TulbaghiaTulbaghia L. C. von Linnaeus, Mantissa Plantarum Altera, 148, 223 (1771) Tulbaghia è un genere di Amaryllidacaee, che comprende circa 28 specie di erbacee bulbose o rizomatose, da sempreverdi a decidue, endemiche del Sud Africa, in particolare della provincia del Capo orientale; sono presenti in una varietà di habitat (da aridi a semi paludosi, soprattutto praterie rocciose e bordi di corsi d'acqua) e la maggior parte ricorre nell'area con piogge estive. Hanno strette foglie lineari, che seccano durante la stagione secca, caratterizzate da un penetrante odore di aglio, dovuti alla presenza di vari composti volatili, in particolare marasmina. I fiori, portati su lunghi e sottili scapi e riuniti in ombrelle, sono caratterizzati dai sei tepali più o meno stretti e da una distintiva piccola corona centrale, a volte in colore contrastante. Diverse specie sono di ampia diffusione, ma altre risultano rare; tra queste ultime T. coddii, ristretta a una piccola area del distretto di Mpumalanga, in passato fortemente minacciata dalle coltivazioni; T. maritima, che cresce in aree costiere su suolo sabbioso in non più di dieci stazioni; T. sieberti, presente in sole due località del Limpopo, oltrettutto minacciate dallo sfruttamento minerario; la stessa T. violacea, nota in natura per un'unica popolazione sulle Suurberg Mountains nella Provincia del Capo orientale.
Per un approfondimento si rimanda a questa pagina della Pacific Bulb Society. Uno sguardo su...![]() Tulbaghia acutiloba Harv., vive in praterie rocciose aride del Capo orientale, fino a 1800 metri di altitudine, nella regione con piogge estive. Ha lunghe radici carnose, che ricordano un po' quelle della Clivia, e forma ciuffi di foglie lineari lunghe fino a 50 cm; i fiori, portati su scapi spesso ricurvi e raccolti in ombrelle di 2-6, sono piccoli, con calice e tepali verdastri, e corona aranciata (il colore è stato paragonato a quello della buccia dei kaki) lunga la metà dei tepali; sono dolcemente profumati, soprattutto verso sera. Fioriscono tutto l'anno, ma soprattutto dalla fine dell'inverno all'inizio dell'estate.
![]() Tulbaghia capensis L., la specie tipo, è ampiamente diffusa attorno al Capo di Buona Speranza, un'area con piogge inverali, dove cresce su pendii rocciosi, assolati e aridi. Le radici tuberose possono formare una sorta di breve caudice. Anch'essa ha strette e lunghe foglie lineari, scapi alti fino a 35 cm. Il colore dei fiori, profumati di notte, è piuttosto variabile, con tepali verdastri, bruni, porpora e corona da aranciata a rossa. Fiorisce dall'autunno alla tarda primavera.
![]() Tulbaghia leucantha Baker è una specie montana, di diffusione relativamente ampia; oltre che in Sudafrica è presente in Botswana, Zambia e Zimbabwe, dove cresce in praterie e boscaglie aperte, spesso su suolo sabbioso. Forma fitti cespi di foglie quasi simili a erba o alla nostra erba cipollina. I fiori, raccolti in ombrelle di 4-10 hanno tepali da verdastri a biancastri e corona arancio vivo. La fioritura avviene in estate. Le foglie, che odorano aglio, sono talvolta consumate come verdura.
![]() Tulbaghia simmleri Beauverd è una piccola specie estremamente decorativa, endemica del Drakenber
![]() Tulbaghia violacea Harv. è la più largamente coltivata, facilmente disponibile anche da noi. E' originario del Piccolo Karoo e del KwaZulu-Natal. Forma fitti ciuffi di foglie lineari da cui emergono scapi eretti che portano un'ombrella di fiori (fino a 20) con tepali e corona viola ametista. La fioritura si protrae per tutta l'estate. Predilige un'esposizione assolata e tollera bene l'aridità, anche se darà il meglio con qualche innaffiatura. E' la specie più rustica e può sopportare qualche grado sotto zero.
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