (1728-1804) nacque a Torino; figlio del medico consulente del re, studiò medicina e si laureò nel 1747. Alla professione medica affiancò gli studi naturalistici, in particolare nei campi della botanica, della zoologia e dei fossili. Ai primi studi sulla flora piemontese dedicò Rariorum Pedemontii stirpium (1755) di cui inviò una copia a Linneo. Fu l'inizio della corrispondenza e della stima reciproca tra i due studiosi. Seguirono lavori sulla flora della contea di Nizza, della Sardegna e della Corsica e sui fossili piemontesi.
Nel 1758 pubblicò un trattato dedicato alle febbri miliari, che ottenne risonanza europea tanto da essere tradotto in tedesco e più volte ristampato. Importanti anche i suoi studi entomologici, Manipulus Insectorum Tauriniensium (1766). Queste opere contribuirono alla fama europea del giovane studioso piemontese, come attesta la sua nomina a membro di numerose prestigiose accademie (ricordiamo fra tutte la Royal Society di Londra, cui fu chiamato già nel 1758). A Torino mancava ancora un'istituzione di questo tipo. Rispondendo all'appello di Lagrange, Cigna e Saluzzo, Allioni fu il primo aderente della Società privata torinese, che nel 1783 divenne la Reale Accademia delle scienze; ne sarà il primo tesoriere fino al 1801. Nel 1760 venne nominato professore straordinario di Botanica all'Università di Torino; collaboratore di Donati, che sostituiva nella gestione dell'Orto botanico in occasione dei suoi viaggi, alla morte di quest'ultimo nel 1763 divenne Professore Ordinario e direttore dell'Orto botanico di Torino. Già negli anni 1760-61 ne aveva pubblicato un primo catalogo, Synopsis metodica stirpium Horti Taurinensis, in cui utilizzò per la prima volta la nomenclatura binomiale. Sotto la sua direzione, durata un quarantennio, il giardino torinese si trasformò in un'istituzione scientifica di portata europea. Per incrementare le collezioni, intrattenne fitti scambi di corrispondenza, semi, esemplari essiccati e vivi con colleghi e altri giardini botanici. Seguace di Linneo, tanto da guadagnarsi il soprannome di "Linneo piemontese", Allioni dialogò alla pari con l'illustre collega e ne ripropose il modello in una veste originale; a fini didattici, propose una classificazione semplificata, anch'essa artificiale, in dodici classi (anziché 24), le prime undici basate sul numero e la disposizione dei petali, l'ultima rappresentata dalle piante senza fiore. Il suo capolavoro Flora Pedemontana, sive enumeratio methodica stirpium indigenarum Pedemontii (1785), in due volumi di testo e un volume di tavole disegnate da Francesco Peiroleri, completata nel 1789 da Auctarium ad Floram Pedemontanam cum notis et emendationibus, è uno studio sistematico e completo della flora della regione piemontese, basati su un assiduo lavoro trentennale di esplorazione, raccolta, studio. La salute sempre più precaria (tra l'altro, dal 1785 perse quasi totalmente la vista) lo costrinse ad abbandonare l'insegnamento; mantenne però la direzione dell'Orto botanico e del Museo. Morì a Torino nel 1804. Ad Allioni è stato dedicato il Giardino Fenologico Carlo Allioni di Moncalieri; per saperne di più visita la pagina. |
Fonti
http://www.ortobotanico.unito.it/website/wp-content/uploads/2013/05/Orto-storia.pdf
Allioni Carlo, in Dizionario biografico degli italiani, Vol, 2, Istituto dell'Enciclopedia italiana, 1960
Carlo Allioni, in Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Allioni
http://www.ortobotanico.unito.it/website/wp-content/uploads/2013/05/Orto-storia.pdf
Allioni Carlo, in Dizionario biografico degli italiani, Vol, 2, Istituto dell'Enciclopedia italiana, 1960
Carlo Allioni, in Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Allioni