Adrien FranchetAdrien René Franchet (1834 – 1900) nacque a Pezou, un paesiono dei dintorni di Blois. Il padre, che morì molto presto lasciandolo orfano, era giardiniere e viticultore. Ricevette una prima istruzione dal parroco di Les Montils: Dodicenne, per poco tempo fu messo a bottega da un farmacista, per poi completare gli studi liceali presso il seminario di Blois. Nel 1857 fu assunto dal marchese di Vibraye come curatore delle sue collezioni al castello di Cheverny; il marchese fu uno dei pionieri degli studi preistorici in Francia e al suo servizio Franchet prese parte anche a scavi archeologici. Si interessava di botanica e teneva un erbario fin da bambino, e nel tempo libero continuò a coltivare questa passione, erborizzando a Cheverny e nei dintori, Nel 1866 pubblicò il suo primo articolo, dedicato ad alcune piante locali, poi uno studio sul genere Verbascum, che incominciò a farlo conoscere nell'ambiente botanico. Lo stesso anno fu ammesso alla Societé de botanique.
Risale sempre al 1866 l'inizio dell'amicizia epistolare con il medico Ludovic Savatier, che all'epoca viveva in Giappone. Negli anni successivi Savatier fece importanti raccolte di piante giapponesi e decise di pubblicare una flora illustrata che facesse da ponte tra gli studi pubblicati dai botanici occidentali e le flore illustrate scritte da autori giapponesi. Chiese a Franchet di collaborare con lui; nacque così Enumeratio plantarum in Japonia sponte crescentium in due volumi, usciti tra il 1875 e il 1879. Fino ad allora Franchet si era occupato solo di flora locale; fu la sua iniziazione alla flora dell'estremo Oriente. Fu anche questo lavoro a permettergli di fare della botanica la sua professione. Nel 1880 il marchese di Vibraye morì e Franchet si trovò senza lavoro. Il libro sulla flora giapponese aveva però colpito il professor Bureau che lo volle come botanico aggiunto del Muséum di Parigi, allo scopo di affidargli la pubblicazione delle pante raccolte in Cina da padre Armand David. Il risultato fu Plantae Davidianae ex Sinarum imperio, in due corposi volumi (1884-1885). Nominato ripetitore di botanica e di fatto capo del laboratorio di botanica distaccato presso l'erbario dal 1886, cominciò anche ad occuparsi delle piante inviate da altri missionari attivi in Cina e in altri paesi orientali, Pierre Jean Marie Delavay, Paul Guillaume Farges, Jean-André Soulié, e altri, pubblicate in numerosi articoli sulla rivista del museo e altre importanti periodici botanici. Le raccolte di Delavay furono anche oggetto di una pubblicazione illustrata, Plantae Delavayanae, di cui uscirono tre fascicoli tra il 1889 e il 1890. Anche se il focus delle sue ricerche furono le piante dell'estremo oriente, scrisse anche una flora del suo dipartimento natale (Flore de Loir-et-Cher, 1881). Complessivamente, gli si deve la pubblicazione di oltre 3000 taxa. Morì a Parigi nel 1900. |
Fonti
M. E. Drake Del Castillo, Notice Sur La Vie Et Les Travaux De A. Franchet, "Bulletin de la Société Botanique de France", 1900, pp. 58-72
J, Kilpatrick, Fathers of Botany – The discovery of Chinese plants by European missionaries, Kew Publishing Royal Botanic Gardens, The University of Chicago Press, 2014.
M. E. Drake Del Castillo, Notice Sur La Vie Et Les Travaux De A. Franchet, "Bulletin de la Société Botanique de France", 1900, pp. 58-72
J, Kilpatrick, Fathers of Botany – The discovery of Chinese plants by European missionaries, Kew Publishing Royal Botanic Gardens, The University of Chicago Press, 2014.