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Eccoci a un'altra coppia di padre e figlio. Le loro rispettive sigle seguono migliaia di nomi di piante. Sono Baker, ovvero John Gilbert Baker, il padre, e Baker f., ovvero Edmund Gilbert Baker, il figlio. John Gilbert lavorò per trent'anni all'erbario di Kew, dieci dei quali come curatore. Venne così a contatto con le migliaia di nuove specie che affluivano da ogni parte del mondo in quello che era ormai l'orto botanico più importante di tutti. Era un grande tassonomista, dalle capacità di lavoro senza uguali; divenne così un'autorità per molti diversi gruppi di piante. Edmund Gilbert si occupava invece dell'erbario del British Museum ed era un esperto di piante tropicali, in particolare di leguminose africane. Fu un botanico di notevole valore, che appare una figura minore solo a confronto del titanico padre. Ad entrambi furono dedicati più generi, ma due soli sono validi, Bakerantha e Bakerella, l'uno e l'altro in onore del padre. Una vita dedicata alla botanica Di John Gilbert Baker (1834-1920) ci ha lasciato un curioso ritratto Beatrix Potter, la famosa autrice e illustratrice di libri per l'infanzia, che era anche una micologa e lo incontrò nel 1894: "Abbiamo incontrato il sig. Baker. Un magro vecchio signore dall'aria timida con un libro grande e sottile sotto il braccio, che sembrava essere stato asciugato sotto pressa tra fogli di carta assorbente". Quel vecchio signore simile a un esemplare d'erbario in realtà aveva appena sessant'anni, ma anche le fotografie e i ritratti che ce ne sono rimasti ci mostrando un uomo rigido e austero che a me ricorda irresistibilmente Gregory Peck nella sua interpretazione del Capitano Achab. Baker era nato in una famiglia quacchera dello Yorkshire che gestiva un negozio di stoffe. Si appassionò di scienze naturali negli anni di scuola, quando diventò addirittura curatore dell'erbario della sua scuola. Appena quindicenne scoprì un raro carice. Ma a quell'età già la famiglia gli aveva imposto di lasciare perdere gli studi per aiutare in negozio. Non abbandonò comunque la botanica. Collaborò con Novell a un supplemento della Flora of Yorkshire di Baines e fu tra i fondatori del Botanical Exchange Club della Società di scienze naturali di Thirsk, un gruppo di appassionati che raccoglieva e scambiava esemplari d'erbario. Nel 1863 pubblicò North Yorkshire, un volume sulla botanica, la geologia e il clima della sua regione natale. Nel 1864 un incendio distrusse sia la casa sia il negozio di Baker, e con essi la biblioteca, tutte le copie del libro e l'erbario suo e del club. Era una catastrofe, ma anche l'occasione per lasciarsi alle spalle una vita che non aveva scelto e aveva subito per troppi anni. Baker si trasferì a Londra e nel 1866, su proposta del direttore Joseph Dalton Hooker, fu assunto all'erbario di Kew come primo assistente. Il suo primo incarico fu completare Synopsis Filicum, lasciato incompleto alla morte di William Jackson Hooker. Inoltre, per integrare il modesto stipendio, teneva anche lezioni di botanica, dal 1869 al 1881 alla scuola di medicina del London Hospital, dal 1882 presso il giardino dei farmacisti di Chelsea. Il suo lavoro sulle felci attrasse l'attenzione di von Martius che gli affidò il volume sulle felci della monumentale Flora brasiliensis, per la quale trattò anche le Compositae. Continuava ad erborizzare e a raccogliere esemplari della flora britannica, tra cui le amate rose. Nel 1869 pubblicò una monografia sulle rose britanniche e più tardi scrisse le descrizioni delle specie trattate in Genus Rosa di Willmott. Nel 1890 fu nominato curatore dell'erbario di Kew, incarico che mantenne fino al pensionamento nel 1899. Aveva ora a disposizione un immenso campo di studio ed era probabilmente il tassonomista più reputato del Regno Unito. Collaborò a diverse delle grandi opere collettive della botanica britannica di fine secolo, come Flora of Tropical Africa, Flora Capensis, Flora of British India e pubblicò oltre 400 articoli sul bollettino di Kew, sul Curtis's e su altre riviste. Scrisse della flora del Madagascar e pubblicò manuali sulle felci (1887), le Amaryllidaceae (1888), le Bromeliaceae (1889) e le Iridaceae (1892), forse in assoluto il suo contributo più significativo. Basta digitare il suo nome nel sito dell'International Plant Names Index (IPNI) per cogliere l'immensità del suo lavoro: i taxa di cui fu autore sono oltre 9000. Era membro della Royal Society e di altre società scientifiche. La Royal Horticultural Society premiò la sua dedizione e i suoi contributi alla botanica nel 1897 con la Victoria Medal of Honour e nel 1899 con la Linnean Medal. Molto più di un epigono Il figlio maggiore Edmund Gilbert Baker (1864-1949) decise di seguire le orme paterne. La sua opera non ebbe le proporzioni gigantesche di quella di John Gilbert Baker, ma è di tutto rispetto. Digitando in IPNI Baker f., la sua sigla d'autore, scopriamo che pubblicò oltre 1000 taxa. Nel 1887 fu assunto al British Museum come assistente, per poi diventare vice curatore. Il suo campo d'interesse erano le piante tropicali; collaborò con Britten a The plants of Milanji, Nyassa-Land, pubblicò una sinossi delle Malvaceae, il catalogo delle piante raccolte dai coniugi Talbotin nella Nigeria meridionale e la parte botanica della spedizione Wollaston nella Guinea olandese. Collaborò assiduamente al "Journal of Botany", al "Journal of the Linnean Society" e ad altre riviste non solo britanniche con numerosissimi articoli. La sua opera maggiore è Leguminosae of Tropical Africa, pubblicato in tre parti tra il 1926 e il 1930, considerato un testo fondativo sull'argomento. Insieme i due Baker furono dunque autori di circa 10,000 taxa. Inoltre soprattutto il padre è ricordato da numerosi nomi di specie con gli eponimi bakeri, bakerianus. A padre e figlio sono stati dedicati più generi, due solo dei quali validi. John Gilbert Baker è stato onorato da tre successivi generi Bakeria: da Seeman nel 1864, da Gandoger nel 1883 e da André nel 1889; si creò così una confusione che li ha invalidati tutti. Altri generi non validi che lo ricordano sono Bakerisideroxylon Engl. (1904), Bakeriella Pierre (1911) e Neobakeria Schltr. Sono invece validi Bakerella Tiegh. 1895 e Bakerantha L.B.Sm. 1934, che esamineremo più avanti. Al figlio nel 1948 Viguier dedicò Edbakeria e nel 1964, Hutchinson, forse in compartecipazione con il padre, Bakerophyton, Nessuno dei due è accettato. Veniamo dunque ai due che lo sono. Bakerella fu creato dal botanico francese Tieghem a partire da due specie malgasce prcedentemente descritte da John Gilbert Baker e da lui assegnate a Loranthus. Appartiene alla famiglia Loranthaceae e comprende 16 specie endemiche del Madagascar e delle isole dell'oceano indiano occidentale. Come il nostro vischio, esse hanno la funzione clorifilliana, ma traggono sali minerali ed acqua dalle piante ospiti tramite austori. Hanno fusti sottili ma molto ramificati e con il tempo possono formare grandi cespugli. Le foglie sono sempreverdi e i fiori tubolari, spesso in colori vistosi, spuntano direttamente dai rami. I frutti sono bacche traslucide che costituscono un nutrimento importante per alcune specie di lemuri, che dopo essersene cibati con le loro deiezioni ne favoriscono la dispersione. Bakerantha è stato creato da Lyman Bradford Smith per sostituire Bakeria André. E' un piccolo genere della famiglia Bromeliaceae che comprende cinque specie endemiche del Messico centrale. Terrestri o rupicole, sono caratterizzate di foglie strette ed allungate, d'aspetto quasi erbaceo, e da vistose infiorescenze terminali, impollinate da insetti diurni. Monocarpiche, muoiono dopo la fioritura ma si riproducono in modo vegetativo formando dense colonie tramite stoloni.
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CimbalariaAppassionata da sempre di piante e giardini, mi incuriosiscono gli strani nomi delle piante. Un numero non piccolo di nomi generici sono stati creati in onore dei personaggi più diversi. Vorrei condividere qui le loro storie e quelle delle piante cui sono legati. Archivi
November 2025
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