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Non c'è dubbio che Joseph Dalton Hooker, che sempre si firmò modestamente Hook.f., sia stato un botanico ancora più grande del padre, uno dei maggiori e più influenti dell'Ottocento. In gioventù visitò luoghi che nessun botanico aveva toccato primo di lui: le isole e i gelidi mari australi, i monti del Sikkim e dell'Assam. Rischiò di morire in un naufragio e per le sue amate piante affrontò la prigionia. Raccoglitore instancabile, arricchì i giardini e l'erbario di Kew, dove ora regnava suo padre, con migliaia e migliaia di esemplari (e anche i nostri giardini con piante meravigliose, primi tra tutti gli amati rododendri). Amico e confidente di Darwin, si batté per l'affermazione scientifica dell'evoluzionismo. Come direttore di Kew, non dovette affrontare né le tempeste e i ghiacci dell'Antartide, né i sospetti di un raja, ma l'invidia e la malvagità di un piccolo politicante da strapazzo. Affrontò anche questa battaglia con calma e razionalità, com'era nel suo carattere e nel suo stile. Lo ricordano due piccoli generi, ciascuno originario dei due mondi di cui fu esloratore: le isole dei mari meridionali e l'India. Un'avventura tra i ghiacci Il 7 luglio 1860, sette mesi dopo la pubblicazione dell'Origine delle specie di Darwin, nel Museo dell'Università di Oxford va in scena il celebre "Oxford evolution debate". Solitamente, come partecipanti più incisivi sono ricordati, da una parte, contro Darwin il vescovo Samuel Wilberforce, dall'altra, a suo favore, Thomas Henry Huxley; tuttavia l'intervento forse più convincente fu quello di Joseph Dalton Hooker, che concluse la serata. Ai suoi argomenti, Wilberfoce non trovò nulla da contrapporre: "Sam rimase zitto, non ebbe una parola da dire in risposta e la riunione fu immediatamente sciolta". Al momento del dibattito Joseph Dalton Hooker (1817-1911), figlio del direttore di Kew sir William Jackson Hooker ed egli stesso vicedirettore, era già un botanico stimatissimo, protagonista di due avventurose spezioni e autore tra l'altro di opere come Flora Anctartica, The Rhododendrons of Sikkim–Himalaya, Flora indica e Handbook of the British Flora. Nel 1865, alla morte del padre, gli sarebbe succeduto, confermandosi come figura leader della botanica non solo britannica. William Jackson Hooker e la moglie Maria Sarah Turner avevano avuto due figli, William Dawson e appunto Joseph Dalton, e tre figlie. Il maggiore era un botanico promettente; si laureò in medicina e ad appena 21 anni pubblicò il resoconto di un viaggio in Norvegia. Non godeva però di buona salute e, nella speranza di un miglioramento, si trasferì in Giamaica dove morì ventiquattrenne nel 1840. A seguire le orme del padre fu dunque il secondogenito Joseph. Si dice che abbia sviluppato un precoce interesse per la botanica, seguendo le lezioni paterne fino dall'età di sette anni. Dal padre, apprese anche l'arte del disegno, che gli sarebbe stata molto utile nei suoi viaggi. Studiò alla Glasgow High School, quindi all'università di Glasgow, laureandosi in medicina nel 1839. Fresco di laurea, entrò nel servizo medico navale e prese parte parte alla spedizione Ross in Antartico come assistente chirurgo della nave Erebus. Protrattasi per quasi quattro anni (1839-43), la spedizione, promossa dalla British Association for the Advancement of Science (BA) aveva lo scopo di esplorare i mari antartici per individuare il polo magnetico meridionale. Sotto la guida dal capitano James Clark Ross, un marinaio di grande esperienza che aveva preso parte all'individuazione del polo magnetico settentrionale e aveva percorso otto volte i mari antartici, comprendeva due navi dallo scafo irrobustito per affrontare i ghiacci, Erebus, comandata dallo stesso Ross, e Terror, comandata dal secondo Francis Crozier. Nelle stive, equipaggiamenti all'avanguardia, abiti pesanti, un piccolo gregge di pecore e viveri per tre anni, compresi barili di crauti e zuppe di verdura per prevenire lo scorbuto. Con i suoi 23 anni, Hooker era il più giovane dei 129 uomini dell'equipaggio. Il suo compito, come assistente del primo chirurgo Robert McCormick, era raccogliere esemplari zoologici e geologici; il suo "capo" era un veterano, avendo già visitato i mari meridionali come chirurgo del secondo viaggio del Beagle, quello al quale avena partecipato come "gentiluomo viaggiatore" Charles Darwin; e nella nutrita biblioteca che Hooker portò con sé c'era anche il resoconto darwiniano di quel viaggio. Le navi partirono il 30 settembre 1839 e nella loro rotta verso i mari del sud toccarono diverse isole: Madera, Tenerife, Santiago e Santa Maria nell'arcipelago di Capo Verde, l'isolotto di São Paulo e Trindade al largo del Brasile, Sant'Elena; ovunque Hooker fece raccolte di piante, incominciando ad elaborare la sua teoria sulla flora insulare. Durante la navigazione, invece, raccolse esemplari di alghe e animali marini servendosi di due reti. Le navi quindi doppiarono il Capo di Buona Speranza, entrando nell'Oceano meridionale. Sostarono brevemente nell'Île de la Possession nell'arcipelago Crozet, quindi raggiunsero le Kerguelen, dove si fermarono alcuni giorni, permettendo a Hooker di esplorare a fondo la flora: il suo bottino fu di 18 angiosperme, 35 muschi ed epatiche, 25 licheni e 51 alghe. La tappa successiva fu Hobart in Tasmania, dove giunsero nell'agosto 1840. Seguirono cinque mesi di navigazione nei mari antartici per individuare il Polo magnetico meridionale. Il giorno di Natale avvistarono il primo iceberg e il capodanno del 1841 superarono il Circolo polare antartico. Tre giorni dopo raggiunsero il limite della banchisa e, speronando il bordo del ghiaccio, riuscirono ad aprirsi un varco e a proseguire una difficile navigazione tra il mare aperto e banchi di ghiaccio. Finalmente, dopo una settimana, raggiunsero una vasta laguna: era il mare di Ross, come sarebbe stato chiamato in onore del comandante. A sud, finalmente, avvistarono terra. Dopo averne seguito la costa per due settimane, il 27 gennaio assistettero all'eruzione di un altissimo vulcano, battezzato Erebus in onore della nave ammiraglia, mentre un secondo vulcano fu battezzato Terror. Qualche giorno dopo, la scoperta di una barriera di ghiaccio invalicabile mise fine a questa parte del viaggio. Del resto, dopo cinque mesi di navigazione in mari così difficili, era ora di raddobbare le navi. Si tornò quindi per il raddobbo a Hobart. Poi fu la volta di Sydney e della Baia delle Isole (Bay of Islands) in Nuova Zelanda, eslorata tra agosto e novembre 1841. Era di nuovo estate (le stagioni nell'emisfero sud sono invertite) ed era ora di affrontare una seconda volta i ghiacci antartici. Ebbero però meno fortuna; nel gennaio 1842 nel mare in burrasca entrambe le navi persero i timoni e l'Erebus fu spogliato del rivestimento di rame. Solo dopo molti giorni poterono liberarsi dalla morsa dei ghiacci e invertire la navigazione. Avevano raggiunto il punto più a sud mai toccato in navigazione (78° 11'); sarebbe rimasto insuperato per sessant'anni. Il 13 marzo un incidente rischiò di mettere fine in modo tragico alla spedizione. L'Erebus entrò in collisione con la Terror, spezzandone il bompresso. Le due navi andarono alla deriva verso due iceberg, separati tra loro da appena 18 metri. Prima la Terror, poi l'Erebus riuscirono a insinuarsi nello stretto passaggio. Navigando verso nord raggiunsero le Falkland, dove Hooker strinse amicizia con il governatore Moody, che gli mise a disposizione la sua eccellente biblioteca. Fu poi la volta della Terra del Fuoco e nuovamente delle Falkland. Nel dicembre 1872 iniziò la terza sortita antartica, che fu più breve e non si spinse così a sud come le precedenti. Dopo uno scalo nell'isola Cockburn, fu infatti esplorata la penisola antartica, l'estremità più settentrionale del continente. La grande avventura era giunta al termine: toccando il Capo, Sant'Elena e l'Ascension, le navi rientrarono in Inghilterra il 4 settembre 1843. Ross aveva confermato che l'Antartide era un continente, mappandone un tratto di costa, e fu premiato con il cavalierato. Quanto a Hooker, non si era certo annoiato in quei mari che i naturalisti che li avevano affrontati prima di lui avevano considerato privi di vita e di interesse. Oltre alle piante, raccolse una miriade di origanismi marini, dalle diatomee ai piccoli crostacei, Senza contare la fauna di dimensioni maggiori, come foche, leoni marini, pinguini e altri uccelli. In tutti gli scali, e specialmente in Tasmania, Nuova Zelanda e nelle Falkand, raccolse un vasto numero di esemplari. Ne diede contro nei sei volumi di The Botany of the Antarctic Voyage; i primi due, Flora Antartica, furono pubblicati tra il 1844 e il 1847; documentavano molte piante di nuova scoperta e divennero un testo di riferimento per la botanica dell'Antartide e dell'emisfero sud. La reputazione di Hooker come tassonomista e come esperto di queste flore gettò le basi dell'amicizia con Darwin; i due si erano già incontrati una volta prima del viaggio e, come abbiamo visto, Hooker aveva portato con sè Viaggio di un naturalista intorno al mondo; al suo ritorno dall'Antartide, Darwin gli chiese di aiutarlo a classificare le piante raccolte alle Galapagos e in Sud America. Hooker accettò e da quel momento divenne amico e confidente di Darwin, che incoraggiò e seguì nell'elaborazione dell'evoluzionismo con i suoi consigli assennati e tranquilli. Anni dopo Darwin avrebbe scritto di lui: "E' l'unica anima viva da cui abbia ricevuto costantemente simpatia". All'esplorazione della flora indiana e himalayana Mentre Joseph Dalton Hooker navigava i mari antartici, suo padre aveva fatto carriera. Nel 1841 era stato nominato direttore di Kew e aveva lasciato Glasgow e la cattedra di botanica. La sua nuova posizione e le connessioni con l'ammiragliato gli permisero di ottenere da quest'ultimo una sovvenzione di 1000 sterline per le tavole illustrate di Botany of the Antarctic Voyages e uno stipendio annuo di 200 sterline per Joseph. Non poté invece incidere sulla sua carriera accademica. Nel 1845 Joseph Dalton Hooker fece domanda per la cattedra di botanica all'università di Edimburgo. Tuttavia gli fu contrapposto e preferito in quanto botanico locale John Hutton Balfour. Venne così a liberarsi la cattedra all'università di Glasgow, alla quale Balfour era succeduto a Hooker padre, ma Joseph Dalton Hooker la rifiutò, accettando invece la posizione di botanico del Geological Survey of Great Britain, che gli avrebbe permesso di rafforzare le sue abilità di ricerca sul campo. Incominciò così a interessarsi di paleobotanica, per studiare le piante fossili contenute nei carboni dei giacimenti del Galles. Vi lavorò però per appena un anno, perché il suo vero obiettivo era tornare a viaggiare. Nel 1847 ricevette ufficialmente dal padre l'incarico di viaggiare in India e nell'Himalaya come raccoglitore di Kew. Il servizio geologico lo incaricò anche di studiare piante fossili in India e in Borneo. Lasciò l'Inghilterra nel novembre 1847. Era l'inizio di un viaggio di tre anni, molto più confortevole e meno pericoloso del precedente. Imbarcatosi sulla Sidon, raggiunse Suez per reimbarcarsi alla volta di Calcutta, dove giunse il 12 gennaio 1848. Pochi giorni dopo ne ripartiva per unirsi alla ricognizione geologica sotto la guida di David Hiram Williams; già il 3 marzo però lasciò i geologi per spostarsi in elefante a Mirzipur, e da qui in battello sul Gange fino Siliguri e poi a cavalo di un pony fino a Darjeeling, dove arrivò il 16 aprile e stabilì la propria base. Ospitato dal naturalista Brian Houghton Hodgson, incontrò il rappresentante della Compagnia delle Indie che negoziò con delegati del Rajah del Sikkim l'ammissione propria e di Hooker nel paese. Mentre le trattative si dilungavano, Hooker esplorò il Bengala con il residente locale Charles Barnes, quindi navigò lungo il Runjeet River fino alla confluenza con il Teesta River, esplorando il monte Tonglu al confine con il Nepal. Il 27 ottobre 1848, accompagnato da numerosi portatori, era in partenza per il Nepal; via Zongri esplorò il Kangchenjunga, qui passò nel Tibet da dove contava di entrare nel Sikkim. Nella primavera del 1849 il gruppo, che ora comprendeva anche Campbell, si mosse lungo la valle di Lachen, quindi il Kongra Lama Pass e il Lachoong Pass. Erano paesaggi magnifici, pieni di fiori, tra cui spiccavano i rododendri, e le raccolte compensavano gli attacchi delle sanguinsughe e l'incessante pioggia gelida. Mentre si dirigevano verso il passo Cho Lo Campbell e Hooker furono arrestati per ordine del primo ministro del Sikkim e portati a Tumlong, all'epoca capitale del paese. L'intenzione era probabilmente usarli come ostaggi nel braccio di ferro che contrapponeva il Sikkim alla Compagnia delle Indie per i diritti doganali sul Morang. Ne seguì una crisi diplomatica, che si ritorse pesantemente contro il paese himalayano. Immediatomente truppe della compagnia si ammassarono a Darjeeling, mentre la stampa britannica parlava di "barbarie" e di oscurantismo contro la scienza e il progresso, e invocava a gran voce la necessità di impartire una lezione "se necessario, con la forza". Di fronte alla minaccia di invasione, il rajah capitolò e dopo un mese e mezzo di detenzione Campbell e Hooker furono rilasciati. Ma la loro avventura aveva offerto ai britannici il migliore dei casus belli: seguì una spedizione punitiva e nel 1853 il distretto di Morang fu annesso all'India britannica, mentre il Sikkim perse l'indipendenza divenendo un protettorato. Ma torniamo a Hooker, forse inconsapevole cavallo di Troia di questa ordinaria storia di colonialismo. Tornato a Darjeeling, dedicò i primi mesi del 1850 a rivedere il diario, a sostituire gli esemplari persi durante la detenzione e a pianificare la prossima meta. Non aveva intenzione né di tornare in Sikkim né di spostarsi in Borneo, secondo gli accordi iniziali con il servizio geologico; optò invece per l'Assam, dove avrebbe esplorato le Khasi Hills, dove lo attendeva la più elusiva delle orchidee: l'azzurra Vanda coerulea. Accompagnato da Thomas Thomson, amico e compagno di studi all'università di Glasgow, lasciò Darjeeling il 1 maggio per raggiungere la Baia del Bengala e addentrarsi nell'interno a dorso d'elefante. Stabilì poi il suo quartier generale a Curra, dove rimase fino all'inizio di dicembre, al momento della partenza per Inghilterra. La spedizione fruttò la raccolta di circa 7000 specie, numerose delle quali ancora sconosciute alla scienza. Ad arricchirsene fuorno in primo luogo le collezioni di Kew, ma anche i giardini britannici. Insieme a Thomson, pubblicò Flora indica, una descrizione sistematica della flora dell'India britannica; anche se per mancanza di fondi poté pubblicarne solo il primo volume, il saggio introduttivo è considerato una pietra miliare sia della geografia della flora indiana sia più in generale della fitogeografia. Con la collaborazione di Fitch, che rivide e corresse i disegni di artisti locali, pubblicò poi Illustrations of Himalayan Plants (1855), una collezione di splendide tavole con le proprie descrizioni. Non meno importante il diario di viaggio (Himalayan Journals), pubblicato nel 1855 e dedicato a Darwin. Proprio i suoi viaggi lo avevano convinto della fondatezza delle idee dell'amico di cui, come abbiamo visto all'inizio, prese pubblicamente le difese non solo nel dibattito di Oxford, ma anche nelle sue opere. Nel 1859, nel saggio introduttivo a Flora Tasmaniae fu il primo scienziato a sostenere apertamente le teorie darwiniane. A partire dal 1864, fu uno dei nove membri del cosiddetto x-Club che, da gruppo di amici che si incontravano per cenare insieme, si trasformò in una potente lobby a sostegno dell'evoluzonismo e da una scienza liberata da ogni influenza teologica, Direttore a Kew, tra onori e scontri Ne era in effetti uno dei membri più noti ed influenti. Fin dal ritorno dall'Antartide e ancora più dopo il viaggio indiano, i risultati straordinari delle sue raccolte e le pubblicazioni ne avevano fatto una delle figure più eminenti della scienza britannica. Nel 1855 fu nominato vicedirettore di Kew; dieci anni dopo, sarebbe succeduto al padre come direttore, incarico che avrebbe mantenuto per vent'anni, fino al pensonamento. Nel 1847, appena trentenne, era stato ammesso alla Royal Society e dal 1873 al 1877 ne sarebbe stato il presidente. Nel 1869 fu nominato cavaliere dell'ordine del bagno e da quel momento, come suo padre, poté anteporre al suo nome il titolo onorifico Sir. Proprio come il padre, univa a una vigorosa attività ammnistrativa come direttore dell'orto botanico, di cui continuava ad accrescere le collezioni e il peso scientifico, una poderosa massa di pubblicazioni. Ci furono anche alcuni altri viaggi, più brevi e meno avventurosi di quelli giovanili. Nell'autunno del 1860 visitò la Siria e la Palestina insieme a Daniel Hanbury; in una serie di articoli che ne trasse Hooker riconobbe tre regioni fitogeografiche: Siria e Palestina occidentale; Siria e Palestina orientale; regioni montane della Siria centrale e superiore. Tra aprile e giugno 1871, con alcuni amici e un giardiniere di Kew, visitò il Marocco. Infine nel 1877 visitò gli Stati uniti su invito di Asa Gray, da tempo suo corrispondente. Lo scopo era, da una parte, stabilire la linea di demarcazione tra la flora artica dell'America e quella della Groenlandia, dall'altra indagare il problema scientifico della presenza nella flora dell'America orientale di connessioni con le flore dell'Asia orientale e del Giappone. Un esempio tipico è quello del glicine (genere Wisteria), con quattro specie, una cinese, due giapponesi e una degli Stati Uniti orientali. Hooker e Gray ipotizzarno un precedente collegamento terrestre e distruzioni di biodiversità causate dalle glaciazioni. Hooker visitò numerose città e istituzioni botaniche, si mosse in ferrovia ma fece anche lunghe escursioni a piedi e scalò la Sierra Blanca. Tra i luoghi visitati, Colorado Springs, Denver e Salt Lake City per un'escursione alla Wasatch Range, Reno, Carson City, Silver City e la Sierra Nevada, Yosemite e Calaveras Grove. Il viaggio si concluse a San Francisco e a ottobre Hooker tornò a Kew con un migliaio di exsiccata. Tra le opere principali, oltre a quelle già citate, il completamento delle Florae Anctarticae con i volumi dedicati alle flore della Nuova Zelanda (1853) e della Tasmania (1859); Flora of British India, pubblicato in sette volumi tra il 1872 e il 1897, che gli guadagnò la nomina a Knight Grand Commander dell'ordinde della Stella dell'India (di cui era già Knight Commander dal 1877); la momentale Genera plantarum in collaborazione con George Bentham; il completamento di The Handbook of the British flora, iniziato da Bentham. Ancora a 87 anni, nel 1904, pubblicò A sketch of the Vegetation of the Indian Empire. Continuò il progetto paterno di Icones plantarum e la cura del "Curtis's". Tuttavia nel 1877 ruppe con Fitch, che fino a quel momento aveva illustrato tutte le sue pubblicazioni. Dopo un breve interregno durante il quale le illustrazioni furono preparate da sua figlia Harriet, l'incarico di illustratrice ufficiale di Kew passò a Mathilda Smith. Non fu la sua sola amarezza con direttore di Kew. La crescita dell'erbario, di cui fu il massimo responsabile con le migliaia di esemplari raccolti in Antartide e in India, portò a una rivalità con l'erbario del British Museum e il suo direttore, Sir Richard Owen. A rendere ancora più tese le relazioni con quest'ultimo, fu l'adesione al darwinismo e al x-club. Si arrivò alla rottura quando nel 1868 Hooker propose che l'intera collezione di Banks fosse trasferita dal British Museum a Kew, accusando tra l'altro il museo di cattiva gestione. Owen trovò un sostenitore in parlamento nel deputato Acton Smee Ayrton, nominato da Gladstone primo segretario del dipartimento delle finanze e membro del Board of Works da cui Kew dipendeva per i finanziamenti. Nell'intento di ridurre le spese pubbliche, Ayrton propose di trasferire le costose attività scientifiche di Kew, considerato un puro doppione, e di trasformare il giardino in un semplice parco pubblico, Cercò inoltre di minare l'influenza di Hooker agendo alle sue spalle, interferendo con tutte le decisioni, tagliando i finanziamenti e sottraendogli tutte le nomine, Lo scopo ultimo era costringere Hooker alle dimissioni. Il disgusto per l'orribile personaggio quasi lo spinse in questa direzione, finché si decise a contattare il segretario privato di Gladstone, Algernon West. John Lubbock presentò ai comuni una dichiarazione firmata da Darwin, Huxley, Bentham e altri a sostegno del valore scientifico di Kew e altri documenti furono presentati alla Camera dei Lord. Lord Derby chiese di visionare tutta la corrispondenza. Dall'inchiesta emerse anche che Ayrton aveva commissionato a Owen un rapporto, mantenuto segreto e quindi mai mostrato a Hooker, in cui accusava lui e suo padre di aver gestito male le piante e che il loro approccio alla botanica non fosse altro che "associare barbari binomi a erbacce straniere". Hooker rispose alle accuse punto per punto e anche la sua replica si aggiunse al dossier. Se ne discusse in parlamento e sulla stampa, provocando l'indignazione dell'opinione pubblica, che si schierò sempre di più con Kew e Hooker. Anche il Tesoro lo sostenne e censurò il comportamento di Ayrton. Non si arrivò però a un voto parlamentare; la faccenda finì in una bolla di sapone nel 1874 quando Gladstone trasferì Ayrton nominandolo Giudice Avvocato Generale. Poi il suo governo cadde e Ayrton non fu rieletto in Parlamento. Kew era salvo; l'elezione di Hooker a presidente della Royal Society nel 1873, proprio nel bel mezzo di questa polemica, testimonia della stima che i suoi colleghi scienziati nutruvano per lui e il suo lavoro. Nel 1885 Hooker - aveva compiuto 68 anni - decise di andare in pensione e di lasciare la direzione dell'orto botanico; gli succedette William Turner Thiselton-Dyer, marito di sua figlia Harriett. Nessuno dei suoi figli seguì le sue orme e la dinastia botanica Hooker terminò con lui. Non cessò per altro di studiare, scrivere, pubblicare. Tra l'altro, curò la pubblicazione del diario di Banks del viaggio dell'Endevour, diversi volumi indipendenti di Imperial Gazetteer of India e completò una flora di Ceylon. Attivo, in buona salute fisica e mentale, si spense nel sonno a 94 anni, nel 1911, dopo una breve malattia. Omaggi botanici L'opera di Joseph Dalton Hooker (Hook.f.) è ancora più imponente di quella del padre. L'International Plant Names Index (IPNI) gli attribuisce la creazione di oltre 9000 taxa; secondo Plants of the World on line, quelli accettati sono quasi 4000. Centinaia sono le piante con gli eponimi hookeri, hookerianus; molti certo ricordano il padre, ma la maggioranza si riferiscoe a lui; sono le piante del suo viaggio antartico, come Sagina hookeri, Pleurophyllum hookeri, Raoulia hookeri, le specie indiane e himalayane come Magnolia hookeri, Pleione hookeriana, Ficus hookeriana, Dendrocalamus hookeri e tante e tante altre, comprese quelle che non raccolse di persona ma studiò e pubblicò nei suoi numerosissimi libri e articoli. Gli furono dedicati quattro generi, due dei quali accettati. Partiamo da quelli che non lo sono: nel 1895 Tieghem pubblicò Hookerella, sinonimo di Tristerix; nel 1891 Kuntze Hookerina, sinonimo di Heteranthera. Quasi cent'anni dopo, il botanico russo Alekseev gli rese omaggio con Hookerochloa (Poaceae); questo piccolissimo genere comprende due specie di graminacee perenni dell'Australia orientale, presenti soprattutto nelle boscaglie e nelle foreste subalpine e montane, H. hookeriana e H. eriopoda. La prima fu raccolta in Tasmania da Hooker e pubblicata da Mueller sulla base della sua descrizione come Festuca hookeri. Il secondo genere valido ha una storia travagliata. Nel 1851 il chirurgo e botanico della Compagnia delle Indie Wight pubblicò come Josephia due orchidee indiane; ma il nome non era valido, perché bloccato da un precedente omonimo, dedicato da Salisbury a sir Joseph Banks (anch'esso non valido, ma ciò non ha importanza per le regole della nomenclatura). Nel 1883 in Genera Plantarum Bentham e lo stesso Hooker tentarono di rimediare togliendo una i, ma anche il loro Josepha rimaneva inaccettabile. A rimediare fu Kuntze che nel 1883 ribattezzò il genere Sirhookera; comprende due specie di piccole orchidee, S. lanceolata e S. latifolia, native delle foreste sempreverdi dell'India meridionale e dello Sri Lanka. Sono epifite, la prima acaule, la seconda con uno stelo brevissimo. Hanno foglie da oblunghe a ellittiche e piccoli fiori bianchi o bianchi con tocchi viola solitari o raccolti in un lungo racemo composto.
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CimbalariaAppassionata da sempre di piante e giardini, mi incuriosiscono gli strani nomi delle piante. Un numero non piccolo di nomi generici sono stati creati in onore dei personaggi più diversi. Vorrei condividere qui le loro storie e quelle delle piante cui sono legati. Archivi
November 2025
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